4° giorno (Domenica 21 febbraio 2010) - Sørvågen - Tind - Å
Quarto giorno, e un'altra splendida giornata di sole ci accompagna finalmente in una escursione avventurosa! La luce del mattino ci permette di apprezzare Sørvågen, un caratteristico villaggio sottovalutato dalle guide turistiche, che sorge intorno ad un attivo porto circondato da splendide montagne. E' un ottima base per visitare l'isola più meridionale delle Lofoten, per molti la più bella, e punto di partenza di molte escursioni.
Su consiglio della proprietaria della casa, decidiamo di dirigergi verso il monte che sovrasta il paese e circonda sulla destra un grande lago ghiacciato.
La salita è abbastanza agevole grazie alla soffice neve, e ad ogni metro guadagnato il paesaggio si fa sempre più mozzafiato.
In alto c'è una sorta di altipiano, alle pendici di un altra cima che però è impraticabile perchè coperta di ghiaccio e molto più ripida. Servirebbero attrezzature e abilità da scalatori.
In compenso, ci imbattiamo in una lunga lastra di acqua ghiacciata che ci invita irresistibilmente a tornare bambini e slittare in tutti i modi possibili. Anche alle Lofoten, in altura, circondati dalla neve, si ci può permettere una piacevole sosta, al riparo dal vento, con del buon thè caldo (grazie all'efficientissimo thermos!) e una delle tante varietà di cioccolata che trovate da queste parti.
Proseguiamo la discesa facilitata dalla alta e soffice neve, fino al lago. Chiediamo ad un signore in sci se è sicuro camminare, e ci spiega che lo spessore è di minimo 50cm, quindi abbastanza per qualsiasi attività. In ogni caso, restiamo cauti e attraversiamo quasi tutto il lago restando lungo la costa.
Varie famiglie, con bimbi, fanno sci di fondo, un'attività che i norvegesi adorano fare d'inverno. Si dice che nascano con gli scii ai piedi, ed è vero. Anche ad Oslo che è una moderna capitale, capita di continuo di vedere persone che salgono su bus e tram con scii, snowboard e tutto il necessario. Ai bordi dei marciapiedi, dove la neve si accumula, non manca mai il solco degli scii, segno che una famiglia norvegese, con figli equipaggiati di mini-scii, è passata.
Tornati in paese, dopo una sosta a casa, riprendiamo a camminare sulla unica strada, la E10, che conduce all'ultimo paese delle Lofoten, Å (pronunciato come una O chiusa).
Sono circa 3k, e l'impressione di essere davvero alla fine di qualcosa è forte, soprattutto a vedere la strada che fisicamente termina, e dopo pochi passi giungere sul mare.
Da qui in poi solo acque che, grazie ad una particolare combinazione di correnti, creano in alcuni punto dei vortici chiamati Maelmstrom. Da queste parti vi è quello più forte del mondo. Il tramonto è il perfetto compagno per questi momenti, e il cielo limpido ci permette di scorgere, non troppo lontano, altre due piccole isole delle Lofoten, Vaerøya e Røst.
Non ci resta che tornare a casa, soddisfatti di questa splendida giornata. Ma le avventure non sono finite qui: di ritorno incontriamo i proprietari della casa dove alloggiamo, che scopriamo essere una coppia molto simpatica che possiede oltre 17 case ad Å e Sørvågen, il museo dello stoccafisso e l'ostello! Il marito parla un ottimo italiano, e ci invita propone di trascorrere quella notte in una Rorbu davvero tradizionale, addirittura la più antica del paese! Costruita nel 1850, è rimasta praticamente intatta grazie alle regolari cure e restaurazioni. L'atomsfera è calda ed accogliente, la cucina rustica, il legno ovunque. A domani!
Nessun commento:
Posta un commento