venerdì 30 giugno 2006

Palle costituzionali

26 Giugno 2006, era un caldo ed afoso pomeriggio qui nella pianura padana. La ventola del computer faceva del suo meglio per raffreddare gli spiriti bollenti del processore, e il modem, nonostante la calura, faceva il suo lavoro tenendomi aggiornato costantemente sugli scrutini del referendum. Una volta tanto il sito del ministero degli interni ha pensato agli utenti, funzionava tutto alla perfezione senza un minimo rallentamento. Si stavano ormai concludendo gli scrutini, che avrebbero decretato la netta vittoria del No, con 61,3% di votanti contro un 38,7% di Sì. Il 53,7% degli aventi diritto al voto si è espresso su uno dei referendum più importanti degli ultimi decenni. Qui non si trattava di qualche leggina, o qualche diritto civile, ma di una cosa chiamata Costituzione. Ce ne stavamo dimenticando dopo 5 anni di un governo che la considerava una “palla al piede”.

Il rumore del traffico venne all'improvviso scosso da urla scomposte, cori da stadio, motociclisti e guidatori impazziti che suonavano all'impazzata il clacson.
Che accadeva?
Qualcuno mi informò che l'Italia aveva appena vinto la partita contro l'Australia...Sarà stato il caldo, ma ho chiuso gli occhi e, cercando di isolarmi da quelle grida forsennate, per un attimo ho voluto immaginare un mondo dove le persone festeggiassero in quel modo non per un gioco in cui 11 milionari straviziati e spesso ignoranti rincorrono una sfera, ma per una importante vittoria per la loro Repubblica e il loro paese.
Per un attimo ho immaginato la gente nei bar, nelle sale, a discutere di democrazia, uguaglianza, cultura, ad organizzarsi per aiutarsi reciprocamente, a cercare insieme di capire cosa non va nel mondo, e cosa si può fare per cambiarlo, e non a giocare al fantacalcio e a fare scommesse.
Per un attimo ho immaginato un mondo in cui 22 persone, di ogni sesso, si riuniscono in un piccolo campetto di una piccola parrocchia di paese per giocare loro direttamente a calcio, muoversi e fare sport, divertirsi, e dopo la partita radunarsi e parlare, scambiarsi idee e opinioni, e non stare 90 minuti davanti ad una scatola nera che emana radiazione e immagini, e risucchia, come un buco nero, quella poca cultura e immaginazione che ci rimane. O peggio andare allo stadio a lanciare sedili e lacrimogeni.
Un mondo in cui lo sport sia una parte importante della vita, ma non l'unico interesse “culturale” per milioni e milioni di persone, indifferenti a tutto il resto.
Ho riaperto gli occhi, mentre gli schiamazzi continuavano; sarebbero andati avanti per ancora qualche ora.
Il giorno dopo, leggendo il quotidiano, ho scoperto che il Tg2 delle 13 aveva dedicato 7 minuti e mezzo alla partita di calcio e 3 minuti e mezzo al risultato del referendum. E lo share per la partita di lunedi pomeriggio è stato dell'80%, mentre la partecipazione elettorale, lo ricordo, del 53,7%.

Non sarebbe il caso di pensare un po' più al paese in cui viviamo tutti i giorni e che non è in una situazione del tutto piacevole, invece di concentrare gran parte delle energie in un'attività che resta comunque un gioco? Cari lettori, calciofili e calciofobi, a voi la parola.

sabato 24 giugno 2006

Refendum si, referendum no

Giungere con le idee chiare al referendum del 25-26 giugno si prospettava molto difficile, e così è stato. Il tempo richiesto per studiarsi il testo della riforma costituzionale, che prevede la modifica di 52 articoli [1], e per cercare di capire se i cambiamenti per il paese fossero stati positivi o negativi, richiederebbe settimane, se non mesi, di tempo, oltre ad una minima conoscenza del diritto. Se vivessimo in un paese con mezzi d'informazione imparziali e al servizio dei cittadini, avremmo potuto affidarci a dibattiti televisivi costruttivi, e non come quelli a cui stiamo assistendo nei vari salotti, e i cui contenuti non sono altro che slogan, offese e opinioni campate in aria. Avremmo avuto costituzionalisti, economisti, intellettuali che, con calma e chiarezza, ci avrebbero spiegato punto per punto il testo della riforma, un po' come un paziente professore universitario. Invece abbiamo un flusso confusionario di idee con Ballarò, col Vespone, per non parlare della propaganda messa in atto sui canali Mediaset. Parentesi per chi crede che le reti mediaset siano libere e non al servizio del padrone: ricordo che L'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, noto organo comunista, ha inviato una nota a Mediaset invitando "a non continuare la trasmissione di spot informativi che per la parcellizzazione e l'incompletezza delle informazioni fornite enfatizzino aspetti particolari della complessiva consultazione referendaria".[2].

E ho capito perchè quando ieri mi sono imbattuto proprio in uno spot per il referendum su Italia1, si diceva "tra le modifiche apportate, vi è la riduzione del numero di deputati alla Camera e al Senato". Da notare, concentra l'attenzione su uno dei punti meno importanti della riforma (ma che ha una presa diretta sulla maggioranza della gente che di costituzione non capisce nulla) stando ben attento a non dire che il provvedimento di riduzione sarà effettivo solo nel 2016 e che Prodi ha già proposto di ridurne il numero a 400. Io non sono d'accordo con nessuno dei due, perchè penso che un numero minore di deputati significherà una minore rappresentatività del parlamento. E non sarà certo questo provvedimento a dar slancio al paese.
In un altro paese si chiamerebbe lavaggio del cervello, ma non in Italia dove metà della popolazione ancora crede che Costanzo e Mentana siano comunisti e che gli attacchi più duri a Berlusconi provengono proprio dalle sue televisioni. Certo, duri attacchi sui suoi capelli ed alla sua bassezza, roba forte, giornalismo estremo.

Provare a fare ora ciò che le televisioni non fanno sarebbe impossibile, e richiederebbe pagine e pagine di testo, quindi per ora cerchiamo di chiarire di cosa si tratta, ovviamente senza la pretesa di essere esaustivi, e soprattutto fare in modo che possiamo orientarci nella giungla di dichiarazioni politiche.

La nostra classe politica fa danni ad ogni occasione, ed è riuscita a trasformare anche questo referendum in una questione destra/sinistra. Sono davvero abilito...ma non facciamoci prendere in giro anche stavolta.

Il primo punto che ci fa capire che questa riforma ha qualcosa che non va, e che bisognerebbe andarci cauti, è proprio l'accanito scontro tra sinistra e destra. La Costituzione di un paese è e deve essere per definizione una riforma collettiva, come fu quella del '48; infatti deve rappresentare tutta la popolazione e garantire a tutti la possibilità di vivere liberi e avere diritti e protezione.
Non riesco proprio a digerire quindi che su una riforma di tale portata possa esserci uno scontro così acceso e per questo ritengo che, se si vuole riformare una Costituzione che ormai ha i suoi anni, bisogna farlo in modo diverso e non certo affidandosi ciecamente ai dirigenti politici di destra e sinistra che ci ritroviamo oggi.
La popolazione non può essere chiamata semplicemente a dire si o no ad un testo scritto da quei personaggi, va ripensato il tutto, in modo che possano essere i cittadini, con strumenti adeguati, a proporre i cambiamenti che più sentono necessari, e ad indicare la strada per le riforme.

Il secondo punto che riguarda questo problema è l'uso degli slogan da parte dei politici; questa non è una campagna elettorale, ma probabilmente non se ne sono resi pienamente conto. Una campagna referendaria andrebbe condotta sui fatti, sui testi, su cose tangibili e oggettive che tutti possano comprendere, e non su promesse e sogni, come sta avvenendo oggi, soprattutto sul fronte del Sì. E' impossibile non notarlo, d'altronde come potremmo aspettarci un atteggiamento diverso, visto che il capolista, l'imprenditore Berlusconi, è il primo a dettare legge trasformando il referendum in campagna elettorale, con affermazioni come "Una delle ragioni fondamentali per votare sì è quello di dire no al governo Prodi. Un sì, quindi, contro l’Italia del no", o populismo puro come "Nessun Italiano può sentirsi degno di essere tale se domenica non sarà andato a dare il proprio sì alla riforma Costituzionale che darà a questo paese più democrazia e libertà".
Ma stiamo scherzando? Perchè non ci spiega in dettaglio cosa stanno riformando, invece di fare propaganda di così basso livello? Si attendono risposte, ma conoscendolo immagino ricorrerà alla "facoltà di non rispondere", come fa nei suoi processi.

Il terzo punto, infatti, riguarda un'altro slogan che si sta utilizzando ampiamente, per cui chi è sul fronte del No è un conservatore, chi è sul fronte del sì è un riformatore che crede nel progresso. Il grosso del lavoro lo fa il vicepresidente di Forza Italia, Tremonti, che in un intervista sul Corriere ci illumina con le sue analisi socio-politiche: "Guardiamo i due fronti e dentro i due fronti. Ci sono un fronte migliorista e uno nichilista. Un fronte che vuole migliorare la Costituzione insieme modernizzandola e correggendo errori anche recenti, e uno che la vuole conservare tale e quale come se fosse uno "statuto" tramandato da un passato intoccabile." Dopodichè esprime tutte le sue intenzioni si avviare un dialogo costruttivo per il bene del paese: "Il no chiude su tutto, il sì apre al meglio". Per la serie, seguitemi o perite.
Naturalmente basta seguire per qualche giorno il dibattito politico per capire che la situazione è ben diversa, e chi dice di votare No non vuole che la Costituzione resti intatta nei decenni a venire, ma semplicemente non accetta che venga modificata con un testo come quello proposto unilaterlamente dalla Casa delle Libertà. Uno per tutti, citerò Piero Fassino che smentisce subito Tremonti&Co: "Servono riforme, questo sì, ma non queste che sono sbagliate. Votare No sgombrerà il campo da un equivoco e da un ostacolo e permette di fare quelle riforme che servono". Accusare il fronte del No di conservatorismo e di non voler cambiare e migliorare le regole del gioco è davvero una mossa bassa e propagandistica, ma molto efficace.

Il quadro politico è talmente esilarante che si potrebbe andare avanti per ore ed ore, ma ovviamente ci fermiamo e concludiamo con alcune dichiarazioni, di estrema lucidità, che è possibile sentire solo in questa Italia malata: "Ci auguriamo che passi il sì, se passa almeno al Nord, avremmo il diritto di andare ovunque, anche all’Onu, per invocare maggiore libertà per il nostro popolo".
L'idea che gran parte di questa riforma Costituzionale è stata voluta da un uomo che disprezza il Sud del paese, disprezza l'Italia (mentre i suoi compagni di coalizione gridano "Forza Italia"..) e crede nella follia del "popolo padano" mi indurrebbe a riflettere per bene prima di votare Sì. Naturalmente stiamo parlando di Umberto Bossi.
D'altronde, che ci si poteva aspettare da un condannato in via definitiva ad 8 mesi per tangenti, ma premiato nella scorsa legislatura con un posto come ministro delle riforme? Di sicuro non che operi per il bene di tutti e soprattutto del sud Italia...apriamo gli occhi.
E prepariamoci a cose molto peggiori. Romagnoli, deputato di Forza Italia, ha lanciato la denuncia preventiva sui brogli elettorali: "Sto ricevendo numerosissime segnalazioni di gravi e dubbiose anomalie nei plichi elettorali"[3]. E' probabile che siano gli stessi amici che, in uno slancio di solidarietà, continuano a chiamare in incognito l'ufficio del povero Romagnoli per aiutarlo a convincersi che ciò che dice è vero.

C'è un'ultima dichiarazione che nessuno riporta, ma che merita una nota. E' di Michele Bonatesta, di Alleanza Nazionale: "La campagna referendaria per la modifica della Costituzione è un bluff. Quando fummo chiamati a votare quella che comunemente viene denominata devolution, erano pochi i parlamentari di An ad essere convinti delle modifiche e delle novità che si andavano a introdurre. Alla fine, votammo a favore non per disciplina di gruppo, come avvenuto tante altre volte, ma solo perchè dai vertici del partito ci fu assicurato che poi, al referendum confermativo, la riforma sarebbe stata affossata".
Come minimo dunque tutti gli elettori di An possono sentirsi liberi di votare No, visto che era questa l'intenzione originale del partito. Purtroppo tutto ciò non è un sogno, è l'Italia di oggi.

Chi ha voglia di sentire le due campane, può approfondire leggendo le schede sui vari articoli riformati, sul sito del comitato per il No [ 4] o leggere le motivazioni del Sì sul rispettivo sito [5]. Segnalo inoltre alcune pagine di rassegna stampa, con articoli, approfondimenti e commenti vari. [6] [7]
[ 8]

Sia che siate di destra o di sinistra, fermatevi e riflettete. Questo non è e non deve essere un voto politico, non votate solo perchè il vostro politico di riferimento vi dice di votare Sì o No.

Io per questa volta sono d'accordo con Prodi: “Tra poco più di un mese avremo un referendum sulla Costituzione, io credo che quel cambiamento costituzionale debba essere bloccato. Ma come tutte le Costituzioni credo che anche la nostra, che è una splendida Costituzione, abbia bisogno di revisioni e aggiornamenti. Sulla Costituzione, come sulla legge elettorale, io intendo che non si facciano cambiamenti se non con un dialogo approfondito con l'opposizione”.
Certo, se oltre a parlare bacchettasse i suoi ministri affinchè garantiscano che l'attuale “splendida Costituzione” fosse effettivamente attuata, sarebbe ancora meglio.

Quindi ho deciso di scrivergli, se volete fatelo anche voi scrivendo a questo indirizzo. Il mio messaggio l'ho inserito come commento, lasciatemi una nota qui sul blog per capire se sono stato l'unico matto a farlo. Grazie.

Note

[1] http://www.riforme.net/leggi/ModificaCameraOttobre2004-Costituzione.htm
[2] http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/politica/referendum-due/diffida-mediaset/diffida-mediaset.html
[3] http://www.forza-italia.it/notizie/arc_8677.htm
[4] http://www.referendumcostituzionale.org/ [5] http://www.sivotasi.it/
[6] http://www.zmag.org/italy/annunci.htm?zkey=commenti.referendumcostituzione
[7] http://www.riforme.net/referendum2006/index.htm
[8] http://www.repubblica.it/speciale/2006/dossier_referendum/index.html?ref=hppro
[9] prodi_r@camera.it (da www.camera.it)

martedì 20 giugno 2006

Ndr: Note di redazione

La pubblicità della vodafone è l'emblema del tipo di cultura che si è diffusa, sempre più, negli ultimi decenni, sia ad opera del modello di tv commerciale disattiva-cervelli, sia a causa dell'infiltrazione sempre più prepotente degli spot pubblicitari in ogni angolo della nostra vita.
Di che si tratta? Lo spot inizia con una cinepresa che inquadra un casa, come al solito pulitissima e dal design moderno, poi si intravedono questi tizi scalmanati che scandiscono un misterioso conto alla rovescia: 3, 2, 1, viaaa!! Che sta per accadere? I giovani iniziano a scatenarsi, correndo da un angolo all'altro dell'abitazione e afferrando i telefoni fissi tradizionali, staccandoli in modo crudele dalla fidata presa telefonica a 3 punte con cui tutti abbiamo familiarità da anni, e sostituendoli con cellulari. Cellulari?
Intanto la voce giovanile, convinta, positiva, ci dice di togliere i nostri telefoni fissi, e che con i cellulari vodafone chiameremo tutti i telefoni fissi d'Italia a 0 centesimi! Il tutto mentre ascoltiamo la musica di Final Countdow, quella di Rocky per intenderci. Ma non è finita qui, ci aspetta una personalità di assoluta garanzia, che ci convincerà definitivamente ad aderire all'offerta: Totti...si, il calciatore, quello che è acclamato da mezz'Italia perchè sa calciare bene una sfera, non sa parlare italiano e pubblica libri di barzellette (su di lui, scritte da altri) in romano. I nostri eroi oggi sono loro, non le persone che ogni giorno lavorano duramente, seriamente, o gli intellettuali che dedicano la loro vita a conoscere e far conoscere il mondo che ci circonda. Noi adoriamo i calciatori, che guadagnano milioni per correr dietro ad una sfera applicando inconsapevolmente le leggi della fisica. Pazienza.
Cosa ci dice Totti? Vediamo anche lui intento a staccare un telefono fisso, poi accorgendosi di essere ripreso ci dice, con aria bonaria: “Oh io ho staccato! te che fai?”. Fine della partita.

Inutile dire che mentre va avanti lo spot appaiono alla velocità della luce delle frasi in piccolo, le note. Ah, le note, stanno rovinando il mondo. Ci hanno abituati a considerare le note un optional, una cosa da leggere “se si ha tempo”, “se si ha voglia”. E invece, là in quelle piccole frasi, sempre in caratteri minuscoli, si nasconde la verità. La verità non è nei mega cartelloni, nelle mega scritte che ci raccontano favole facendoci sognare. La verità è nelle note, emarginate e bistrattate!

Per tornare all'esempio della vodafone, noi le note ce le andiamo a leggere. E scopriamo che c'è uno scatto alla risposta di 15 centesimi, si pagano 9,99euro al mese fissi e c'è un tetto massimo di 1500 minuti al mese. Altro che il semplicistico “chiami tutti a 0 cent”! Ma la figura di Totti avrà di sicuro convinto molti acquirenti della bontà dell'offerta: “se la fa Totti allora è buona!”. Io ho sfruttato l'esempio di questa pubblicità, ma il discorso è generale, e gli spot pubblicitari fanno largo uso di questi personaggi per cercare di attirare la nostra attenzione. E' l'altro problema, legato non solo alle pubblicità, ma in generale alla nostra cultura: ci fidiamo di qualsiasi persona, e soprattutto dei personaggi dello spettacolo, i “famosi”, o quelle persone che ci troviamo nel monitor talmente tante volte che diventano quasi dei familiari. Siam ormai convinti del fatto che se qualcosa lo dice una persona famosa, o l'”esperto” di turno, sia assolutamente vera. Crediamo a quasi tutto quello che ci propongono in televisione, leggiamo sulle riviste o sui giornali, e raramente, molto raramente, cerchiamo di verificare se quella cosa ha un fondamento. In questo caso, chi ci dice che utilizzare i cellulari per così tanto tempo non sia dannoso? Nessuno studio scientifico ha dimostrato che le onde emesse dai cellulari non siano nocive, e anzi ci sono dei centri di ricerca che hanno avuto risultati molto interessanti, naturalmente affossati dai media. Ma approfondirò questo aspetto prossimamente.
Continuiamo a delegare l'informazione e la cultura ai più svariati personaggi, e questa tendenza va assolutamente contrastata, in ogni campo.

L'altro mio invito è di leggere sempre le note. Di una pubblicità, di un sito internet, di un libro. Perchè non è bello farsi prendere per i fondelli in questo modo, ogni giorno, in ogni occasione buona. Fanno i furbi per convincerci della bontà del loro prodotto? E noi li aggiriamo, leggiamo le note, riflettiamo, e decidiamo se quell'offerta è davvero valida. Se applicassimo tutti un po' di sano scetticismo a tutto ciò che ci riguarda, prima di prendere decisioni, probabilmente il mondo sarebbe migliore.

mercoledì 14 giugno 2006

Il coniglio e la luna

Scuola ed università non son solo luoghi dove imparare a memoria date e numeri, autori e biografie. Oggi invece è tristemente così. L'unica cosa che conta è riuscire a prendere un buon voto sapendo ciò che il professore ti chiede, scritto su quel libro di testo che scorderai appena finito il compito o l'esame. La conoscenza vera, però, è tutt'altra cosa. Ed anche lo scopo delle istituzioni scolastiche, a mio avviso, dovrebbe esser diverso, soprattutto l'università. Un polo che fornisca mille spunti diversi per ampliare il proprio sapere, come una reazione a catena, una miccia che subito ne accende altre. Tutto questo preambolo per introdurre ciò che è successo alla sottoscritta: di fronte alla diapositiva di un arazzo tibetano, complice lo spunto iniziale del mio professore, sono stata vittima di una piacevolissima digressione mentale che, seppur abbia portato altrove la mia concentrazione, allo stesso tempo ha dato vita ad un pensiero che vorrei condividere con voi.

Negli angoli superiori dell'arazzo in questione, erano raffigurati due dischi bianchi con un coniglio all'interno del primo, ed un corvo a tre zampe nel secondo. Come celermente ci ha spiegato il professore, entrambi derivano da influenze taoiste e, tralasciando la leggenda del corvo, ci siamo soffermati sulla ben più interessante storia del coniglio (o lepre), li raffigurato difianco ad un albero, con un mortaio tra le zampe intento nella preparazione dell'elisir di "Giada", d'immortalità. Ma non è l'unica leggenda asiatica che ci narra di questi roditori sul romantico satellite. Nel narrare una toccante leggenda, con le ovvie variazioni nazionali, si parte dall'India per raggiungere la Cina e far capolino in Giappone. Riassumendola in poche parole concordanti per tutte le tradizioni mitologiche di questi luoghi, questa storia narra d'un coniglio generoso, pronto al sacrificio di se stesso (gettandosi nel fuoco) per dar di che sopravvivere ad un uomo affamato, che ben presto si dimostra essere una divinità o il Buddha in persona. Elogiando il povero animale difronte ad altri mammiferi che gli avevano portato le più svariate prede, la divinità salva appena in tempo il coniglio dal fuoco e lo porta sulla luna, da dove si può osservare nelle notti serene di plenilunio (versione Giapponese) oppure ricorda il nobile gesto del coniglio facendo si che le sue sembianze siano visibili osservando la luna (versione Indiana).

Sorvolando sull'aspetto che permea tutta la cultura orientale, quello del sacrificio, è interessante il fatto che la maggior parte della gente che vive ad oriente veda nella luna un tenero roditore motivando la sua presenza con questa toccante leggenda, mentre noi occidentali vi scorgiamo il volto di un uomo. E questo, se ci si riflette, rispecchia i nostri differenti modi di vedere la realtà: ovviamente la natura antropocentrica è priorità di noi "uomini bianchi". L'uomo è al centro di ogni cosa, essere superiore tra tutti gli altri presenti nel pianeta, essere che può decidere il destino della Terra senza nemmeno accorgersene, troppo preso dall'accumular ricchezze. Ma è questa l'ottica giusta nella quale posizionarci, unici eletti in una selva di bestie "senz'anima"? L'essere occidentale ha deciso arbitrariamente dove scaricare i rifiuti -come se non sapesse che prima o poi lo spazio finirà-, ha deciso quali esseri non-umani allevare, squartare e gustare e quali invece tenere in casa, coccolati, viziati, spazzolati -come se solo quest'ultimi provassero delle emozioni-, ha deciso quali paesi e popoli schiavizzare per ricavarne risorse, vestiti, divertimenti -come se non fossero uguale a loro-, ha deciso che quando è lui a muover guerra ha sempre ragione ed è un atto "preventivo", mentre i nemici sono sporchi assassini -come se loro non uccidessero poveri innocenti-. Fa il suo comodo con il pianeta perchè pensa sia di sua esclusiva proprietà, non preoccupandosi di come lo troveranno i posteri. Tanto più che non si rende conto che, se questo giocattolo si rompe, non lo si può rimpiazzare. Si sa, l'occidentale è abituato a tirar fuori la grana per ogni cosa, il suo dio "dollaro sonante". Ma è questo il modo giusto di considerarsi? É questo il modo giusto di considerarci? Non penso. Forse dovremmo imparare a criticare di meno coloro che hanno usanze diverse dalle nostre e che per questo consideriamo "incivili". Molto spesso sono proprio questi popoli a darci le lezioni migliori.

Se l'uomo occidentale guardasse la luna con gli occhi del cuore,
forse il coniglio si mostrerebbe anche al suo sguardo.
Aerelin

sabato 10 giugno 2006

Insetti carnivori

L'insetto colpisce ancora, con la sua ninna nanna fissa su Raiuno, “parliamo per due ore ma non imparerete nulla”, detto volgarmente Porta a Porta. La sera del 6 giugno 2006 ha prestato il suo salotto per un dibattito sulle diete e la prova costume, questa grave malattia degenerativa che sembra interessare milioni di italiani. (Il filmato si intitola "Pronti per la prova costume?" ed è visibile sul sito RaiClick [1]).

Tra le diete ha incluso anche quella vegetariana, primo errore perchè non è una dieta ma un tipo di alimentazione. Questo è fuorviante perchè si associa la dieta vegetariana ad una di quelle ridicole diete (minestrone, succo di pompelmo, zona, etc) che la gente segue ottusamente credendo in un miracolo. La dieta vegetariana, d'ora in avanti vegana, piuttosto andrebbe discussa in un dibattito sul rapporto tra alimentazione e salute, ma dal sistema televisivo attuale non possiamo aspettarci troppo.

Il salotto di Bruno Vespa assomiglia a quei vecchi castelli medievali un po' sinistri, con il campanello inquietante e la porta dalla quale non si sa quale tremenda creatura entrerà.
Inizia la trasmissione, le prime creature, già accomodate nelle comode poltrone, sono Marisa Laurito, Eleonora Birgliadori ed Ela Weber, la “Teutonica Prorompente”, invitata per descrivere il tipo di alimentazione che ha permesso al suo seno di raggiungere tali dimensioni. Si prospetta una serata altamente culturale...suona il campanello, l'insettone ronza verso la porta sfregandosi le ali, e dà il benvenuto al professore di biochimica della nutrizione, Benvenuto Cestaro. Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna è arrivato qualcuno che sappia perlomeno cos'è un aminoacido...dopo qualche minuto in cui il povero prof prova a portare un po' di scienza tra le tre sventurate cercando di spiegare cosa siano gli omega3, risuona il campanello...altro brivido. Il vespone ri-ronza...ma stavolta, per fortuna, appare la nostra carissima Luciana Baroni, presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana [2] che viene fatta accomodare affianco alla minacciosa Teutonica prorompente. Una contro tutti? Magari! Se fosse stata sola sarebbe stata molto meglio..invece il Vespone, velenoso com'è, le ha affiancato nientepopodimeno che...un'altra vegetariana! Chi? Margherita Hack? Ma no...è la Brigliadori...ora, io non so chi sia né da quale pianeta discenda, di sicuro è una bravissima persona, ma la giudico per ciò che ha detto e non posso non esprimere una punta di rammarico per la sua presenza. Infatti, ha fatto solo un intervento sensato - nonché dimostrato da studi epidemiologici [3] - quando ha detto che le popolazioni che non bevono latte hanno un'incidenza di osteoporosi praticamente nulla mentre a noi ci riempiono ogni giorno la testa con la favola del “bevi il latte così le ossa sono forti”.

Per il resto, ringrazierei personalmente la Birgliadori, che battezzo “Miss Sostanze sottili”, per aver mostrato al pubblico che la maggioranza dei vegetariani (spero non rappresentata da lei) fa yoga, crede nella spiritualità e conduce una “vita pura, energetica”. Inoltre proporrei il Nobel in medicina per aver scoperto un misterioso processo per cui riusciamo ad “assimilare delle sostanze sottili, che sono delle forme energetiche” che evidentemente solo il suo complesso organismo è capace di sintetizzare per via psichica.

Ma torniamo a noi. Il Vespone, che di alimentazione (e di politica, di società, di cultura, etc...) non sa molto, chiede alla Baroni cosa mangia in una giornata, poi commentando con un “non ha mai voglia di mangiare altro?” e dimostrando che non è in grado di intuire che evidentemente dietro 5 gruppi alimentari come cereali, legumi, verdure, frutta e frutta secca/semi si nascondono migliaia di possibili ricette e sapori diversi.

Ma questo passaggio deduttivo sarebbe normale per un uomo curioso, un giornalista serio ad esempio...non per lui. Che piuttosto in quanto a comicità a volte è imbattibile, con alcune battute memorabili: parlando degli omega3, “uno se li può comprare in farmacia, mi dia un etto di omega-3?”, oppure quando difende strenuamente il consumo di pesce e, all'obiezione della Baroni sul fatto che la produzione industriale di pesce sia cosa ben diversa dal pescatore, farfuglia esotericamente “ma come industriale, stiamo parlando...la pesca miracolosa del signore”. O con affermazioni profonde quali “ma non crede che da un punto di vista di equilibrio naturale c'è bisogno di qualcuno i pesci li peschi?”.

Propongo di invitare Vespa a vivere nell'ambiente naturale per un po' di tempo, in modo da poter riflettere sul misterioso motivo per cui un animale terrestre come l'uomo debba avere un ruolo nella catena alimentare marina. Caro Vespa, ci pensano i pesci carnivori a mantenere l'equilibrio naturale nei mari, noi uomini il mare lo stiamo solo distruggendo, dovrebbe saperlo, non è difficile, basterebbe essere un po' informati e sapere come va il mondo.
Un'altra perla è la sua battuta ”Cosa mangia la mattina a colazione?...Un ravanello?". Ah, le grandi firme del giornalismo italiano, un esempio per tutti!

Ci sono ancora alcune poltrone pericolosamente vuote in studio, ed ecco infatti il nuovo ospite, il Cavaliere...tranquilli, non lui, parlo di Giovanni Rana! Il tortellino umano per intenderci, colui che venderebbe i tortellini ai venusiani e gli gnocchi ripieni ai plutoniani, che viaggia su un auto che va a tagliatelle al ragù e dalla marmitta espelle salsa al tartufo bianco. Un uomo che in questa occasione rappresenta un enorme conflitto di interessi, dal momento che sponsorizza i suoi tortellini ripieni...vi immaginate Rana che decanta i pregi di una dieta vegana? E come li farebbe i ripieni poi?

Ma non impressionatevi, tutto ciò è perfettamente normale nella televisione italiana, specialmente in quella di Vespa che ai conflitti di interesse è abituato. Anzi, la tv è un enorme conflitto di interessi in onda, per il semplice fatto che gli spazi pubblicitari sono in mano ad aziende di ogni tipo che possono dunque esercitare un enorme potere di ricatto; è chiaro che parlare contro questi interessi è molto difficile.

A riportarci allegria comunque ci pensa il nostro nuovo ospite, sicuramente il più simpatico ed esilarante della serata. Miss Omega 3, la donna pesce, “datemi 3 grammi di omega 3 e vi solleverò il mondo”, detta Marinella di Capua. Se non fosse chiaro, una fan sfegatata degli omega-3, che forse ritiene la cura di tutti i mali. Ma di lei ricorderemo soprattutto la risposta alla domanda del vespone che in modo molto professionale e imparziale ha tentato disperatamente per tutta la serata di far emergere qualche aspetto negativo della dieta vegana: “Non ci sono controindicazioni alle diete vegetariane?”. Qualche secondo di silenzio, poi la vocina della donna pesce si leva esprimendo un'osservazione che...che...che ho difficoltà a commentare, e dunque vi riporto tal quale: “Io ne conosco una [di obiezioni alla dieta vegan, Nda] ho fatto un osservazione molto semplice. Che gli animali che mangiano soltanto foglie, verdure ed erbe sono molto molto grandi. L'elefante, la giraffa, sono tutti animali enormi, quindi evidentemente non è proprio vero poi che la dieta vegetariana faccia dimagrire, sono molto più snelle le pantere, i leoni..”.

Ho personalmente letto centinaia di articoli e commenti contro la dieta vegetariana, ma non posso che inchinarmi di fronte a questa obiezione, che merita assolutamente il premio “Cervello 2006”. Davvero, complimenti. Ora abbiamo la prova vivente che un eccessiva assunzione di omega-3 arreca gravi danni neurologici.

Come si può intuire, il format del vespone è sempre lo stesso, sia quando parla di politica, sia quando affronta qualsiasi altro argomento. E' il Re dei programmi di “approfondimento” che oggi ci ritroviamo in televisione e a cui abbiamo delegato la nostra cultura e la nostra capacità di ragionare. Un format in cui non si dà nessuna informazione, ma solo un flusso di opinioni e idee che non hanno nessuna base nella realtà. Un format che ha la grave responsabilità, diretta, per il disuso a cui va incontro il nostro cervello, nonchè del degrado culturale in cui affondiamo sempre più. In questa puntata poi l'insetto ha superato se stesso, dimostrando che il suo ruolo di moderatore è tutt'altro che imparziale, per buona pace della par conditio e di un minimo di equilibrio. Fin dagli esordi, con le sue battute, ha mostrato chiaramente di non voler affrontare l'argomento diete vegetariane in modo equilibrato, o cercando di capirci di più, lui che non ne sapeva nulla. Le sue preferenze emergono da frasi e dall'uso di parole particolari, come “ma se lei mangia il latte manca di rispetto agli animali?”, “lei è un integralista?”, “viene tristezza a mangiare così”, “questa mania...questa esplosione delle diete vegetariane?”, “gli era venuto una depressione sentendo questa cosa vegetariana”. E menomale che ha invocato lui stesso concetti come equilibrio e par-conditio...

Il culmine è stato raggiunto dopo il servizio sulle diete vegetariane, in cui si diceva che sono in grado di ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete, i tumori, le malattie cardiovascolari e contrastare il sovrappeso e l'obesità, favorire la perdita di peso in eccesso in modo efficace, aumentare la resistenza fisica nello sport, e facendo notare che grandi sportivi come Carl Lewis (medaglia d'oro olimpionica) e Martina Navratilova (campionessa di tennis) sono vegan.[4]
Niente di fantasioso o inventato, i vantaggi sulla salute sono ampiamente dimostrati, ma bisogna essere aggiornati per conoscerli, e il servizio non ha detto nulla di sbagliato, ha informato le persone su cose vere che nessuno dice.

Ma il vespone si è sentito ferito, abituato com'è alla non-informazione, e totalmente impreparato sull'argomento ha replicato indignato “allora devo tirare le orecchie ad Ester Vanni, che è l'autrice del servizio, perchè questa non era una scheda, era uno spot. Era un ignobile spot a favore della dieta vegetariana.” A chi chiede dunque spiegazioni? Al luminare tortellino gigante, che dall'alto della sua preparazione medico-scientifica è chiamato a chiarire agli italiani che ciò che hanno sentito non è corretto, (pena il fallimento della sua azienda e dei suoi ripieni a base di carne e formaggi...).

Il Vespone non è abituato a dare informazioni alle persone, ad aiutarle a conoscere cose nuove, e infatti “dopo una cosa del genere devo riequilibrare, la par-conditio”. Infatti dopo un po' interverrà la direttrice di Starbene, rivista famosa per dispensare utili e salutari consigli in campo alimentare, e in collegamento il noto nutrizionista Giorgio Calabrese, “baffetto grigio”, a dar manforte al professor Cestaro, che in studio si era dimostrato finora piuttosto equilibrato ed aveva chiarito che si può seguire una dieta vegetariana senza troppi problemi (fnalmente i vegetariani dalla nascita hanno avuto la conferma di essere vivi...). Ma la legge "della giungla" prevale ancora una volta: gli italiani non devono imparare nulla di nuovo


Dopo due penose ore il vespone riesce nel suo intento, perchè i telespettatori non sono riusciti a capire nulla in quel marasma di idee e opinioni, e l'insegnamento finale è altamente educativo, un passo avanti verso un'alimentazione sana: “a mio avviso bisogna mangiare un po' di tutto e tutto” (Laurito), “di tutto, di meno” (baffetto grigio), “un po' di tutto” (di nuovo baffetto grigio), “mangiare di tutto” (la Teutonica prorompente), “mangiare di tutto, meno” (Starbene), “bisogna mangiare poco di tutto” (l'Insetto). Per la serie “impariamo cose nuove, ma affossiamole subito”.

Un'idea utile però possiamo ricordarla: ad un certo punto la donna pesce, mentre si discuteva di integratori, ha detto: “io in farmacia compro un prodotto dietetico ottimo, è un cerotto...si toglie la pellicola protettiva e si applica sulla bocca, funziona benissimo”. Ecco, che ne dite di regalarne un pacco al nostro caro Vespa? Gli sarebbe utile per altri scopi...

Note

[1] http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2098
[2] www.scienzavegetariana.it
[3] http://www.scienzavegetariana.it/focus/osteoporosi/index.html
[4] http://www.scienzavegetariana.it/sport/schede_famosi.html

giovedì 8 giugno 2006

Il Codice: realtà o finzione ?


Il Codice Da Vinci ha venduto quasi 50 milioni di copie in tutto il mondo, facendo la fortuna di editori e commercianti.
Letto da ogni tipo di lettore ha segnato le coscienze di cattolici e non, ma soprattutto messo in risalto il problema dei problemi: l’ignoranza !

Infatti se da un lato ha affrontato le barbarie della chiesa in nome di Cristo, dall’altro, basandosi su fatti di dubbio valore storico ha indotto gran parte dei lettori, specie i giovani, a conclusioni affrettate e ingenue, dimostrando qualora ce ne fosse bisogno, la regressione etica e culturale di una società che induce alla massificazione
delle idee.

L’idea che il Cristo abbia condotto una vita terrena con tutto ciò che ne deriva non ha lasciato per nulla indifferente il Vaticano. La chiesa antica si è fatta promotrice di iniziative diaboliche, come la famosa inquisizione e le famigerate guerre sante.
Tutto in nome di Dio…


La storia di Maria Maddalena, sposa di Gesù e madre dei suoi figli, narrata con un fare che definire romanzesco è dir poco, rimette in discussione la versione comune accettata nei secoli. E' quindi chiaro che per un numero esorbitante di anti-cristiani si sia realizzato il grande sogno: scuotere alle fondamenta il cristianesimo organizzato.
Personalmente lessi il Codice Da Vinci quando ai più era ancora sconosciuto e prima che diventasse quel fenomeno di massa che è oggi. La caratteristica principale del manoscritto è la curiosità che di capitolo in capitolo ti assale e accompagnata dal fascino della storia ti conduce alla conclusione del romanzo nel giro di pochi giorni. E proprio la voglia di scoprire come va a finire tiene il lettore letteralmente incollato alle pagine, sorvolando magari su macroscopici errori storici ed evidenti azzardi letterari.
Classici canoni di cultura di bassa lega, qualunquista e menefreghista…
Così, come spesso accade, il lettore trova nel “misterioso” e nell’esoterico e in generale in tutto ciò che è sconosciuto, le risposte ai dilemmi della vita quotidiana, contribuendo all’aumento spropositato del budget editoriale e alla fortuna spropositata dell’autore.

La costellazione di opinioni e discussioni aperte dal libro e proseguite col film è una fatto senza precedenti.

Il famoso Cenacolo di Leonardo ,raffigurante gli eventi antecedenti alla crocifissione , meglio conosciuti come “Ultima Cena” è così entrato nell’immaginario di tutti come rivelatore di nuove incredibili verità!
Già, perché il genio del rinascimento, che secondo l’autore sarebbe appartenuto a una setta di tipo massonico denominata Priorato di Sion, avrebbe disegnato “volontariamente” una figura femminile alla destra del Cristo: appunto la suddetta Maddalena. Gesù, sempre stando alle intuizioni stravaganti del nostro Brown, non sarebbe affatto morto in croce ma unitosi in matrimonio avrebbe dato inizio a una dinastia di discendenti reali protetti nel corso dei tempi prima da un corpo militare, famoso e conosciuto come i Templari e poi appunto dall’organizzazione del priorato Di Sion di cui lo stesso Leonardo Da Vinci, insieme a personalità eccellenti come Newton e Botticelli, avrebbe fatto parte!

Mistero, complotti, templari, guerre sante e sette massoniche. Ingredienti, che miscelati insieme costituiscono un cocktail esplosivo e avvincente che porta a lettura finita a sentirsi depositari di chissà quali verità e conoscenze. In realtà questo dimostra che in fondo ciò che manca per costruire una critica costruttiva a questo libro è proprio la conoscenza molto scarsa nei ragazzi, soprattutto per ciò che concerne i testi evangelici e biblici. Criticare si, sempre e comunque, questo nessuno lo mette in discussione, ma a volte sarebbe opportuno informarsi prima (e meglio ! ).

La prova del Cristo non single, ma anzi “coniuge”, si fonda in gran parte su questo quadro di Leonardo Da Vinci. Quando giunsi alla lettura di quel tratto lì per lì rimasi abbastanza interdetto e sconvolto. “ Come è possibile che una cosa che è sotto gli occhi di tutti si sia così sottovalutata ? “. Mi domandavo in effetti come mai nessuno si fosse accorto per tutto questo tempo che una donna fosse stata immortalata tra i dodici apostoli, tutti maschi per definizione. Chiesi addirittura chiarimenti alla mia insegnante di Arte. Disse che quella persona , che tutti sappiamo essere l’apostolo Giovanni, era sempre stata al centro di dibattiti circa la sua presunta misoginia e che quindi non mi dovevo tanto sorprendere se Leonardo (attento a questi aspetti anche nella celeberrima Monna Lisa) gli avesse messo in risalto dei lineamenti così palesemente femminili.
Assolutamente non curante della tesi della saggia prof., lasciai perdere e quasi mi convinsi.
Leonardo ci ha rivelato il gran segreto. Il Santo Graal non è altro che il sangue reale di Cristo !


Sarà anche così, ma una cosa sembra certa: quella di Leonardo non è una prova !
Infatti, mettendomi alla ricerca delle altre ,famose e non, rappresentazioni delle ultime cene sono venuto a conoscenza di una verità, questa si assoluta: già da molto prima di Leonardo l’apostolo Giovanni è raffigurato in modo ambiguo e misterioso . Le opere e gli artisti sono rappresentazione di diversi periodi storici e alcune di esse sono antecedenti al cenacolo Leonardesco. Su tutte quella di Taddeo Gaddi risalente al 1340 in cui emerge la figura di un S. Giovanni Evangelista “chino” sulle ginocchia di Gesù , oppure l’ultima cena di Andrea del Castagno, anch’essa raffigurante un Giovanni ambiguo ed effemminato.
Quindi Leonardo non aveva introdotto alcuna novità!

Pare che in realtà, in tutti questi dipinti gli autori abbiano deciso di descrivere il momento successivo alle parole di Gesù “Uno di voi mi tradirà”. E’ il momento più drammatico della Cena: ogni apostolo si domanda, e domanda agli altri, chi può essere il traditore. Leonardo si concentra sull’effetto che le parole di Gesù provocano sugli apostoli, sulla loro reazione. E’ uno dei motivi per cui si vede spuntare una mano minacciosa nei confronti dell’apostolo Giovanni. Tutti si sospettano a vicenda ignari della colpevolezza di Giuda. Leonardo Da Vinci, che non aveva alcun motivo all’epoca per avercela con la Chiesa (basta leggere una qualsiasi seria biografia su Leonardo) ha proiettato nel dipinto proprio l’atmosfera descritta da tutti i testi evangelici.

Altro che codice segreto da custodire nel corso dei tempi…
Ma non è finita…

Per rafforzare le sue tesi circa il presunto legame fra la Maddalena e Gesù, Brown ci racconta la storia dei vangeli apocrifi, dichiarati gnostici dalla chiesa dei primi secoli.

Lo scrittore cita un brano dello gnostico Vangelo di Tommaso, dove Gesù ammette la Maddalena tra gli apostoli contro le obiezioni di Pietro. Ma dimentica di citarne la parte finale, dove della Maddalena Gesù afferma: «La guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Perché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli”

Ciò smentisce un'altra tesi tanto proclamata da Dan Brown: la centralità assoluta della donna (per gli appassionati il famoso “culto della dea”) nella sfera del cosmo.

Basta una conoscenza elementare dei primi secoli cristiani per sapere che la divinità di Cristo era riconosciuta dai credenti fin dai tempi apostolici, che il cristianesimo delle origini ha dato alle donne una dignità nuova e sconosciuta nel mondo precristiano, e che è semmai presso gli gnostici riabilitati da Dan Brown che si trova un sistematico disprezzo per la donna.

Dunque, a quanto pare, l’autore ha furbescamente selezionato solo una parte della storia..

Personalmente non seguo il Cristianesimo, ma rispetto chi crede.

La fede è ciò di più intimo e profondo che relaziona l’uomo al soprannaturale.

Quante sono le cose che crediamo di sapere ma che realtà a mala pena mastichiamo?

Chissà, forse qualcuno un giorno ci rivelerà incredibili segreti

Ma a torto o ragione,
costui difficilmente sarà l’autore del più “venduto” Best Seller della Storia…

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giovedì 1 giugno 2006

"Un sacchetto d'acqua, grazie"

Mentre ci disperiamo preoccupati (chi più chi meno, chi affatto) leggendo i nomi dei nuovi ministri italiani, ci sono notizie che, da buona tradizione occidentale, passano inosservate o relegate ad alcuni speciali televisivi per nottambuli insonni. Per fortuna ogni tanto anche in orari decenti se ne parla, è il caso della rubrica del Tg3 “Agenda Del mondo” del 14 maggio che ha dedicato un servizio all'emergenza sanitaria dell'Angola. (Il video è disponibile sul sito.[1]) Il 17 maggio l'associazione umanitaria Medici Senza Frontiere ha sottolineato in un comunicato stampa l'esplosione di una forte epidemia di colera in Angola [2], dovuta alla scarsezza di acqua potabile. 34.000 persone contagiate, 1.200 già morte...e sapete qual è la prima causa del colera? Acqua sporca...le immagini del tg3 erano particolarmente esplicative: bambini che riempivano secchi di acqua sporca raccogliendola da buche scavate nelle strade, bidoni di acqua stagnante, ma ciò che più mi ha colpito è stato vedere un uomo vendere acqua in sacchetti di plastica. Noi usiamo quei sacchetti pieni di acqua per vendere pesci rossi, che regolarmente moriranno entro pochi mesi nelle case dei vari crudeli acquirenti. Loro invece acquistano quella poca acqua del sacchetto (senza pesce...) che può significare un giorno di vita in più. Noi consumiamo tonnellate di plastica per acquistare acqua in bottiglia proveniente dall'altra parte dell'Italia, snobbando l'acqua del rubinetto potabile e molto più controllata di quella in bottiglia. Loro scavano buche nelle strade per prenderne acqua sporca. La cosa che dovrebbe farci riflettere è che viviamo tutti sullo stesso pianeta, e nemmeno troppo lontani.

Nella capitale, la più colpita dall'epidemia, vivono 4 milioni di persone di cui 2/3 sono senza acqua. Ciò significa che 2 milioni e mezzo di persone non hanno acqua corrente...voglio soffermarmi un attimo su questi tanti numeri per coglierne meglio l'entità...rapportandoli a qualcosa che ci è più familiare. Nella strage dell'11 settembre sono morte 3.000 persone; d'ora in avanti se snocciolo qualche cifra rapportatela a questa per rendervi conto dell'emergenza e della gravità della situazione.

L'Angola è un paese piccolo, con 13 milioni di abitanti, e ha potenzialità per essere uno dei paesi più ricchi del mondo.[3, 4] Possiede miniere di diamanti, è ricco di petrolio e gas, ma nonostante ciò il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Ha attraversato 27 anni di guerra civile che ha causato 500.000 morti, iniziata durante la guerra fredda quando era un paese conteso tra le due superpotenze; una guerra continuata indisturbata nei decenni a venire, come in tanti altri paesi poveri, nella più totale indifferenza, mentre noi ci sviluppavamo e ci avviavamo verso la “civiltà”. Quella delle automobili per ogni persona, dei 2 cellulari per testa, dei mondiali di calcio sul videofonino, dei politici che parlano di fantasie, mentre la realtà è da tutt'altra parte.
Cosa c'entriamo noi con l' Angola? Tanto..ma per capirlo bisognerebbe studiare a fondo le dinamiche del vecchio e nuovo liberismo, e di questa economia folle che permette a pochi milioni di persone di vivere negli sprechi mentre altri tanti milioni muoiono quotidianamente per carenza di cibo o acqua. Io per voglio ora soffermarmi su un problema più semplice, quotidiano, e per cui possiamo tentare di fare qualcosa.

Voglio invitare tutti i lettori del blog a ridurre e se possibile azzerare del tutto il consumo di acqua in bottiglia, perchè è davvero una scelta assurda. Pensiamo che l'acqua del rubinetto possa essere più sporca, o semplicemente che sia una cosa “da poveri”...è l'esatto contrario, e ci sono mille buone ragioni per evitare l'acqua in bottiglia [Per chi vuole approfondire: 5, 6, 7]:

- viaggia per ore in camion per essere trasportata dal nord al sud Italia, mentre altri camion viaggiano in senso opposto, il tutto senza un minimo di logica e con un contributo all'inquinamento non indifferente come potete immaginare.
- La plastica è nota per rilasciare diverse sostanze nei liquidi che contiene, e il calore peggiora il tutto, soprattuto d'estate. E se ne consumano milioni di tonnellate, non si parla di poche centinaia di bottiglie.
- l'acqua del rubinetto deve sottostare a degli standard relativi ai livelli di sostanze dannose molto più severi rispetto all'acqua in bottiglia; per intenderci, se l'acqua in bottiglia può contenere fino ad un massimo di 50µg per litro di arsenico, l'acqua di rubinetto deve contenerne massimo 10µg/l, e con quella cifra sarebbe dichiarata non potabile! Beviamo dunque acqua più inquinata e più sporca.
- Il prezzo: l'acqua del rubinetto costa da circa 500 a 1000 volte meno dell'acqua in bottiglia, e in un anno basta fare due conti per avere un notevole risparmio.

In sintesi, paghiamo tantissimo per acquistare un acqua probabilmente più inquinata rispetto a quella che abbiamo sempre fresca e disponibile nelle nostre case, e che potremmo utilizzare senza sprecare nemmeno un grammo di plastica. Non vi sembra più logico? Vi invito a farlo, e di invitare i vostri conoscenti a fare lo stesso. Si può iniziare dal quotidiano per migliorare le cose.

Infine voglio lanciare un altro appello: Medici senza frontiere è in Angola con oltre 350 tonnellate di materiale medico e non, un equipe di 65 operatori internazionali e 500 operatori nazionali. Se abbiamo 2 minuti e qualche euro da parte doniamolo a questi medici che cercano di fare il possibile, e sono sostenuti solo da donazioni. Sinceramente le iniziative benefiche televisive stile “manda 1 sms per donare 1 euro” non mi hanno mai convinto, perchè mi sembra che siano più i soldi spesi per allestire palchi, concerti e spettacoli vari che quelli realmente impiegati per aiutare. Preferisco dunque fare una donazione [8] ad associazioni serie come questa e poter sapere che i i soldi sono impiegati in modo utile e potendo controllare ogni giorno il loro lavoro.

Note
[1] http://www.tg3.rai.it/SITOTG/TG3_pagina_es/0,9480,1067006-id_rubrica-A,00.html
[2] http://www.msf.it/msfinforma/comunicati_stampa/17052006.shtml
[3]http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=5115
[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Angola
[5] http://cunegonda.info/20acqueminerali.htm
[6] http://www.lenntech.com/italiano/acqua-minerale/acqua-bottiglia.htm
[7] http://italy.indymedia.org/news/2004/03/509050.php
[8] http://www.msf.it/