No TAP, bruciano le bandiere del Movimento (Fonte: www.ilfattoquotidiano.it) |
Dal primo giorno di questo #governodelcambiamento mi è sembrato evidente che la strategia della Lega (e dei partiti di sistema, PD in testa) fosse quella di logorare il Movimento 5 Stelle e indebolirne l'azione, affiaccandone il potenziale rivoluzionario. Mi pare che il piano stia riuscendo alla perfezione.
Il cambiamento c'è stato, innegabile, su alcune cose, anche molto importanti, e soprattutto grazie ad alcuni ministri e al lavoro eccellente di tanti deputati che vigilano e controllano: i primi passi per una riforma della giustizia - sicuramente la cosa più importante e rivoluzionaria che si possa fare in un paese martoriato da corruzione e mafie; Il piano di rinazionalizzare beni pubblici come le autostrade e l'acqua; metter mano al sistema dei centri del lavoro, lasciato in completo abbandono, introducendo il reddito di cittadinanza; iniziare a razionalizzare le tante inefficienze del paese; e cosi via.
Ma è evidente che il cambiamento - per ora - è solo un riflesso di quello che si sarebbe dovuto fare. Un cambiamento all'acqua di rose, un brodino, reso amaro dal continuo ragliare di leghisti & co, impegnati nel non cambiare un bel nulla e invece indirizzare la frustrazione degli Italiani contro il comodo nemico di turno, i poveracci. Italiani che, invece di riflettere, inseguono, premiando la Lega che raddoppia i consensi dal 17 al 33%
Questo cambiamento è meglio di niente, si dirà. Forse a ragione, soprattutto se quelle riforme elencate sopra diventino realtà iniziando ad incidere su problemi strutturali del paese. A volte però penso che sarebbe stato meglio il niente. Mi spiego: quando hai un capitale politico ENORME, frutto di anni di duro lavoro di Beppe e di tanti attivisti, che hanno messo insieme i pezzi di una società civile distrutta da decenni di aggressioni liberiste da parte di PD e PDL, e fatto un piano di riforme profonde per rimettere in sesto il paese, beh quel capitale politico non si ottiene facilmente e non si può annacquare. O quel cambiamento - radicale - si porta avanti senza troppi compromessi, oppure meglio saltare il turno. È dal giorno delle elezioni che sostengo che il Movimento avrebbe dovuto saltare questo turno e continuare a rafforzarsi fino a poter governare da solo (non mancava molto).
Questo cambiamento è meglio di niente, si dirà. Forse a ragione, soprattutto se quelle riforme elencate sopra diventino realtà iniziando ad incidere su problemi strutturali del paese. A volte però penso che sarebbe stato meglio il niente. Mi spiego: quando hai un capitale politico ENORME, frutto di anni di duro lavoro di Beppe e di tanti attivisti, che hanno messo insieme i pezzi di una società civile distrutta da decenni di aggressioni liberiste da parte di PD e PDL, e fatto un piano di riforme profonde per rimettere in sesto il paese, beh quel capitale politico non si ottiene facilmente e non si può annacquare. O quel cambiamento - radicale - si porta avanti senza troppi compromessi, oppure meglio saltare il turno. È dal giorno delle elezioni che sostengo che il Movimento avrebbe dovuto saltare questo turno e continuare a rafforzarsi fino a poter governare da solo (non mancava molto).
L'errore politico di aver costruito questa alleanza contro natura, invece di mantenere coerente la linea di sempre (mai alleati con chi ha distrutto il paese), è stata già pagata con una riduzione dei consensi dal 33% al 24%. Un massacro. Chi si prende la responsabilità di questa scelta? E chi si fa avanti per ricostruire quella fiducia e quella carica rivoluzionaria che ha contraddistinto il Movimento? Solo il 22% dei sostenitori è positivo nei confronti della Lega. Ha senso far finta di niente e continuare su questa strada? A quando una rivalutazione della situazione attuale?
Sarei contento di sentire le vostre opinioni e idee.
Nessun commento:
Posta un commento