mercoledì 22 novembre 2006

L'Immunità per le balle

L'informazione è complice diretta dei politici e dei problemi che affliggono l'Italia. Un esempio recente? Qualche giorno fa, il 17 novembre, il premier Prodi ha tenuto una conferenza stampa per descrivere l'operato dei primi 6 mesi di legislatura.
Sul sito del governo italiano[1] possiamo leggere documenti con i provvedimenti generali presi, le misure per la riduzione dei famosi "costi della politica" e della spesa pubblica, osservare uno schema colorato in giallo (vi ricordate il tir di Prodi?) che illustra "l'albero del programma"[2], o vedere un riassunto facilitato di tutti i provvedimenti [3].

A leggere i documenti non si può che esser contenti delle tante cose fatte: molte cose descritte però sembrano piuttosto vaghe, dei "buoni propositi" che dubito abbiano avuto qualche effetto, anche per colpa delle amministrazioni locali; altre norme invece hanno già avuto conseguenze concrete sul paese e sui consumatori. Il dubbio va sempre mantenuto, non dimentichiamoci che sono pur sempre politici. Approfitteremo di questi documenti per rendere conto degli impegni presi tra qualche tempo.

L'aspetto su cui volevo soffermarmi riguarda però il modo in cui gli organi di informazione televisiva hanno presentato la notizia: lo schema è standard, trasversale, dal Tg1 a Studio Aperto. Prima un servizio sulla conferenza stampa di Prodi e dichiarazioni di vari politici di governo, poi le repliche di Berlusconi e altri esponenti politici di opposizione. Dai primi proviene l'accusa di aver "ricevuto una terribile eredità", con Prodi che puntualizza: "disavanzo del 4% del pil, debito pubblico in salita, avanzo primario vicino allo zero".
Effettivamente sono dati macroeconomici prodotti da istituti ufficiali come l'Istat, sui quali c'è poco da dire. Ma il Cavaliere ribatte dicendo che "sono falsità così grandi che non meritano risposta" , e così allo stesso modo i suoi alleati. Ora, non mi soffermerò sul chi ha ragione o meno, mi chiedo però che senso, e che utilità ha, un'informazione del genere in cui non si arriva mai ad una conclusione.
Ascoltiamo sempre le parole dei politici, che come abbiamo visto molto spesso non sono in grado di fare discorsi basati sui fatti, nè di rispondere in modo serio. Raramente invece assistiamo ad un servizio in cui qualche esperto, senza essere di parte, ci dica le cose come stanno realmente, ci illustri il quadro della situazione, ci spieghi argomentando chi ha torto e chi ha ragione. La ragione da qualche parte esiste, salvo rari casi.

Perchè i tg nazionali non utilizzano il loro tempo in modo diverso? Pochi minuti alle dichiarazioni politiche, poi un approfondimento curato da un paio di esperti del settore, seri, che non si perdano in propaganda politica, e che ci inquadrino in poco tempo la situazione economica reale dell'Italia. Non è possibile che un'informazione corretta possiamo averla solo 1 volta a settimana con Report, mentre gli altri giorni siamo invasi dalle chiacchiere. Non c'è nessun direttore di telegiornali che provi a rivoluzionare il modo di dare le notizie?

Grazie a questo modo di fare giornalismo purtroppo i politici in Italia godono di una immunità speciale per le balle che dicono, perchè non c'è mai nessuno che si alza e gli dice: "senta, sta dicendo una balla". Sarebbe il caso di abolire questa immunità, per il bene di tutti. E spetta all'informazione farlo.

Note

[1] http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/attivita_governo/index.html
[2] http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/attivita_governo/albero.pdf
[3] http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/attivita_governo/6_mesi_Governo.pdf

6 commenti:

  1. in linea di massima hai ragione. ma per gestire l'approfondimento politico te la immagini la bagarre tra partiti con la rai attuale?

    RispondiElimina
  2. assolutamente, infatti penso che i partiti non dovrebbero proprio mettere il naso nell'informazione. A tal proposito c'è una buona proposta di legge popolare, Perunaltratv, ne ho parlato varie volte negli articoli, la conosci? che ne pensi?

    RispondiElimina
  3. Il motivo è semplice, una massa tenuta all'oscuro è ben più manovrabile di una massa che si informa e si sofferma sul perchè delle cose. Purtroppo fa comodo anche alla massa che avvenga ciò in quanto l'essere ignavi e lo scierarsi a priori per simpatia è semplice e rapido. se aggiungi a questo il fatto che la maggior parte degli individui in Italia hanno la memoria alquanto corta ti si prospetta un quadro al quanto preoccupante perchè se effettivamente la massa fosse scontenta di ciò serabbe in grado di farlo capire a chi è ai piani altri. in quanto a report non prenderei per oro che cola tutto ciò che dice, lo seguivo anche io e mi piaceva molto finchè non ha affrintato il settore dove ho lavorato per molti anni e ho potuto notare che dava notizie un pò vaghe e pilotate a riguardo; mossa da curiosità ho preso informazioni anche su altre questioni è ho scoperto a malincuore che non era la prima volta che accadeva. certo è il meno peggio che la nostra amata tv passa ma va bene se preso come spunto per fare ricerche personali più approfondite; semmai è questo che la massa dovrebbe cominciare a fare: dubitare.

    RispondiElimina
  4. Scusa il commento anonimo è mio, non era mia intenzione non firmarmi, comunque sono Fenicenera, mi hai già conosciuta.

    RispondiElimina
  5. sicuramente è come dici tu, condivido l'analisi. Oggettivamente è innegabile che una massa più facilmernte governabile faccia piacere non solo ai politici.

    Ma un altro motivo per cui l'informZIONE non fa il proprio dovere è che se fosse davvero indipendente, non solo dal potere politico, inizierebbe a dire cose che non fanno piacere all'intera elitè economica e mettono in discussione la bontà dell'attuale sistema economico neoliberale, che tanto buono non è.

    Ad esempio in tv ogni tanto si potranno vedere persone che criticano anche aspramente i politici, ma persone che fanno un analisi più approfondita che tocca le imprese, il denaro, le pubblicità, non le vedremo mai. O forse in terza serata, per i soliti 4 nottambuli a cui non crede poi nessuno.


    Su Report d'accordo, ovviamente esigere la perfezione soprattutto in tv non è possibile e infatti spesso riconoscono degli errori. Ma resta un programma di informazione di prima qualità, perchè basato quanto più possibile sui fatti.

    RispondiElimina
  6. Concordo con te, e non sai quanto piacerebbe anche a me il vedere i mass meedia adoperati effettivamente per ciò che erano nati, l'aiutare la gente tutta a comprendere. La mia critica non è mossa solo ai tg o ai giornali che limitano sempre più i giornalisti che hanno il coraggio di essere sinceri e semplici per raggiungere chiunque, ma anche a quel chiunque che non so fino a che punto voglia essere raggiunto; è vero che chi è egregio (nel senso etimologico del termine) deve saper guidare il resto del gregge verso pascoli migliori, ma è anche vero che in pochi hanno la voglia effettiva di cambiare. Ad esempio se un programma ti interessa veramente e lo trasmettono tardi trovi il modo di vederlo. Temo che alle volte sia più semplice nascondersi dietro al fatto che si subisce passivamente la tv che altro. La gente non ha più il coraggio di mettersi in discussione e di conseguenza approfondire e questa cosa mi crea un senso tale di esamorazione che alle volte mi chiedo se volga la pena di lottare per far cambiare le cose... Fenicenera

    RispondiElimina