sabato 11 novembre 2006

Occhio al finanziamento

Negli scorsi anni il buon Berlusconi ha ripetuto che gli italiani erano più ricchi, pagavano meno tasse, e godevano di altri stupendi privilegi, (che a quanto pare pochi hanno toccato con mano). Probabile che si stesse confondendo con il suo status di imprenditore, le cui aziende andavano benissimo mentre il resto del paese sprofondava. Certamente la responsabilità non è solo della politica, ma ammettere che le cose non sono rose e fiori è sicuramente meglio che essere presi in giro. Purtroppo, i politici in generale, lo dimostrano quotidianamente, di onestà ne hanno hanno poca.

Mentre dunque una parte degli italiani diventava "più ricca", le persone non baciate dalla fortuna berlusconiana (che magari tutti i giorni sono alle prese con un lavoro precario e usano i mezzi pubblici per spostarsi) hanno potuto notare un curioso fenomeno, in stridente contraddizione con le soavi parole dell'ex-Presidente del Consiglio: un boom di offerta di prestiti da parte di società di servizi finanziari, banche e altri istituti. Le pubblicità sono aumentate a vista d'occhio, invadendo strade, giornali, mezzi pubblici. E se l'economia ha un senso, vuol dire che sempre più italiani hanno avuto bisogno di ricorrere a prestiti per comprare un'auto, arredarsi la casa o peggio acquistarne una.

Ma allora, è proprio vero che gli italiani diventavano più ricchi, o forse è stato l'esatto contrario? Non è forse vero che abbiamo perso sempre più capacità di spesa, mentre molti prezzi intorno a noi aumentavano senza alcun controllo da parte dello Stato e la maggior parte degli stipendi rimanevano sempre uguali?

Il governo attuale ovviamente promette di rimettere tutto apposto, ma sono abituato a porre sempre molte riserve sulle parole di tutti i politici, di qualsiasi schieramento, e aspettare i risultati concreti, che si spera siano positivi per tutti. Ma torniamo al boom dei prestiti.

Oltre alle società finanziarie, anche chi vende prodotti, solitamente nel settore della tecnologia, tenta di attirare il pubblico con finanziamenti o sconti particolari. Su tutti i volantini leggiamo cose come "sconto del 20% se paghi fra 6 mesi in un'unica soluzione a interessi zero", o "sconti fino a tot mesi a interessi 0". Tutte queste diciture sono seguite dagli immancabili asterischi, le note che tutti noi consumatori faremmo meglio a leggere con attenzione, come scrissi un po' di tempo fa nell'articolo "Note di Redazione".Può sembrare un consiglio banale, ma se tante persone continuano a farsi "ingannare" vuol dire che è un messaggio ancora necessario.

Le due voci che ritroviamo sempre negli asterischi, riguardano il TAN, cioè il Tasso d'Interesse nominale, e il TAEG, cioè il Tasso annuo effettivo globale. Il primo è un indicatore parziale, che non comprende le spese, mentre il secondo è più completo. Questi due valori devono essere presenti nella descrizione dell'offerta obbligatoriamente, come prevede la legge n. 142 del 19 febbraio 1992 a tutela dei consumatori. Per valutare la bontà dell'offerta bisogna dunque tener conto del TAEG, e non del TAN che spesso è usato soltanto per confondere i clienti. Il TAEG infatti è un indicatore che comprende anche il TAN, quindi più completo. Molti venditori propongono dei TAN bassi per attirare clienti ma alla fine si scopre che il costo effettivo del prestito, il TAEG, è più alto di altre offerte. Meglio fare un esempio pratico:
 
Prima offerta: TAN 6%, TAEG 11%
Seconda offerta: TAN 9% TAEG 10%

Tra le due offerte, la più conveniente è la seconda perchè presenta un TAEG più basso.

Anche in questo caso vale la raccomandazione di prestare attenzione, e chiarire non una, ma dieci volte col venditore quanto si verrà a pagare effettivamente. Lo sappiamo tutti, nessuno regala niente e anzi molti provano a confondere l'utente giocando sulle note e sugli asterischi. Insomma, noi consumatori siamo presi in giro dai politici, dai pubblicitari e tante altre persone che hanno interesse affinchè non siano chiare le condizioni di vendita per lucrarci. Facciamoci furbi, e prima di "abboccare" informiamoci sempre.

Nessun commento:

Posta un commento