domenica 29 aprile 2007

Bullismo, alcune riflessioni

(Pubblico questo articolo del collega e amico T3nd3rsurr3nd3r. Buona lettura)

Il bullismo è oggi una piaga sociale. Come mai se ne parla così tanto rispetto a qualche anno fa? I motivi sono molteplici.

Innanzitutto lo sviluppo delle forme di comunicazioni facilità una più veloce diffusione delle notizie, permettendo pero’ cosi’ ai sociologi di conoscere fatti e circostanze che diversamente sarebbero rimaste oscure.
In secondo luogo i mezzi attraverso cui fruiscono queste informazioni sono via via sempre più accessibili indipendentemente dall'età dell'individuo. Basti pensare ad internet e all'utilizzo talvolta improprio di questo magnifico mezzo; sicuramente eccessivo, se consideriamo le ore medie giornaliere che un bambino italiano passa nella rete.

Poi come non citare il telefono cellulare, vero e proprio passatempo tipico della post-modernità, nonchè utensile preferito di tutti gli italiani.
Inevitabilmente è diventato il simbolo della deriva egocentrista degli studenti di medie ed elementari, l'oggetto che fa parte di un mondo, quello scolastico, in cui non dovrebbe avere nessuno spazio, almeno tenendo conto della funzione prettamente educativa della scuola.

Ma perchè i ragazzini sembrano così ossessionati dal filmare le gesta di bulli e bulletti alle prese con poveri malcapitati, magari down, o con inesperte insegnanti, sempre più spesso prive di quell'autorità, per carità bonaria, che in quanto tali dovrebbero possedere?

Il problema va sicuramente risolto tenendo conto di vari elementi. L'educazione è uno di questi.
Purtroppo o c'è l'hai o ne sei privo. Il ruolo dei genitori è fondamentale perchè difficilmente si acquisiscono tali insegnamenti in una società costruita sul predominio dell'apparire sull'essere, dove la collettività e il senso civico sono subordinati agli interessi personali.

Gli stereotipi che ci vengono quotidianamente imposti dai media finiscono poi per annientare lo spirito critico del ragazzo che finisce così per imitare le azioni degli amici. Ecco un tipico esempio di sprecato utilizzo delle risorse tecnologiche: il video immesso nella rete finisce per essere scaricato nei computer e scambiato, e così scene alquanto stupide, come il ragazzino che prende in giro il professore, diventano veri e propri cult per i giovanissimi di oggi. Monumenti da emulare ad ogni costo perchè necessari per ottenere il rispetto del branco.

A volte mi chiedo se siamo più felici come razza umana, se il mondo è fondamentalmente un luogo migliore grazie alla scienza e alla tecnologia..La risposta è che tecnologia e scienza non bastano a renderci felici.
La realtà da cui scaturisce tutto ciò è una società sempre più sintetica, virtuale, priva degli autentici valori umani. Facciamo la spesa da casa, navighiamo su internet, ma, allo stesso tempo ci sentiamo più vuoti, più soli, e più isolati l'uno dall'altro che in qualsiasi altro periodo della storia dell'uomo.
Mi sembra alquanto ovvio che senza codici di comportamento civili, siano essi stabiliti dalla religione o dalla giurisprudenza poco importa, il nostro tessuto sociale si disintegrerà nel giro di pochi decenni. Il cattivo utilizzo delle risorse tecnologiche è pari all'uso dispersivo delle risorse energetiche, sprechiamo miliardi di euro per il riscaldamento domestico senza nemmeno accorgercene. Le istituzioni, da cui dipende il processo educativo, sono le prime uniche vere responsabili.
Ad esempio si dovrebbe investire seriamente sull'istruzione, con riforme strutturali mai adottate prima.
In Svezia i libri non sono così cari, possiedono un sistema suddiviso secondo particolari criteri, mettendo a disposizione delle famiglie i fondi necessari per una completa istruzione del bambino. Qui da noi invece sono tutelati gli interessi degli editori e sarebbe ora di cambiare questa farsa assurda, in quanto la cultura è un diritto sacrosanto di ognuno di noi, per giunta, non negoziabile.

T3nd3rSurr3nd3r

5 commenti:

  1. Ottima articolo!!! Ci ho messo mezz'ora a leggerlo, ci sono tantissimi spunti di discussione. Mi limito a questo. Scienza e tecnologia hanno da tempo perso di vista l'obiettivo primario, che e' puntare al benessere della comunita', in favore di un obiettivo piu' terra terra, che e' fare soldi. I cellulari che tu citi, per esempio. Oggi si ritengono strumento indispensabile, ma stavamo tanto male prima che fossero inventati? Quanti di noi si dicevano "Ah, se avessi un telefono a portata di mano?". E quanto vengono usati i cellulari per sopperire a questo bisogno? La spesa su Internet, altro punto. Chi viveva in aree rurali una volta usava i cataloghi (Postal Market...). Oggi spesso si finisce, e parlo anche per me, col comprare articoli che troveresti dopo una sana passeggiata al centro, quel che risparmi e' divorato dai costi di spedizione. E si potrebbe andare avanti all'infinito.


    Ci vorrebbero diversi passi indietro, ma chi dovrebbe fare il primo? Ho la sensazione che si dovra' arrivare a un punto di rottura, perche' oggi come oggi non esistono gli incentivi. La formula e' vincente, non per noi, anche se non lo sappiamo, ma per chi ci fa un sacco di soldi.


    PS: Quanto al bullismo, non sono sicuro dell'associazione da te fatta. Il bullismo e' sempre esistito, diciamo che oggi hanno altri mezzi...

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  2. Grazie per avere commentato il mio articolo innanzitutto.


    L'ho precisato all'inizio, oggi ci sono più mezzi d'informazione di quanti ce ne siano mai stati fin'ora, tutto fa il giro del mondo in meno di un ora. Per questo credo che il Bullismo è sempre esistito, ma solo da pochi anni è diventato un soggetto sociologico , sottoposto constantemente all'attenzione dei media e della gente.


    Infatti in fin dei conti sono giunto a considerare il fattore "educativo" l'unico vero retaggio.

    Il punto è, chi ci educa ???


    SIamo sicuri che siano ancora la famiglia, la scuola, l'azionarato cattolico etcc etcc..a "formare" i nuovi giovani di oggi ??


    Purtroppo si perdono in fretta i punti di riferimento e come giustamente da te notato viviamo in un caos telemediatico fatto di sciocchezze e superficialità.


    t3nd3r surr3nd3r

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  3. (sono ShaiKailash)


    Gli educatori oggi sono la televisione e ancora più il marketing, le pubblicità, il mercato del consumo.

    E' facile verificarlo, basta guardarsi intorno.


    Gli obiettivi della maggioranza dei giovani è far soldi, lavorare poco o niente, e poter comprare l'auto, la tv al plasma per vedere le partite, e poter andare a ballare e divertirsi ubriacandosi o drogandosi.

    Potrà sembrare qualunquismo, ma voglio vedere chi può dimostrare che questa analisi non è veritiera...


    ci sono minoranze di ragazzi interessati ad altro, a leggere, ad internet, alla società, a cambiarla, ma sono una minoranza. NOI siamo una minoranza. Anche Grillo parla ad una minoranza, perciò le cose no ncambiano mai radicalmente.

    Si parla di numeri nell'ordine dei 100.000, mentre la tv raggiunge milioni di persone, che restarnno la maggioranza.

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  4. ciò che dici è tristemente vero...viviamo in un mondo ignorato e maltrattato...però dobbiamo pensare per forza positivo altrimenti non potremo fare nulla per cambiarlo...finchè l'uomo sarà in grado di scegliere e giudicare non ci sarà ostacolo che tenga...purtroppo i media manipolano a dovere la società, e noi, anche se consci, ne siamo vittime inconsapevoli.

    t3nd3rsurr3nd3r

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  5. e al pensare positivo aggiungo di FARE cose positive, ogni giorno. Basta diffondere un sito, o parlare con qualcuno e fargli conoscere cose che prima non sapeva, organizzarsi e fare attività culturali. Ce ne sono di cose da fare

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