(An english version of the Lofoten travel report is available here)
Eccoci all'attesissimo (!?) resoconto del nostro viaggio al Nord. E quando dico Nord intendo oltre il parallelo del circolo polare artico, che attraversa la Norvegia. Ho cercato di scrivere un resoconto che sia dettagliato nel raccontare cosa abbiamo fatto e dove siamo stati, dando le informazioni pratiche più utili a chi volesse ripercorrere l'avventura, e cercando di inserire anche un po' di cultura e abitudini locali. Prima di partire, alcune note:
- la moneta utilizzata in Norvegia è la corona norvegese (abbreviata nok). Attualmente un euro vale circa 8.04 nok, quindi 100nok sono 12 euro, 50 nok sono 6 euro, e cosi via. Se avete problemi, digitate in google "100nok to euro" e vi darà immediatamente la conversione giornaliera.
- tutti i prezzi indicati si riferiscono ad un biglietto sola andata e alla tariffa per studenti, salvo precisazioni.
- il fuso orario in norvegia è uguale a quello italiano
- ATM = automated teller machine, sono macchinette che accettano tutti i tipi di carta di credito o prepagata e permettono di ritirare denaro direttamente in valuta locale in base al tasso di cambio giornaliero, pagando una commissione fissa che dipende dalla vostra carta. Con le postepay è di 5 euro. Informatevi prima di partire.
- chioschi: in Norvegia vi sono alcune diffuse catene di negozi che vendono cibo, dolci, rosticceria e piatti take-away, giornali, riviste e biglietti vari. Le più famose sono Narveseen, 7eleven, Deli de Luca. Mi riferirò a queste attività commerciali ibride col nome di chioschi.
Pubblicherò il resoconto diviso per giorni, ogni paio di giorni nella prossima settimana, per agevolare la lettura. Presto segnalerò il link alla galleria con tutte le foto. Buon viaggio!
1° giorno (18 febbraio 2010) - Kristiansand - Oslo - Bodø
Il silenzioso e comodo treno norvegese che mi porta da Kristiansand ad Oslo in 4.40 ore è ormai una piacevole abitudine. Un assaggio del paesaggio invernale.
Viaggiando in Norvegia, e non solo, si impara a rapportarsi con nuove unità di misura. Se prima un viaggio di 2-3 ore sembrava un'eternità, col tempo non sarà nient'altro che un breve spostamento. Nella figura, iniziamo ad ambientarci geograficamente, sono indicati Kristiansand (A) ed Oslo (B). La destinazione nord non è visibile.
La temperatura ad Oslo è quasi sempre più rigida rispetto al Sud, e infatti un giro in centro molto veloce è il massimo che la voglia mi concede. Oslo ormai è di casa e ho già avuto numerose occasioni di visitarla con calma e col bel tempo.
Gli altri due membri del Lofoten Arctic Team arrivano al piccolo aereoporto di Oslo Rygge da Milano con il volo delle 15:35. Rygge si trova a sud di Oslo, ed è scalo praticamente esclusivo di Ryanair. Da Rygge per Oslo (e viceversa) ci sono due scelte:
a) prendere la navetta gratuita dell'aereoporto che in pochi minuti vi porta alla stazione ferroviaria di Rygge. Parte 10 minuti prima dell'arrivo del treno.
Certo, chiamarla stazione è un po' troppo, visto che c'è solo una pensilina e la macchinetta delle ferrovie norvegesi per acquistare biglietti o ritirare il proprio biglietto acquistato precedentemente online (la scelta migliore). I treni sono abbastanza frequenti e impiegano 50 minuti. Il costo è di 104 nok per studenti, e 136 per adulti.
b) prendere il bus Rygge ekspressen che in circa un'ora vi porta dietro la stazione centrale di Oslo. Costo leggermente superiore al treno.
La stazione centrale di Oslo è fantastica, ricca di negozi di ogni tipo e in pieno centro. Dover trascorrere alcune ore ad Oslo significa essere liberi di fare una passeggiata fino al palazzo reale (meno di un'ora andata e ritorno con calma), passando per il corso principale; fermarsi a mangiare qualcosa ai chioschi in stazione, o semplicemente fermarsi in uno dei tanti negozi di souvenir. Da non dimenticare il fantastico ufficio turistico situato nella torre di vetro proprio all'esterno della stazione.
L'aereo che ci condurrà oltre il circolo polare artico parte dal principale aereoporto di Oslo, Gardermoen. Raggiungerlo è comodissimo, da Oslo c'è un treno gestito dalla compagnia Flytoget, ogni 10 minuti tutto il giorno, a 85 nok per studenti. Sicuramente la soluzione più comoda, veloce ed economica.
Ma è giunto il momento, una volta per tutte, di chiarire la situazione degli aereoporto ad Oslo, che provoca sempre un certo disorientamento. Oslo ha un solo aereoporto cittadino, chiamato Oslo Gardermoen. In realtà, vi sono altri due aereoporti minori: il primo è Oslo Rygge, ad 1 ora da da Oslo verso sud sulla costa destra dell'Oslofjord; il secondo è Oslo Torp Sandefjord, ad 1 ora e mezza a sud-ovest di Oslo. Entrambi sono serviti quasi esclusivamente da Ryanair, e sono collegati da treni e bus.
A Gardermoen, dopo un tranquillo passaggio al controllo di sicurezza e una difficoltosa ricerca di un ATM, l'attesa si prolunga a causa di un ritardo; vengono spiegati i motivi, ma purtroppo il mio norvegese ancora insufficiente non mi permette di comprendere appieno. Forse per il ghiaccio? Io non lo sapevo, ma da queste parti "lavano" le ali degli aerei prima di partire.
La compagnia è Norwegian, una "low cost" che vola in tutta europa a prezzi molto interessanti. Il volo è da Oslo a Bodø, città principale della regione del Nordland, sulla costa di fronte alle isole Lofoten. Partiamo, in ritardo alle 20:30.......dopo circa 1h e 30min di viaggio atterriamo: siamo a 67 gradi, 18 minuti e 0 secondi N, 14° 32' Est, oltre il circolo polare artico! Si sente: il vento è forte e tagliente. Scopriremo il giorno dopo che, probabilmente, la temperatura percepita era di circa 26 °C sottozero. L'aereoporto di Bodo è praticamente in centro città, a soli 3km, una comodità quando si arriva tardi e non si trovano bus. Nel nostro caso il problema non si pone perchè la prima notte passa piacevolmente a casa di alcuni studenti che molto gentilmente ci hanno prelevati all'aereoporto e ospitati. In cambio, abbiamo preparato una spaghettata con sugo fatto in casa, ricetta americana! Nonostante l'assenza di un indispensabile scolapasta (!), il tutto è riuscito decentemente. A Bodø non c'è un'università, ma una Høgskolen (college), che è quasi la stessa cosa. Il gruppo è formato da ragazzi e ragazze quasi tutti statunitensi, e la domanda d'obbligo è: che ci fanno degli americani a Bodø?
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