Se siete il tipo di persona che quando si parla di libertà di informazione alza le spalle ed esclama “ma chi se ne frega”, forse fareste meglio a dedicarvi ad altre letture. Ma sono sicuro che i lettori di questo blog alla libertà di informazione ci tengono, e a non farsi prendere per i fondelli ci tengono ancora di più. Perciò, vediamo di cosa stiamo parlando.
Il libro dei due giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio, "Regime", è incredibile. Non perchè sembra l'ennesimo libro di sinistra (chi pensa che Travaglio sia di sinistra deve seriamente mettersi a studiare, e leggere), ma perchè è incredibile nella sua relativa semplicità. Il libro non riporta solo una critica alla galoppata del Cavaliere che dal 2001 al 2004 (anno di pubblicazione del libro) ha travolto gli ultimi spazi indipendenti e/o "dissidenti" dalla tv pubblica, operazione su cui si può essere più o meno d'accordo. Il libro “racconta tutte le notizie occultate e le menzogne raccontate agli italiani”, per usare una frase degli autori; racconta, non esprime solo opinioni, ma si basa sui fatti, e stimola la nostra memoria a ricordare avvenimenti vergognosi, accaduti solo pochi anni fa.
La prima sezione si intitola “colpirne qualcuno...”, e analizza i principali casi di censura, i cui retroscena in certi punti sfiorano davvero il ridicolo, e aumentano il senso di indignazione del lettore. Personalmente, mi ha fortemente invogliato a non pagare mai più il canone Rai, sforzo peraltro non difficile per me che utilizzo pochissimo la tv. Perchè pagare per essere presi in giro? Perchè pagare gli stipendi di questa gente? Perchè pagare per non ricevere notizie un anno intero?
I casi di censura sono analizzati in dettaglio, con tutti i retroscena, e riguardano personaggi come Massimo Fini, Daniele Luttazzi, Enzo Biagi, Michele Santoro, Carlo Freccero, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, De Bortoli e altri. Voglio riportare un passaggio per tutti, per far capire a che livello siamo, e cosa si può, e si deve, scoprire leggendo questo libro.
Nella primavera del 2002 Paolantoni progetta una serie tutta nuova di Furore, il programma di quiz e canzoni di rai2. [...] Ultimato il progetto, Paolantoni incontra Marano (direttore di Rai2 Ndr) per l'ok definitivo in vista della messa in onda autunnale. E' la prima volta che i due si parlano. Il direttore di rai2 ascolta in silenzio, poi alla fine commenta: “Ottimo lavoro. Peccato che lei sia napoletano”. E Paolantoni: “Certo, non lo sapeva?”. Marano: ”No, mi scusi, non ne ero informato”. Paolantoni:”Eh si, purtroppo ho questa malattia dalla nascita, dalla quale non intendo guarire”. Marano: “Peccato. Lei non può condurre Furore. Mi dispiace: sa, mi ha messo qui la Lega...la saluto”. [...] “Una scena surreale” - ricorda oggi Paolantoni – “assurda. Ci mettemmo a ridere per non piangere.”
Questo è davvero solo un piccolo assaggio, e non è neanche il migliore. Il libro è lungo 400 pagine, il materiale è tanto, ma la lettura è scorrevole e piacevole. Iniziato un capitolo è difficile staccarsene, probabilmente resterete curvi sulle pagine perchè vorrete scoprire come è andata a finire questa storia...storia?? Quando chiudete il libro e tornate alla realtà, vi rendete conto che tutto ciò è realtà...le reazioni possono essere di varia natura, vi invito a parlarne sul blog mentre leggete questo testo.
La seconda sezione del libro si intitola “..per educarli tutti”. Uniteil titolo al primo, e avrete il leitmotiv: “Colpirne qualcuno per educarli tutti”, che è ciò che i due autori puntigliosamente dimostrano, dati alla mano. Si parla del Tg1, e della sua disinformazione puntuale e quotidiana, con esempi di censura riportati giorno per giorno presi in un periodo che va dal 25 gennaio 2003 al 2 ottobre 2004. Si parla dei “maestri” dell'informazione, Bruno Vespa e Anna La Rosa, che evidentemente non conoscono il senso del pudore. Si parla del caso Mieli alla presidenza Rai, e della promettente La7, stroncata dalle armate del cavaliere, e svuotata di ogni contenuto. Una Tv culturalmente promettente e stimolante, trasformata poco prima della nascita in un canale spazzatura, né più né meno degli altri canali nazionali.
Insomma, sono “tre anni vissuti vergognosamente”, come recita l'ultimo capitolo del libro. Tre anni, aggiungo, di cui un cittadino consapevole dovrebbe essere informato. Ma per fortuna gli autori del libro e tanti altri intellettuali, attori e personalità varie, si sono attivati concretamente per mettere la parola fine a questa occupazione forzata della televisione da parte dei partiti. Di TUTTI i partiti, perchè chi pensa che con un governo di centrosinistra la situazione migliori, si sbaglia, e ciò lo dimostrano molto bene gli stessi autori in Regime e nel libro successivo, di cui parlerò prossimamente e in cui tratterò anche ampiamente dell'iniziativa citata.
Voglio concludere con una citazione di Indro Montanelli.
Oggi, per instaurare un regime, non c'è più bisogno di una marcia su Roma né do un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d'inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione.
Esagerata? Probabilmente, dopo la lettura di questo libro, vi sembrerà meno folle di quanto possa apparire. Buona lettura.
ISBN 88-170-0246-1
Editore: BUR (Biblioteca Universale Rizzoli)
Pubblicazione: 2004
Collana: Futuropassato
Costo: € 9,50
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