Altri paesi restano scandalizzati quando sentono fatti provenienti dal mondo politico italiano. Report del 21 ottobre ha messo a confronto, in un servizio molto interessante, il parlamento italiano e le sue regole, con la sua controparte francese, tedesca e svedese. Vi consiglio davvero di guardarlo. [1]
Questi 3 Stati europei sono tutti in condizioni migliori rispetto all'Italia, e in fondo non ci vuole molto visto che abbiamo l'onore di detenere il primato mondiale per numero di condannati in parlamento: sono 24 "diversamente onesti", rinfreschiamoci la memoria su nomi e tipo di condanne. [2]
Il servizio di Report ci permette di "toccare con mano" un'altra politica che forse tutti noi sogniamo, ma che è possibile. La Svezia è in cima ad ogni classifica di rigore politico ed etico, e anche la Germania non scherza. Iniziamo dal caso Previti, un deputato di Forza Italia che è stato condannato in via definitivia per corruzione [3] e interdetto dai pubblici uffici. Logica vuole che venga espulso immediatamente, visto che non c'è nient altro da decidere. Invece no, in Italia esiste una commissione che, tra un caffè e una chiacchierata, ha impiegato un anno a prendere la difficile decisione che era già scritta dal tribunale: Previti deve essere espulso.
E in Germania cosa accadrebe invece? Il deputato Thomas Trobl ci racconta "No, nessun caso di questo tipo. Per quel che ricordo non è mai successo nella storia del Bundestag (Il Parlamento tedesco, ndr). Per me un caso come quello del signor Previti è talmente teorico che non so come potrebbe essere affrontato giuridicamente. Suppongo che qui una cosa del genere non potrebbe succedere. Dal punto di vista dell’impatto sull’opinione pubblica non potrebbe proprio accadere. Un parlamentare colpevole di un così grave reato tanto da essere interdetto dai pubblici uffici, lascia immediatamente il mandato. E non può mai più essere rieletto qui in Germania."
Un sogno. Ma torniamo in Italia, dove un parlamentare assenteista riesce miracolosamente ad ottenere lo stipendio pieno senza che gli venga detratto alcunchè, grazie a cavilli e regolamenti "ad-deputatum" varati negli anni. In Svezia invece, come ci racconta la Gabanelli, "non ti tolgono niente, è un fatto talmente raro non presentarsi che non hanno nemmeno avuto bisogno, di fare un regolamento, se uno non si presenta vuol dire che è malato, o è un fatto assolutamente straordinario." Deputati modello, che dovrebbero servire da esempio per i nostri disonorevoli.
E cosa dire dell'ineliggibilità? In Italia un parlamentare può decidere di diventare sindaco di un paese e restare anche nel Parlamento, ma non viceversa. Come dire, immaginate un insegnante che ha 2 ore di lezione nella scuola X e contemporaneamente nella scuola Y; ovviamente potrà coprire solo una delle scuole, ma in busta paga gli arrivano le 4 ore di lezione. Magie che si avverano solo in parlamento.
Il vicesegretario del parlamento svedese sull'argomento ci spiega, un po' meravigliato, che "No, non c’è una legge, è una prassi, poiché è chiaro che non si possono fare le due cose insieme e poi ci sono anche casi in cui lo stabiliscono le regole interne dei partiti che dicono che se sei un leader a livello statale non puoi esserlo contemporaneamente a livello locale." Logico.
E in Germania, tanto per far divertire Trobl, la giornalista tira fuori il caso Mastella: "Da noi il ministro della giustizia Clemente Mastella è anche sindaco di una piccola città. È possibile questo in Germania?" Secondo voi?
Trobl, quasi indignato per la domanda: "No! Categoricamente no. Questo è escluso, è davvero impossibile qui in Germania perché un ministro non può svolgere nessun altra funzione o professione. È impensabile ed è proibito. Un ministro può fare solo il ministro."
Infine l'incompatibilità tra cariche, uno degli aspetti secondo me più importanti, che è alla base della incredibile commistione che esiste nel nostro paese tra politici, strutture pubbliche e imprese private. La legge 60 art.2 dice che “I membri del Parlamento non possono ricoprire cariche in associazioni o enti che gestiscono servizi per conto dello Stato o della Pubblica Amministrazione, o ai quali lo stato contribuisca in via ordinaria, direttamente o indirettamente”. Di fatto, al momento 27 parlamentari stanno violando questa legge.
Per capire di cosa si parla, prendiamo l'esempio chiaro di Pietro Fuda, membro del Partito Democratico in Calabria. Questo signore è senatore [4], siede nella Commissione Finanze e in più è Amministratore Unico della Sogas, un azienda che gestisce l'Aeroporto sullo Stretto. [5] La giornalista fa notare che lui amministra le risorse dello Stato, che vanno anche alla Calabria, e che possono andare alla Sogas. Definiamolo, per semplicità, conflitto di interessi. Le possibilità sono due: o il senatore si dimette volontariamente compiendo un atto di responsabilità politica, oppure resta in carica in attesa che la Giunta impieghi i suoi anni a valutare la situazione. Ovviamente conviene restare al proprio posto, e percepire il doppio stipendio. Un po' come è successo con Previti.
Negli altri paesi invece cosa succede?
Non esiste una legge che vieti il secondo o terzo lavoro, ma non ce n'è bisogno perchè sono casi rari. L'etica dei politici tedeschi o svedesi impone loro di non ricoprire altre cariche, e anche se decidono di farlo sono attentamente controllati da qualsiasi cittadino curioso. Ad esempio, sul sito del parlamento tedesco [6] è possibile visualizzare tutti gli eventuali incarichi secondari dei parlamentari e i compensi, mentre in Svezia esiste un registro pubblico.
Come dire: non vietiamo formalmente il secondo incarico, ma puntiamo alla trasparenza completa.
Pensate invece al nostro parlamento che è pieno di medici, avvocati, imprenditori, dirigenti d’azienda, consulenti di sicurezza urbana, imprenditori, sindaci di società, editori, professori universitari. Informazioni non pubbliche e che vanno ricercare con fatica. Questa è la non-trasparenza italiana.
Fausto Bertinotti è il rappresentante della Camera, e durante la trasmissione ha svolto i ruolo di difensore di queste vergogne. Le sue risposte, spesso elusive, si appellano alla responsabilità dei singoli partiti, al costume, alla morale e alla coscienza individuale, più che alla necessità di imporre regole precise. Un sognatore.
"a Bertinò", ma quale costume? In Italia servono leggi precise, perchè quello che negli altri paesi è un'assurdità ed è vietata dal solo senso civico, da noi è la normalità. Aspettarsi un auto-regolamentazione da parte di questa classe politica è da ingenui. Un'altra politica, basata sulla trasparenza, è possibile: impegniamoci per ottenerla.
Note
[1] http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1075041,00.html
[2] http://www.beppegrillo.it/condannati_parlamento.php
[3] http://www.isoladikrino.splinder.com/post/11134385/Previti-bis
[4] http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Attsen/00022745.htm
[5] http://www.sogas.it/sogas.asp
[6] http://www.bundestag.de/htdocs_e/parliament/index.html
peccato me lo sono perso..uff
RispondiEliminac'è appunto il video online...si può guardare ancora, basta una connessione adsl ;)
RispondiElimina