2° giorno (venerdi 19 febbraio 2010) - Bodø - Svolvær
A Bodø il sole splendeva e il cielo era terso, ci abitueremo presto a questo tipo di giornata che ci accompagnerà per tutti i giorni, eccetto l'ultimo. La temperatura però era piuttosto bassa, voci di corridoio parlavano di una temperatura percepita di oltre -20 °C...in ogni caso, si stava bene, e in centro città ci dirigiamo all'ufficio turistico. Gli orari di apertura d'inverno, in genere in tutta la norvegia, sono molto limitati, quindi controllate sempre prima di partire. Purtroppo questo può non bastare...infatti l'ufficio informazioni era chiuso a sorpresa, ma per fortuna la bella e accogliente sala dove si trovava era aperta, insieme alle biglietterie per i traghetti. Lasciamo i bagagli nei tanti box liberi, al costo di 50 nok per una giornata. Un simpatico vecchietto ci individua subito come turisti e si avvicina chiedendo se volevamo aiuto. Ecco, sfatiamo subito un mito: i norvegesi non sono chiusi o antipatici, ma sono timidi, che è diverso. Una volta superata la timidezza, o in caso di necessità, si rivelano molto gentili e disponibili! Non è affatto raro che, se siete nel bel mezzo di una strada cercando di orientarvi con una cartina, qualcuno si fermi di sua volontà per aiutarvi. Ovviamente è superfluo dire che praticamente tutti parlano inglese, bambini e anziani compresi.
Comunque, il vecchietto ci accompagna in auto su una collina che sovrasta la città, uno splendido punto panoramico da non perdere per iniziare il nostro tour del Nord! Nord che, in altura, si manifesta attraverso un vento freddo e tagliente...ma il paesaggio e il sole ci fanno dimenticare del freddo.
Dopo un po' di esplorazione iniziamo la discesa per tornare in centro, dove apparentemente non c'è nulla di interessante da vedere, almeno d'inverno, e quindi ci dedichiamo a girare un po' di negozi. E' stata una sfida non trascurabile, ma alla fine dediciamo di pranzare da Peppes Pizza, una catena di pizzerie diffusa ovunque in Norvegia: in pratica, prendete dei norvegesi e metteteli a fare le pizze basandosi sulle ricette americane. Il risultato, lo ammetto, non è tremendo, ma i prezzi sono piuttosto alti, come un po' tutto da queste parti.
Dopo un tranquillo pomeriggio a Bodø quindi, alle 18:00 prendiamo il traghetto espresso (162 nok, http://www.torghatten-nord.no/) per le Lofoten: comodo, stabile, in orario. Poggiamo il primo piede sul ghiacciato suolo delle isole Lofoten alle 21:35, nella città di Svolvær. Dimenticatevi grandi città, centri affollati, traffico e auto. Con poco meno di 5000 abitanti, Svolvær è una delle maggiori città delle Lofoten, il che è tutto dire! La città è deserta, le luci illuminano le strade vuote, e l'atmosfera è davvero incantevole.
Stridono le luci di un chiosco ancora aperto, dove ci fermiamo a chiedere informazioni per raggiungere l'alloggio, a pochi minuti a piedi dal porto. Mentre camminiamo notiamo qualcosa nel cielo...una sorta di striscia, simile ad una nuvola poco visibile, ma dal colore azzurrino. E' talmente leggera che abbiamo dubitato a lungo, ma alla fine abbiamo capito che era un'aurora boreale, seppur quasi invisibile! Purtroppo è durata poco, e non abbiamo avuto il tempo di sistemarci e andare in un punto di osservazione senza luci per provare a scattare qualche foto. Pazienza, è un invito a tornare in futuro a queste latitudini, a caccia di aurore boreali!
Lo Sjøhus camping è una delle opzioni più economiche per alloggiare a Svolvær, e offre una serie di case in legno molto accoglienti e suggestivamente collocate su un canale di mare. Praticamente tutte le cabine e case sulle Lofoten sono fornite di cucina, e questo ci permette di evitare panini e costosi ristoranti, peraltro chiusi, e cucinarci una buona cena italiana.
Nessun commento:
Posta un commento