Il trucco di Berlocchio è stato scoperto. Il naso apparentemente non si era allungato, ed aveva ben resistito ad un lifting e a tiranti vari, ma la fata turchina è riuscita a scoprire la birichinata. E pensare che il furbetto era riuscito a tenere nascosta la burla per anni durante il suo viaggio nel paese dei balocchi, grazie alla complicità dei suoi compagni di scuola, o meglio, di gioco.
I nostri giovani infatti, stanchi di studiare e fare i compiti, erano fuggiti e partiti per un lungo viaggio, diretti in un paese mitico, che i vecchi chiamavano Ballocchia, e di cui si narravano fatti straordinari: gran parte dei suoi abitanti erano dei gran creduloni, pensavano a divertirsi e a giocare, le guardie e i ladri bevevano e ridevano chiassosamente nei bar e nelle piazze,divertendosi e danzando a braccetto giorno e notte. I più furbi e i più furfanti non venivano puniti, ma premiati con gli incarichi più importanti di tutto il paese: sindaci, dirigenti, imprenditori, perfino nell'assemblea del paese, sempre in prima fila dove c'era il potere e la ricchezza. E non si lavorava mai, anzi, si divertivano a raccontare balle a destra e manca, sicuri di non venir mai denunciati da nessuno. Insomma, a Berlocchio e i suoi amici luccicarono gli occhi quando udirono cotante meraviglie, e si decisero a partire, ognuno immaginando gloria e successo.
Giunti a Ballocchia, la nostra compagnia si imbattè subito in una grande festa. Il paese era in subbuglio per un nuovo concorso, organizzato per scegliere i nuovi rappresentanti all'assemblea del paese. Berlocchio, fin da piccolo attratto dal potere, non volle lasciarsi sfuggire la ghiotta occasione e decise di mettere in campo tutti i trucchi che il gatto e la volpe gli avevano insegnato. Tirò da parte il suo caro amico Lunardino, e gli spiegò il suo piano. Non potevano fallire.
Iniziò il concorso, e i concorrenti furono invitati, uno ad uno, sul grande palco. Berlocchio si presentò camuffato da vecchio signore, con un paio di baffetti finti e due zeppe al piede per sembrare più alto. Un panciotto improvvisato completava l'opera. Il fido Lunardino avanzò timoroso, restando parzialmente nascosto dietro l'euforico amico che, con alle spalle una solida esperienza di imbonitore, proferì sicuro: “Signori e signore! Abitanti di Ballocchia! Sono Messer Berlocchio, provengo da terre lontane attratto dal fascino di questa splendida città! Vi prometto che se mi voterete io e il mio amico qui presente costruiremo delle meraviglie che nessuno, nessuno, ha mai potuto vedere al mondo!” Berlocchio si sposto di colpò, lasciando al centro della scena il povero Lunardino, terrorizzato. “Costui è il più grande ingegnere del mondo, conosciuto in lungo e in largo, e ora vi illustrerà i nostri progetti!”
Lunardino, colto di sorpresa, lanciò un occhiata spaventata all'amico, incitandolo con una gomitata e sussurandogli: "dai, dì due balle, tanto credono a tutto!".
Il finto ingegnere si fece coraggio, e parlò, balbettando: "ehm...salve. Sono l'ingegner Lunardi...ehm, costruirò un'enorme ponte che collega la terra di Balocchia con l'isola più lontana dei mari del sud! Ecco!". Un coro di “Ooohh” si levò tra la folla, seguito da un mormorio diffuso che rassicurò Lunardino, ormai lanciato: “bucheremo quella enorme montagna laggiù e costruiremo una lunghissima galleria! E poi una nuova strada a 6 corsie, una ferrovia per i treni superveloci, palazzi galleggianti...".Insomma, alla fine i due riuscirono a darla a bere agli abitanti di Ballocchia, e furono eletti nell'assemblea del paese. Passò il tempo, e passarono le promesse...gli abitanti di Ballocchia notarono che la galleria promessa fu costruita a metà, il ponte si rivelò una follia, di strade e ferrovie non videro altro che le fondamenta. Il popolo di Ballocchia, preso com'era da festeggiamenti e giochi, non badò troppo alla fuga di Berlocchio e Lunardino che tornarono in fretta e furia al loro paese, pensando di averla scampata anche stavolta. E invece...
La fata turchina aveva tenuto d'occhio i due furfanti con la sfera di vetro del ministero delle infrastutture, e attese il loro ritorno per punirli. Ma cosa scoprì di quel piano architettato da Berlocchio e il suo fido compagno?
Scoprì che i due furfanti in realtà non avevano un soldo per fare tutte quelle opere promesse. Alcuni dei loro amici furono incaricati di controllare la società che avrebbe dovuto scavare tunnel e costruire strade.
Presero i pochi soldi che il paese si ritrovava, e li misero in dei sacchi per portarli a disposizione del primo grande cantiere che fu aperto. Nella notte presero altri sacchi vuoti e li riempirino di pietre, dicendo che c'erano altri soldi disponibili per gli altri cantieri, che furono aperti...ma mai completati. Avete capito il trucco? Più i cantieri aprivano, più i soldi erano finti, e così ben presto la società di costruzioni si ritrovò senza nemmeno un centesimo.
E pensare che gli abitanti di Balocchia ci erano cascati e non si erano accorti che Lunardino di buchi ne aveva fatti, è vero, ma nelle casseforti del loro paese [1].
Per fortuna che dopo le favole (ma è davvero una favola?), nella realtà, ogni tanto anche le guardie riescono a smascherare i ladri.
Note
[1] http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/06_Giugno/27/anas.shtml
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