Mi scuso con chi in queste settimane ha aperto il blog notando sempre lo stesso articolo, ma come potete notare sono rimasto solo a scrivere e questo è periodo di esami e problemi vari. La frequenza durante l'estate sarà minore, ma l'Isola di Krino continua sempre la sua opera di informazione. Oggi ho deciso di introdurre l'argomento Sanità, che merita molti approfondimenti.
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Stamattina a "Cominciamo bene", il programma condottoda Michele Mirabella, si è parlato di "Luci e ombre" della sanità Italiana. Un' informazione molto importante e che mancava. Siamo troppo abituati a ricevere notizie di cronaca nera dei telegiornali, che alla ricerca degli ascolti propongono soltanto le storie di mala-sanità: un paziente morto per un operazione all'appendice, un altro per un errore nel tubo dell'ossigeno, un altro a cui il medico non aveva diagnosticato una grave malattia.
E' giusto raccontare gli errori della sanità pubblica, che esistono e secondo la stampa costano 32.000 vite ogni anno. Ma parlarne unilateralmente, ignorando o relegando in seconda pagina gli errori del settore privato, significa usare due pesi e due misure. A chi fa comodo un informazione del genere? Un po' a tutti.
Alla classe politica, che in generale da destra a sinistra, esclusi alcuni partiti minori, ignora le qualità e le potenzialità del sistema sanitario pubblico italiano e preferisce riempirsi la bocca di parole come "privato", "sistema americano", rincorrendo il mito assurdo della "concorrenza" applicato ad un settore delicato come la sanità.
Nulla di più irresponsabile, visto che negli Stati Uniti prima di soccorrerti controllano che tu abbia la tessera assicurativa, che di base costa 300$ al mese. Lascio a voi immaginare cosa succederebbe se in Italia si dovesse pagare una "tassa" mensile di 250 euro per garantirsi l'accesso all'assistenza sanitaria.
Un'informazione unilaterale fa comodo ovviamente alle strutture sanitarie private, che spesso senza meritarselo vengono associate alla parola "qualità". Non dimentichiamo inoltre gli inevitabili legami tra la burocrazia e la politica locale (regioni, provincie, comuni) e i privati che richiedono permessi, convenzioni, sussidi, che convengono sia all'imprenditore che al politico, e danneggiano esclusivamente il cittadino.
Basti pensare alla situazione della sanità in Campania o in Sicilia, patria delle cliniche private in mano alla mafia in cui è impossibile curarsi nel pubblico senza conoscenze e raccomandazioni. Questo nessuno lo dice mai.
Non bisogna generalizzare, è vero, perchè nel settore pubblico, soprattutto nelle regioni del sud, la qualità è pessima. Ed è anche vero che ci sono cliniche private efficienti e di qualità.
Ho citato il programma di Mirabella perchè oggi sono emerse delle considerazioni molto importanti, che la TV presenta di rado. In particolare un medico chirurgo degli Ospedali riuniti di Bergamo ha sintetizzato efficacemente la differenza tra strutture private e pubbliche.
Lo scopo di un chirurgo in un ospedale pubblico è quello di DIMINUIRE il numero di pazienti che, ad esempio, dopo l'intervento debbano ricorrere alla dialisi. Lo scopo è DIMINUIRE le malattie della cittadinanza, ed è la cosa più naturale e ovvia.
Il settore privato invece ha, per sua stessa natura e non per chissà quale programma occulto, lo scopo di AUMENTARE gli interventi, le terapie, le malattie, in modo da poter aumentare il fatturato annuo. Più si sta in ospedale e più si paga. Questo non significa che il paziente non venga curato, ma che spesso si ricorre a interventi non necessari, che un ospedale pubblico avrebbe evitato.
La logica del profitto oggi si applica, ed è discutibile, a tanti settori che vanno dai beni di consumo ai servizi domestici. Ma la sanità deve restare un servizio pubblico, collettivo ed egualitario, garantito dalle tasse di tutti i cittadini, nessuno escluso. Noi Italiani abbiamo il pessimo difetto di disprezzare le cose buone che abbiamo, e di preferire quelle degli altri che in realtà sono peggiori.
L'informazione deve aiutarci a capire quali sono le cose buone da difendere, e il sistema sanitario nazionale (o meglio, quello efficiente del centro-nord italia) è una di queste.
La politica deve invece impegnarsi a preservare il nostro sistema eccellente, invidiatoci da tanti altri paesi, USA in primis, e considerato secondo al mondo secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Va tenuto sotto una campana di vetro, e bisogna fornire gli strumenti affinchè si colmi il divario tra sud e nord, e la qualità generale aumenti ancora.
Blog di politica, attualità, ambiente, società, e varie. Un'isola di riflessione in un mare mosso di informazione.
martedì 3 luglio 2007
La buona Sanità
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come sempre una critica opportuna e che coglie nel segno dato soprattutto il momento che attraversiamo. tra un pò in sicilia inizierà a fare veramente caldo e con la siccità il problema è di gravità addirittura doppia...ad ogni modo hai ragione nel sostenere che esistono buone potenzialità nei medici meridionali per preparazione e determinazione a svoglere bene il proprio lavoro nonostante le già citate avversità. sono ottimista!
RispondiEliminaIo attualmente sono negli Stati Uniti e ho fatto un'assicurazione sanitaria, ho speso molto meno di 300$/mese, sicuramente quello non è il prezzo base, almeno se sei giovine e forte!
RispondiEliminaPoi il prezzo dipende dal tipo di copertura che vuoi.
Nicola
ciao carissimo!! Spero la tua esperienza negli usa stia procedendo bene, mi apetto un dettagliato resoconto quando torni ;)
RispondiEliminaSicuramente la cifra 300 euro è un'assicurazione media, la fonte è stata un'americana che ne parlava nel programma tv, poi immagino ci sono decine di assicurazioni diverse ;)a presto!