“Ma senza le proteine della carne non si può stare”. E' questa l'obiezione più utilizzata quando dico che sono vegan: questa strana parola indica che nella mia alimentazione non esistono carne, pesce, latticini e uova (mentre un vegetariano invece consuma quest’ultimi due). Questa frase si sente di continuo in tv, alla radio, nei libri, riviste e quotidiani, ma ciò che la rende così particolare è la sua completa infondatezza, è una “cazzata” per voler usare un termine introdotto coraggiosamente in tv da Celentano col suo “125 milioni di cazzate” nel lontano 2001.[1]
“Eppur si muove”, vive, sopravvive e fiorisce in un mondo alla rovescia, dove l'informazione “ufficiale”, leggasi tv e media, è falsa (non sempre) e l'informazione non ufficiale, leggasi internet e poche altre isole semi-felici, è vera (non sempre). Ma è possibile che gran parte delle informazioni che riceviamo siano balle? E come è possibile?
Evidentemente, quando un'idea fa comodo a qualcuno e soprattutto frutta parecchio, si fa di tutto per tenerla in vita, promuovendola ad ogni buona occasione. Se poi si impugna l'arma del ricatto economico e pubblicitario, condizionando i contenuti dell'informazione, i conti iniziano a tornare, e la risposta alla domanda “perchè accade ciò?” inizia a trovare una risposta più chiara.
Non è un segreto di Stato il fatto che i media, soprattutto quelli che raggiungono milioni di persone, sono a tutti gli effetti delle aziende. I proventi pubblicitari non sono un surplus, ma sono soldi necessari alla vita stessa dell'azienda. E' così negli Stati Uniti, la patria dell'informazione “libera” e “svincolata” dai poteri, ed è così anche nella nostra piccola Italia.
Tornando al discorso iniziale, vi immaginate i nutrizionisti in tv che da un giorno all'altro iniziano a dire che le proteine animali non sono indispensabili, e che anzi il loro consumo è associato a tutte le maggiori malattie oggi diffuse, tra cui il cancro?
Se 2+2 fa ancora 4 ed il nostro mondo non è ancora del tutto orwelliano [2][3], dovrebbe essere chiaro, a questo punto, il meccanismo per cui certe informazioni (vere) non raggiungono il grande pubblico.
Si potrebbero portare migliaia di esempi per dimostrare che questa analisi non è fantasia, o complottismo, ma d'altronde questo lavoro è già stato fatto: uno per tutti il saggio di Chomsky e Herman, recensito qualche mese fa nella sezione letture consigliate, che ci permette di capire ad un livello più profondo cosa dobbiamo aspettarci dall'informazione proveniente dai mass-media.
Per chiarire ancora le idee, andiamo ad analizzare in che modo ci vengono proposte le informazioni che riguardano l'alimentazione e la nostra salute, e perchè ciò che dico non è una follia come può sembrare.
Notiamo innanzitutto che tra i nutrizionisti che hanno maggior spazio in tv, vi sono sicuramente Eugenio del Toma e Carlo Cannela, che ci “illuminano” continuamente da rubriche importanti come Tg2 Salute, Elisir, Superquark, ed hanno titoli di tutto rispetto: Del Toma, presidente onorario dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, è docente di Scienza dell'Alimentazione all’Università “Campus Biomedico” di Roma e all’Università degli Studi di Siena, mentre Cannella è professore ordinario di Scienza dell'Alimentazione nella Ia Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università "La Sapienza" di Roma, etc.[4]
Questi due dotti hanno anche altri titoli, ad esempio quello di collaboratori di Assolatte. Cos'è? Nientemeno che L'Associazione Italiana Lattiero Casearia[5], di cui curano alcune sezioni. Del Toma cura dei begli opuscoli per medici in cui illustra le sue conclusioni in fatto di calcio, dieta e osteoporosi, mentre Cannela risponde alle domande all'esperto, nel simpatico campus “milk university”[6]. Da notare che nessuna delle loro affermazioni tiene conto dei progressi fatti nel campo della ricerca medica sulla nutrizione, ma rappresenta conoscenze ormai obsolete e senza fondamento. Chi si interessa dell’argomento ed ha un minimo di conoscenza dell’inglese, può trovare conferma direttamente nell’archivio internazionale delle ricerche scientifiche pubblicate finora.[7]
Non aggiungo altro, lascio a voi trarre le conclusioni sull'attendibilità e l'imparzialità dei loro giudizi in campo alimentare che, seppur con qualche timida apertura al vegetarianesimo (non si può negare l'evidenza troppo a lungo), continuano a condannare l'alimentazione vegan.
Il discorso si deve e si può allargare a tutte le cose che acquisiamo “perchè è così” e che diamo per buone senza approfondire ulteriormente. Costantemente, nella vita, dovremo chiederci se ciò che sappiamo è vero o valido, ed essere sempre pronti a recepire nuove idee, venire a conoscenza di fatti nuovi e modificare le nostre credenze.
Mi piace ricordare sempre che la cultura è curiosità, e la curiosità è infinita. Dobbiamo solo volerlo.
Termino proponendo un mio articolo del giugno 2005 [8] sull'argomento proteine, in cui si chiarisce come è nato il mito delle proteine animali superiori a quelle vegetali, e perchè è una nozione obsoleta, che andrebbe una volta per tutte cancellata da tutti i canali mediatici. L'articolo è stato pubblicato sul sito della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. E' abbastanza lungo, richiede almeno 5 minuti di attenta lettura, ma penso ne valga la pena, visto che riguarda la nostra salute prima di tutto. Ne invierò una copia ai professori da me citati sopra e pubblicherò, se ci saranno, le eventuali repliche.
Buona lettura.
[1]http://www.archivio.raiuno.rai.it/schede/0062/006296.htm
[2]http://it.wikipedia.org/wiki/George_Orwell
[3]http://it.wikipedia.org/wiki/1984_(romanzo)
[4]http://www.raiuno.rai.it/biografiaR1/1,10974,211,00.html
[5]http://www.assolatte.it/
[6]http://www.mu-edu.it/cultura%20della%20salute/RisposteEsperto/rispostesperto.html
[7]http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?DB=pubmed
[8]http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/prot_retroscena.html
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