...poi la strada la trovi da te, porta all'isola che non c'è...
L'informazione va costruita autonomamente. Non è vero che la verità non esiste, c'è e va cercata. Purtroppo ciò richiede un po' di lavoro in più rispetto ad accendere la TV od aprire un giornale e leggere le notizie pronte, ma inevitabilmente filtrate da qualcun altro per noi.
L'intera nostra vita, dall'infanzia alla vecchiaia, è quotidianamente influenzata da una massiccia dose di informazioni, proveniente dai più disparati mezzi di comunicazione. Il punto è che queste informazioni, quotidiane e continue,(non vanno semplicemente a far parte del nostro bagaglio culturale, o semplicemente dimenticate, ma in entrambi i casi) possono avere effetti affatto trascurabili sulla formazione della intera nostra personalità. A tal proposito si può citare un pensiero tratto da un intervista a Noam Chomsky:
“Fin dall’infanzia sei raggiunto dalla propaganda che ti dice che la tua vita, i tuoi valori, il tuo stato sociale dipendono da quanti beni inutili consumi. Così hai una famiglia lavoratrice; come sai marito e moglie lavorano per portare il cibo sulla tavola e i loro figli vogliono comprare qualsiasi cosa ci sia sebbene non gli serva o non la desiderino neppure.”
E questa è soltanto una delle infinite sfaccettature della nostra personalità, delle nostre abitudini quotidiane e del nostro modo di vivere, su cui troppo spesso non ci soffermiamo abbastanza, o per niente. Trascorriamo così la nostra intera vita facendo cose che ci sembrano normali, soltanto perché “le fanno tutti” ed è in gran parte la televisione e decretare ciò che è normale e cioè che è anormale, epiteto spesso presentato nella sua accezione negativa.
Spesso invece dietro le cose “anormali”, non comuni o stravaganti, c'è semplicemente una maggiore attenzione e riflessione; dietro un differente modo di pensare non c'è una persona strana o da isolare, ma semplicemente qualcuno che ha deciso di fare un passo importante (che a nostro parere dovrebbero fare tutti): fermarsi e riflettere.
E' questo ciò che manca nella società odierna, permeata di superficialità e banalità, costruita su “idee” e opinioni che provengono da personaggi sterili e spesso insulsi, ma che hanno ampia visibilità sui media e influenzano direttamente le personalità di tutti noi.
E allora cari lettori, la nostra domanda è questa: si può permettere che la nostra vita, il bene più prezioso che abbiamo, sia predeterminata e inquadrata in certi canoni e modelli di comportamento e di pensiero definiti, da altri, come “normali”?
La nostra risposta è naturalmente no; non è giusto permettere che siano altri a prendere le decisioni per noi, non possiamo delegare il nostro pensiero ad altri, in nessun campo e per nessuna ragione. Oggi viviamo invece in un mondo dove tutto ciò accade, spesso senza che ce accorgiamo, e dove tutti noi siamo portati a credere che possiamo, appunto, delegare la nostra capacità di giudicare autonomamente ad altri, che giudichino e pensino al posto nostro.
Giudicare vuol dire sottoporre a giudizio, valutare. Possiamo e dobbiamo farlo tutti, è un imperativo da non poter ignorare, soprattuto perché, e lo ricordo nuovamente, riguarda la nostra vita, e merita attenzione e priorità sempre.
Noi abbiamo deciso di fermarci e riflettere; tutto ciò non si riduce ad una sterile critica della società che ci circonda, ma intende proporsi come strumento di rinnovamento.
E' la conoscenza che deve promuovere un cambiamento, più o meno radicale che esso voglia essere. E la conoscenza non può dipendere solo da altri, non ci può essere proposta, preconfezionata e superficiale, come un dogma da accettare per fede, e non si può, in nessun modo, delegare ad altri. Per questo noi riteniamo fondamentale, e base per qualsiasi miglioramento della attuale situazione della società in cui viviamo, iniziare proprio dall'informazione, e diffondere una nuova coscienza basata sulla critica all'informazione e non ad una forma di accettazione passiva. L'autonomia e l'indipendenza, che solo un'informazione costruita da noi stessi può dare,deve essere il primo strumento di difesa e di costruzione di una società davvero libera ed autonoma.
L'immaginazione però non deve sembrare un elemento utopico, di un qualcosa che non si potrà realizzare mai, e per cui non conviene impegnare le proprie energie. Il sottotitolo del nostro blog è tratto da un verso di una canzone scritta nel 1980, stupenda a nostro parere, di Edoardo Bennato, intitolata “L'Isola che non c'è”, che possiamo considerare un po l'Inno di questo nostro progetto.
Naturalmente su questo blog troverete opinioni su molti e argomenti di ogni tipo, tante riflessioni personali e anche articoli più analitici, quando ci sarà tempo per farli. Infatti uno dei nostri obiettivi è cercare di presentare le nostre posizioni in modo oggettivo, rendendo possibile al lettore di verificare da sé le fonti, anche se naturalmente far ciò richiederà un lavoro più impegnativo.
Siamo un gruppo di studenti, cercheremo di mantenere un'attività costante ma non vi garantiamo nulla, soprattuto se siamo tutti in periodi di esame, ma comunque non dovrebbe accadere visto che siamo in 5. Gli articoli che troverete su questo blog voglio essere un modo di fare informazione, secondo le modalità e le finalità discusse finora, esprimere le nostre idee e soprattutto spronare la curiosità dei lettori proponendo argomenti su cui fermarsi, e riflettere. Saremo sempre aperti ai dibattiti, tutti possono commentare gli articoli e creare una discussione, o proporre approfondimenti e opinioni personali, dati, e quant'altro possa contribuire a cercare la strada che porta all'”isola di Krino”. Come è giusto che sia, potremo avere opinioni discordanti, sia all'interno della nostra redazione, sia con voi lettori; ed è questa componente apparentemente negativa, la discordia, che dobbiamo utilizzare in modo costruttivo per migliorarci, tutti, e ampliare le nostre vedute e soprattuto acquisire nuovi strumenti critici per analizzare, autonomamente, ciò che ci circonda, e valorizzare al massimo la qualità culturale della nostra vita. E' questa “la strada” che bisogna trovare da sé.
Edoardo Bennato - L'Isola che non c'è
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è
E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!....
Son d'accordo con voi
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri
se non c'è mai la guerra
forse è proprio l'isola
che non c'è. che non c'è
E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te
Son d'accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è
E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!....
Son d'accordo con voi
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri
se non c'è mai la guerra
forse è proprio l'isola
che non c'è. che non c'è
E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te
Son d'accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te
bellissimo l'editoriale...complimenti...mi interessa molto la questione..ora siete tra i miei preferiti...a presto
RispondiEliminaciao
state facendo una cosa ammirevole, giusta ed importante secondo me, complimenti per l'editoriale, ed un grande in bocca al lupo a voi della redazione!!!
RispondiEliminaper quello che vale vi porgo il mio sostegno!!! by la Devil ^^
Grazie ad entrambi ;) Cercheremo di parlare di argomento spero sempre interessanti e stimolanti, ed è indispensabile che anche chi legge possa (e debba :P) intervenire commentando, quindi siete tutti invitati a farlo ^^
RispondiEliminaA presto ;)
mi sembra un progetto interessante.
RispondiEliminabravi.
un solo appunto: la parola "utenti" personalmente mi dà un po' fastidio. Non è scorretto, sia chiaro, ma non mi piace. Mi sembra di essere in fila alle poste: "i gentili utenti..."
per il resto: in bocca al lupo.
Ciao, e grazie di essere intervenuto. Spero sarai un frequentatore del nostro blog ;)
RispondiEliminail termine "utenti" è stato usato solo in una presentazione, in quella di LuthienTinuvie per la precisione, e sono sicuro che non l'ha utilizzata con intenzioni denigratorie ;) voleva solo indicare i frequentatori del blog. mi spiace che ti abbia infastidito :(
Un saluto, e ancora grazie degli auguri ^^
Salute, volevo farvi anch'io un in bocca al lupo e aggiungere un piccolo appunto: la canzone "L'isola che non c'è" di E. Bennato è del 2000...
RispondiEliminaciao, grazie della visita ;)
RispondiEliminaLa canzone è stata scritta e pubblicata la prima volta nel 1980, nell'album "sono solo canzonette", che è stupendo a mio parere.
Nel 2000 è stata semplicemente riproposta in un album che raccoglieva i vecchi successi ;)