In attesa di sapere se ci sarà o meno un secondo governo Prodi, una notizia è certa: Cesare Previti è stato condannato per corruzione a 1 anno e 6 mesi per il caso Lodo Mondadori nel processo d'appello a Milano. Pena che si aggiunge ai 6 anni di reclusione già avuti per il caso Imi-Sir. E' proprio il caso di parlare di un Previti-bis.
I telegiornali hanno riportato la notizia, ma senza spiegare la causa della condanna. Imi-sir, lodo mondadori, Sme, magistratura, Berlusconi, Previti, parole che viaggiano di bocca in bocca ma che diffondono solo un clima di diffidenza: "quel povero berlusconi, i giudici ce l'hanno con lui" o peggio "per qualche tangentina fanno tutti 'sti casini".
Non possiamo certo affermare che la magistratura ha sempre ragione, è incorruttibile e al di sopra delle parti, perchè la storia ci smentirebbe. Ma da qui ad ignorare prove fattuali, come intercettazioni e bonifici bancari, ce ne passa.
Siamo però abituati all'informazione di Bruno Vespa che quando i magistrati emettono sentenze agli "onorevoli" dedica le sue puntate a Cogne o alla dieta mediterranea.
Proverò dunque a riassumere brevemente e semplificare i fatti principali.
La Mondadori, proprietà dell'omonima famiglia, costituiva nel 1988 un blocco che comprendeva, oltre alla casa editrice, il quotidiano La Repubblica e altri settimanali come Panorama e L'Espresso. Una notevole concentrazione di mass-media.
Alla fine del 1988 l'imprenditore Carlo De Benedetti, tramite la sua CIR (Compagnie industriali riunite), si accorda con l'erede Cristina Formenton Mondadori per acquistare un blocco di azioni del gruppo e diventare così azionista di maggioranza.
I problemi sorgono a metà del 1989, quando i Mondadori di fatto stralciano l'accordo con De Benedetti e vendono il tutto a Silvio Berlusconi, che nel 1990 diventa presidente della casa editrice. La CIR non ci sta, e decide di riscattare il proprio diritto portando davanti ad un collegio di arbirti la questione. Fu la nota "guerra di Segrate", dal nome del comune milanese.
Il 20 giugno 1990 viene presa, da questi tre arbirti, la decisione sul contratto del 1988 stipulato tra Mondadori e De Benedetti. La decisione che risolve una controversia tra due soggetti si chiama, tecnicamente, Lodo: da qui il nome del futuro processo "Lodo Mondadori". Ma torniamo ai fatti.
Gli arbitri restituiscono la Mondadori a De Benedetti, e Berlusconi è costretto a lasciare. Ma non si arrende. Cristina Mondadori e Silvio Berlusconi, tramite il legale Cesare Previti, fanno causa alla CIR di fronte al tribunale di Roma, presieduto dal giudice Arnaldo Valente e dai relatori Vittorio Metta e Giovanni Paolini, per tentare di ribaltare il lodo.
Siamo nel 1991 e la Corte d'Appello di Roma annulla il lodo e di fatto permette alla Mondadori di restare nelle mani di Silvio Berlusconi, ma soltanto in parte, perchè è costretto da pressioni politiche a cedere La Repubblica e l'Espresso che tornano a De Benedetti, di cui attualmente è presidente.
Su questi fatti nasce il processo del Tribunale di Milano, guidato dai pubblici ministeri Bocassini e Colombo, che ritengono "comprata" quella sentenza che annullava il lodo. Non mi addentrerò nei particolari che riguardano in particolare Vittorio Metta e le varie deposizioni poco convincenti di Previti&Co.
Sta di fatto che nel 1991, poco dopo la sentenza, partono 3 miliardi di lire da una società occulta di Fininvest (la All Iberian) che vanno sul conto di Previti e dopo diversi passaggi vengono consegnati, secondo l'accusa, 400milioni proprio al giudice Vittorio Metta. La Consegna, poichè effettuata in contanti, non lascia traccia, ma le dichiarazioni degli interessati sono piuttosto nebulose. Nel novembre 2001 la Cassazione prescrive Berlusconi ma non lo assolve: semplicemente è passato troppo tempo per poterlo condannare .
Il processo va avanti, tra proscioglimenti (nel 2000) e ricorsi fino ad oggi, in cui è stata pronunciata la condanna di cui parlavo all'inizio. Restiamo in attesa di poter leggere le motivazioni della condanna, a cui sicuramente seguirà il ricorso di Previti&Co in Cassazione.
Ma qual è la situazione attuale del "disonorevole" Previti? Nonostante la condanna definitiva, nell'altro processo (Imi-Sir), a 6 anni di reclusione per aver corrotto magistrati, grazie alla legge ex-Cirielli varata durante il governo Berlusconi e all'indulto varato dal "governo amico", Cesare Previti riceve ancora lo stipendio di parlamentare, è stato solamente 4 giorni e mezzo nel carcere di Rebibbia per poi tornare agli arresti domiciliari di 9 mesi a causa della sua età: 70 anni appena compiuti. Non c'è che dire, fu un bel regalo di compleanno.
Fa sorridere oggi (o piangere) la frase che Berlusconi disse a suo tempo: "[...] di questa All Iberian non ne sapevo neppure l'esistenza, sfido chiunque a dimostrare il contrario"
RispondiEliminaeh già, ma lui non sapeva mai nulla, figuriamoci. Quando ha avuto la possibilità di chiarire le sue posizioni ai processi però o non si presentava o si avvaleva della facoltà di non rispondere.
RispondiEliminaComportamento che, solitamente, è seguito da chi ha paura di essere incriminato.
E quando arrivarono le rogatorie internazionali dovette invece ammetterlo, e si vantò di "investire" in società estere perchè fann pagare meno tasse. Meno tasse per tutti, soprattutto per lui.. eheh
RispondiEliminaNon so se mi fa più rabbrividire il fatto che la Repubblica e l'Espresso potevano finire nelle sue mani (cosa che non sapevo) o che sia riuscito ad impadronirsi illegalmente della Mondadori e, rovinandola, sia riuscito a paralizzare l'informazione in Italia. Ma ormai nel Bel Paese questo e altro...
sicuramente mi preoccuperebbe di più se avesse messo le mani su Repubblica e l'Espresso, che fino a prova contraria resta un ottimo settimanale con articoli di inchiesta e approfondimento.
RispondiEliminaAnche io non sapevo di questo rischio, l'ho scoperto facendo ricerche per scrivere l'articolo e son felice che è servito a qualcuno ;) Ricordo che se vuoi puoi diffondere gli articoli del blog liberamente citando la fonte ;)
Su Mondadori in fondo il controllo è molto minore, perchè la gente che legge è pochissima e i libri fanno meno paura. Infatti con Mondadori a volte vengono pubblicati anche libri di sinistra o altri critici verso il "sistema". Oltre alle idiozie di Bruno Vespa...
Purtroppo però Panorama lo leggono in tanti, deh.
RispondiEliminaPer le citazioni scrivo direttamente l'indirizzo del blog?
si, basta riportare l'indirizzo del blog o più comodamente il link diretto all'articolo. Per ottenerlo basta cliccare su "ritaglia e conserva" ;)
RispondiEliminaGrazie, a presto!