domenica 31 marzo 2019

Gli intoccabili magna-magna



La società che gestisce le autostrade nel 2018 ha avuto profitti pari a 743 milioni, intascati in parte dagli investitori e in parte dalla famiglia Benetton. Nello stesso anno, gli investimenti sulla rete autostradale sono stati pari a 592 milioni.

Se le autostrade fossero gestite da una azienda pubblica, i 743 milioni sarebbero potuti essere reinvestiti ad esempio in manutenzione e miglioramento delle strade.

È ovviamente un ragionamento semplificato. Ma il principio di fondo resta valido, e in un paese con le finanze disastrate se ne dovrebbe discutere. Ne avete sentito parlare? Ne dubito. È dall'estate scorsa che c'è un silenzio quasi tombale di media e politici su tutto ciò che riguarda la privatizzazione delle autostrade, il ponte di Genova, etc. Meglio parlare delle gaffe e dei capelli di Toninelli, o di qualsiasi altra inutile notizia buona a riempire ore di dibattiti.

Il braccio di ferro sul TAV contribuisce a dimostrare un altro fatto. Quando una forza politica prova a fare qualcosa sul tema privatizzazioni, infrastrutture e grandi opere, si rivela, quasi fosse una apparizione mistica, il fronte dei magna-magna. Con parte del PD spesso in testa, purtroppo. Il fronte include partiti, giornalisti, imprenditori, intellettuali. È il fronte unico dell'ideologia neoliberista, è la P2 del falso libero mercato fatto sulle spalle della collettività. Il partito unico che difende un sistema in cui i costi sono scaricati sulla collettività, e i profitti sono intascati dai privati.

Un governo può fare molte cose, alcune di sostanza ma più spesso solo cosmetiche. È indiscutibile che qualcosa di buono si sia iniziato a fare: l'Italia ha finalmente una prima buona riforma contro la corruzione e una forma di  reddito minimo per gli ultimi tra gli ultimi. E c'è l'intenzione di investire in piccole opere per la manutenzione diffusa del territorio, piuttosto che su opere come il TAV. Ma toccare il partito del cemento, la mangiatoia che alimenta il sistema Italia è off-limits, e se necessario i governi cadono.


Mi sono lamentato, e continuerò a farlo, degli errori che il Movimento 5 Stelle ha fatto e sta facendo a causa di compromessi e decisioni a tratti incomprensibili. Ma l'errore più grande è essersi illusi, ingenuamente, che la Lega potesse essere una forza di cambiamento pronta a voltare le spalle a interessi economici legati a privatizzazioni e infrastrutture. Un'illusione che sta costando carissimo. Fin dal primo giorno di questo governo la Lega - ben supportata dall'apparato mediatico e di propaganda del partito unico - sta agendo da cavallo di Troia, fiaccando quell'incredibile mandato politico di cambiamento che gli Italiani avevano affidato al Movimento 5 Stelle. Un capitale politico che ha fatto l'errore di minacciare proprio quegli interessi che il partito unico dei magna-magna aveva dichiarato intoccabili.

domenica 13 gennaio 2019

Un cambiamento annacquato: meglio di niente?

No TAP, bruciano le bandiere del Movimento (Fonte: www.ilfattoquotidiano.it)
Dal primo giorno di questo #governodelcambiamento mi è sembrato evidente che la strategia della Lega (e dei partiti di sistema, PD in testa) fosse quella di logorare il Movimento 5 Stelle e indebolirne l'azione, affiaccandone il potenziale rivoluzionario. Mi pare che il piano stia riuscendo alla perfezione.

Il cambiamento c'è stato, innegabile, su alcune cose, anche molto importanti, e soprattutto grazie ad alcuni ministri e al lavoro eccellente di tanti deputati che vigilano e controllano: i primi passi per una riforma della giustizia - sicuramente la cosa più importante e rivoluzionaria che si possa fare in un paese martoriato da corruzione e mafie; Il piano di rinazionalizzare beni pubblici come le autostrade e l'acqua; metter mano al sistema dei centri del lavoro, lasciato in completo abbandono, introducendo il reddito di cittadinanza; iniziare a razionalizzare le tante inefficienze del paese; e cosi via.

Ma è evidente che il cambiamento - per ora - è solo un riflesso di quello che si sarebbe dovuto fare. Un cambiamento all'acqua di rose, un brodino, reso amaro dal continuo ragliare di leghisti & co, impegnati nel non cambiare un bel nulla e invece indirizzare la frustrazione degli Italiani contro il comodo nemico di turno, i poveracci. Italiani che, invece di riflettere, inseguono, premiando la Lega che raddoppia i consensi dal 17 al 33%

Questo cambiamento è meglio di niente, si dirà. Forse a ragione, soprattutto se quelle riforme elencate sopra diventino realtà iniziando ad incidere su problemi strutturali del paese. A volte però penso che sarebbe stato meglio il niente. Mi spiego: quando hai un capitale politico ENORME, frutto di anni di duro lavoro di Beppe e di tanti attivisti, che hanno messo insieme i pezzi di una società civile distrutta da decenni di aggressioni liberiste da parte di PD e PDL, e fatto un piano di riforme profonde per rimettere in sesto il paese, beh quel capitale politico non si ottiene facilmente e non si può annacquare. O quel cambiamento - radicale - si porta avanti senza troppi compromessi, oppure meglio saltare il turno. È dal giorno delle elezioni che sostengo che il Movimento avrebbe dovuto saltare questo turno e continuare a rafforzarsi fino a poter governare da solo (non mancava molto).

L'errore politico di aver costruito questa alleanza contro natura, invece di mantenere coerente la linea di sempre (mai alleati con chi ha distrutto il paese), è stata già pagata con una riduzione dei consensi dal 33% al 24%. Un massacro. Chi si prende la responsabilità di questa scelta? E chi si fa avanti per ricostruire quella fiducia e quella carica rivoluzionaria che ha contraddistinto il Movimento? Solo il 22% dei sostenitori è positivo nei confronti della Lega. Ha senso far finta di niente e continuare su questa strada? A quando una rivalutazione della situazione attuale?

Sarei contento di sentire le vostre opinioni e idee.

lunedì 10 settembre 2018

Come siamo arrivati a questo punto (parte 1)



Per cambiare l'Italia non basta una legislatura. Nemmeno due. Curare è sempre più costoso che prevenire. I partiti che hanno dominato la scena politica per gli ultimi decenni hanno messo in piedi un complesso sistema che ha favorito inefficienza, ineguaglianza, evasione, corruzione, e ingabbiato l'Italia in una morsa chiamata debito pubblico. I confini tra centro-destra e centro-sinistra si sono sfocati, con un centro-destra degenerato intorno alla figura di Berlusconi, e con un centro-sinistra degenerato in un partito più efficace del centro-destra nell'attuare politiche di destra, a partire da privatizzazioni e un generale smantellamento della cosa pubblica. Tutti i partiti sono diventati ostaggio - e allo stesso tempo complici - di una letale dipendenza da cospicui finanziamenti privati.

Le conseguenze di queste politiche, portate avanti con ostinata lucidità da entrambi gli schieramenti, si osservano nell'immenso trasferimento di ricchezza dalla maggioranza della popolazione ad una minoranza che grazie a questo è stata in grado di accumulare un crescente potere economico e politico. Le conseguenze si osservano anche nell'efferato indebolimento dei presidi pubblici che dovrebbero garantire la difesa democratica (giustizia, scuola, sanità...), nella stagnazione dei salari reali per le persone comuni, nonchè nella distruzione ambientale alimentata da un consumismo fuori controllo.

Un simile fenomeno (l'appiattimento dei partiti tradizionali intorno all'ideologia economica neoliberista), pur con diverse sfumature, è accaduto in tutti i paesi industrializzati. In teoria, la reazione naturale a questa degenerazione sarebbe dovuta essere una presa di posizione nuova da parte della maggioranza della popolazione, per ribellarsi contro l'ineguaglianza e pretendere la rivalutazione del bene pubblico, l'indipendenza della politica dai poteri economici, il rafforzamento delle tutele democratiche, la redistribuzione della ricchezza. In teoria. Nella pratica, la rabbia della popolazione è stata sapientemente diretta verso un altro nemico, facile da vedere e sentire, soprattutto nelle vaste periferie urbane: lo straniero.

È molto più facile aizzare la popolazione contro masse di poveracci che sbarcano sulle nostre coste e che, a causa di come vanno le cose, stentano ad integrarsi. È molto facile far credere che se non ci sono soldi per i servizi sociali, per la sanità, per le scuole, è colpa dei troppi migranti.

È molto più impegnativo, invece, spiegare che il problema migranti è minuscolo se confrontato a quello dell'evasione fiscale e della ineguaglianza sociale. È impegnativo spiegare perchè le privatizzazioni a favore dei soliti noti hanno danneggiato l'interesse pubblico; perchè leggi varie hanno depotenziato la macchina della giustizia a favore di chi si può permettere stuoli di avvocati difensori; perchè la possibilità per lo stato di tutelare i cittadini è stata fortemente diminuito di fronte ad crescente potere di ricatto da parte delle sempre più potenti multinazionali.

È molto semplice (ed economico) fare un reality rinchiudendo un gruppo di imbecilli in una casa con telecamere. È molto più impegnativo fare un servizio di inchiesta stile Report.

(La parte 2 verrà pubblicata prima possibile)

lunedì 3 novembre 2014

Monclair, l'ennesimo esempio di un sistema marcio.

I social network sono impazziti. L'ultima puntata di Report ha scatenato una ondata di indignazione. In fondo, al giorno di oggi, la prima forma di protesta che ci si presenta davanti è il pulsante "condividi" e "tweet". Ben venga, i social network contribuiscono ad informare.

Ci sono dei problemi però. Chi prende le notizie, le rimastica e le pubblica, spesso ha interesse a montare una campagna mediatica soffermandosi solo su alcuni aspetti per nasconderne altri. Inoltre, la memoria dei social network è corta, cortissima.

In questo caso, la crociata è partita contro Monclair. L'azienda ha perso in borsa, la pagina Facebook è piena di insulti, e migliaia di persone stanno affermando che non compreranno mai più un Monclair. Se questo trend continua vuol dire che, a meno di un giorno di distanza dalla messa in onda di Report, abbiamo già perso di vista il vero messaggio della trasmissione.

Infatti, con questa strategia mediatica purtroppo si finirà solo per parlare della azienda Monclair...come se fosse l'unica responsabile dei maltrattamenti. Report invece, che meriterebbe una diffusione planetaria, ci voleva far riflettere non sulla singola azienda, ma su alcuni aspetti fondamentali della nostra società. Informarci, e aiutarci a fare scelte diverse.

1) Il maltrattamento degli animali: vedo che quasi tutti pensano che lo spiumaggio delle oche vive sia una cosa intollerabile. Vorrei vedere la stessa indignazione per ciò che accade ogni giorno in tanti allevamenti (italianissimi e non) in cui gli animali sono mutilati, costretti in spazi angusti e maltrattati per produrre latte, formaggio, carne e uova. Le oche, a confronto, sono quasi fortunate. La buona notizia? È semplice non essere complici: basta non comprare cibi animali, soprattutto provenienti da allevamenti intensivi. La nostra dieta mediterranea, quella originale, è ricca di verdure, cereali, legumi, noci e frutta.

2) Il secondo tema, su cui nessun mezzo di informazione mainstream si soffermerà, è il modo in cui la nostra economia opera. L'esempio del Monclair che si acquista a 800-1000€ in negozio (cosi come tutti gli altri capi di lusso e non) ma che costa meno di 100€ da produrre, illustra bene come vanno le cose. Lavoratori sfruttati, per una qualità che non è nemmeno alta come si pensa, e chi si arricchisce? Il proprietario e poche altre persone.

Questo stesso sistema si applica al cibo, alla tecnologia, e a molti altri prodotti. La Monclair sceglie di produrre all'estero per risparmiare 20€ su un capo che vende a 1000€. Siamo tutti indignati, ma ci siamo già dimenticati che lo fanno tante altre aziende, come lo stesso Report ha spiegato in vari servizi negli anni scorsi?





La soluzione: noi consumatori. Iniziamo ad evitare qualsiasi prodotto che dipenda dallo sfruttamento animale, che è molto semplice, soprattutto nel settore alimentare. Per costringere il mercato a non sfruttare i lavoratori e l'ambiente, compriamo meno prodotti ma di migliore qualità (che non sempre significa di grandi marche), chiedendoci: da dove viene? chi lo ha fatto? ha una qualità vera, o è solo marketing? ma soprattutto, mi serve davvero? posso piuttosto acquistare qualcosa di artigianale da un produttore locale, o mi è indispensabile comprare questo prodotto fabbricato in chissà quali condizioni?

Scegliamo preferibilmente prodotti certificati fair trade o comunque che garantiscano un profitto a chi lavora, e non solo ai manager delle aziende. Non sempre è facile e non sempre è possibile, ma iniziamo da qualche parte (tra l'altro, Natale è alle porte).

giovedì 5 giugno 2014

Oltre i limiti dell'indecenza: l'informazione italiana e il caso Farage.



È davvero possibile rimpiangere la propaganda Berlusconiana, tremenda, ma almeno a suo modo "onesta" e trasparente? Stando a quanto la stampa di sinistra ha fatto e sta facendo, direi proprio di si.

Lo ammetto, tendo a dimenticare quanto scadenti siano i mezzi di informazione italiani, quanto siano spudorati nel servire una chiara agenda politica, quanto siano corrotti nell'impostare campagne mediatiche orchestrate a tavolino.

Tendo a dimenticare che l'Italia è al 64esimo per indipendenza della stampa, che è definita come "parzialmente libera". Ancora oggi, dopo che Berlusconi ha lasciato il trono, e i governi tecnici hanno dominato gli ultimi anni. Un risultato vergognoso che non ha eguali tra i paesi "ricchi".

Tendo a dimenticare. Eppure ora capisco meglio le continue critiche che  Berlusconi faceva a Repubblica e altri giornali di sinistra. In parte aveva ragione. Io - da ingenuo - pensavo che La Repubblica fosse un giornale abbastanza imparziale, certamente con un orientamento politico, ma che basasse la sua posizione sui fatti, e che Berlusconi si lamentasse per nulla. In realtà La Repubblica e altri giornali hanno dimostrato, esplicitamente, durante questa campagna elettorale, di essere uno strumento al servizio di altri poteri.

Stampa e televisioni hanno usato tutti i modi possibili per indebolire il Movimento 5 Stelle, spaventare gli elettori, disinformare, influenzare la percezione che la gente ha dei problemi e delle posizioni in campo, presentando Renzi come promessa di cambiamento. Un lavoro ben fatto, visti i risultati delle elezioni.

L'aggressività con cui hanno costruito questa propaganda contro i 5 stelle ci conferma due cose: la prima, che i giornali sono appunto capaci di tutto. La seconda, che le elites che controllano l'informazione (non è un mistero, basta guardare chi possiede giornali e televisioni) hanno avuto tanta, tanta paura di Grillo, tanto da mettere da parte per un po' la maschera di "stampa indipendente".

Ma non basta. Dopo le elezioni si sono scatenati ancora di più, per provare a far crollare il castello 5 stelle. Il caso principale riguarda il dialogo tra Grillo e il partito inglese di Nigel Farage. Riassumendo brevissimamente, il M5S ha bisogno di fare alleanze in Europa (sono indispensabili per avere voce nel Parlamento europeo), Grillo incontra Farage, la stampa italiana inizia ad attaccarlo dichiarando che Farage è razzista, sessista, fascista, etc etc. e criticando il M5S per non aver provato ad allearsi con altri partiti più rispettabili come i Verdi.

Questa la propaganda. Se anche voi siete stati colpiti da questa ridicola disinformazione, vi invito a leggere questo breve articolo che vi chiarirà come stanno veramente le cose:

http://www.beppegrillo.it/2014/06/bastona_il_cane_finche_non_affoga.html
http://www.beppegrillo.it/2014/05/nigel_farage_la_verita.html

Per amor di verità.

sabato 24 maggio 2014

Europee 2014: perchè votare Movimento Cinque Stelle.

Mi rendo conto che non è immediato capire perchè bisogna votare il Movimento Cinque Stelle. Nè pretendo di riuscire a spiegare le mie motivazioni in poco spazio. Al di là del lavoro svolto finora dagli eletti, che trovate qui e potete giudicare da soli, vorrei solo evidenziare come Grillo, e il programma del movimento, sia l'unico a parlare di temi tanto fondamentali quanto sistematicamente ignorati da PD, PDL e tutti gli altri partitini, anche i più progressisti. La lista per Tsipras, per esempio, ha un programma quasi identico al M5S, ma manca completamente un'analisi su quanto sia insostenibile continuare a basarsi sulla crescita.

Le nostre società, anche le più ricche, sono destinate a collassare, non importa quanto ben governate esse siano. È il sistema che è insostenibile, tutti gli indicatori lo dicono, ma i partiti attuali si prendono e ci prendono in giro, non affrontano mai i problemi strutturali. Perché? O perché sono coinvolti (lobbies, corruzione, massoneria, siamo pieni di prove di questo tipo...), o perché sono incapaci.

L'Europa è il nostro futuro, ma bisogna andare nelle istituzioni e prenderne il controllo, prima che i partiti attuali, che giocano a fare la destra e la sinistra, continuino a trasformarla in una falsa democrazia controllata da banche e aziende, dove il bene pubblico non esiste. Sono sulla buona strada, purtroppo, perché noi cittadini non ci siamo mai interessati all'Europa. Questo deve finire. Interessiamoci, e andiamo a votare. Le Europee sono le elezioni più importanti. Per l'occasione, vi ripropongo una breve guida sull'Unione Europea che scrissi anni fa, ma ancora valida.

Non posso riassumere qui i tanti punti fondamentali che Grillo e il M5S affrontano. Grillo ha la capacità di mettere insieme idee, problemi e soluzioni nei suoi discorsi, quindi vi propongo la visione di questo video:

Per chi non ha tempo di guardarlo tutto, consiglio di partire dal minuto 21:00. Assolutamente da guardare dal minuto 35 alla fine).
Al di là di alcuni candidati discutibili, al di là degli errori suoi e di altri, io voterei M5S perché Grillo è l'unico che fa di questi punti un programma politico.

Se dovessi individuare alcuni dei motivi per cui votare M5S, e non altri partiti che pur si presentano con un bel programma, sono questi (ordine casuale, lista non esauriente):
1) "Il lavoro deve essere una parte importante della tua vita, non tutta la tua vita."
"Questi qua parlano ancora di Pil, di queste cose qui, ma con la crescita non si creano posti di lavoro".
"Non serve crescita, serve SVILUPPO".


Grillo è l'unico che parla pubblicamente del lavoro affrontando i problemi FONDAMENTALI, e non di superficie. Nel prossimo futuro non possiamo continuare a basarci su una società in cui si dipende dal lavoro, questo la sinistra e i sindacati non lo riescono o non lo vogliono capire.
I posti di lavoro in buona parte spariscono, macchine e software sostituiscono l'uomo, e giganti come la Cina assorbono il lavoro tradizionale. Il lavoro manuale si sposterà di paese in paese, cosi funziona il capitalismo. Questo è un problema strutturale che nessun partito affronta, in Italia o in altri paesi europei. Ci ritroveremo il problema addosso senza accorgercene, se continuiamo a votare partiti collusi che non vogliono cambiare i fondamentali.

Grillo parla più nello specifico di una nuova idea di lavoro, e in particolare edilizia, riconversione, efficienza energetica, al minuto 35:00 e di reddito di cittadinanza al minuto 38:30.

2) Il M5S vuole un'Europa che sia una comunità, non una unione di banche e multinazionali che hanno più poteri dei governi. Io voglio un'Europa forte, è l'unico modo di imporre una nuova visione della società.

3) Le logiche del libero mercato sono folli. Problemi come le arance che restano nei campi perché costa meno importarle dalla Tunisia sono solo la punta dell'iceberg di un sistema insostenibile. Nessun partito, eccetto il M5S, riflette su questi problemi. Grillo parla spesso di queste cose.

4) L'Europa deve smetterla di distribuire fondi europei alle regioni del Sud, non servono a niente, finanziano solo le mafie e alimentano il clientelismo

5) Io penso che l'Unione Europea sia l'unica forza che può iniziare a smantellare questo sistema economico folle e inefficiente, e iniziare a realizzare la visione di un sistema economico che NON si basi sul produrre più possibile oggetti che si devono guastare prima possibile e diventare rifiuti. Come ha sempre detto Grillo da decenni, prima che ingegneri e filosofi iniziassero a parlarne, "se c'è un rifiuto vuol dire che c'è un difetto nella progettazione". Se per voi queste cose non hanno importanza, allora continuate pure a votare PD e compagni.

6) I partiti parlano di energia in modo generico. Qualcuno accenna alle energie rinnovabili, altri folli parlano di "shale gas", ovvero trivellare e iniettare tonnellate di fluidi inquinanti nel sottosuolo per estrarre gas dalle rocce. Follia.
Ma nessuno tocca un sistema energetico basato sulla centralizzazione, ovvero mega-aziende che producono elettricità, e cittadini passivi che pagano. Grillo e il M5S ribaltano questa idea, proponendo energia rinnovabile e DECENTRALIZZATA, ogni casa produce energia. Concetti che piano piano si stanno facendo strada.

7) PD e PDL hanno svenduto il paese in vari modi. La sinistra italiana ha privatizzato più che della destra. Privatizzare vuol dire svendere beni pubblici a privati, e spesso scaricare i costi sulla collettività. Renzi è solo l'ultimo tra i tanti al servizio di colossi privati che acquistano industrie, banche e ben presto patrimonio artistico.

8) Ridefinire il problema del debito, abolire il fiscal compact e procedere con gli eurobond. Agire a livello europeo su queste tematiche è fondamentale.
L'unico punto del programma M5S su cui non sono d'accordo è il referendum sull'euro. Una follia secondo me.

9) Grillo ha sempre detto, fin da tempi non sospetti quando nessuno le criticava, che le banche devono tornare a fare le banche, ovvero prendere i risparmi e rimetterli in circolo. Niente attività finanziarie, ricchezza virtuale. E, ovviamente, alta tassazione sulle operazioni finanziarie.

Mi fermo qui. Chiaramente ci sono altri gruppi politici che hanno idee simili, anche se solitamente manca l'analisi dei problemi fondamentali e delle soluzioni. Questo perché spesso sono partiti e persone integrate nel sistema, che guadagnano dal sistema e servono la funzione di creare una falsa democrazia. Le elites non vogliono la democrazia, questo è dimostrato dalla storia, dai fatti, e da documenti ufficiali (leggete Noam Chomsky). La democrazia infastidisce le elites, lo dicono esplicitamente.

Per questo e tanti altri motivi, e nonostante cose che non mi convincono appieno, invito a votare M5S e a partecipare attivamente per controllare che gli eletti lavorino bene.

P.S. Progressisti in buona fede che ancora credono nel PD? Leggete questo: http://www.tzetze.it/redazione/2014/05/renzi_e_berlinguer_il_commento_di_travaglio/index.html

domenica 3 novembre 2013

Ritorno al Futuro tra i film da preservare per l'eternità.

Copyright: Universal Studios

Ritorno al futuro è la mia trilogia preferita. Da sempre, di sempre. Senza mai un ripensamento. Non posso dunque che gioire leggendo che è entrata a far parte di un catalogo di film che, cito, "devono essere conservati per l'eternità. Questi film sono stati scelti perchè sono culturalmente, storicamente ed esteticamente rilevanti."

Copyright: Universal Studios

Tutti noi abbiamo un libro, un'opera, un film preferito. Tutti noi affidiamo pensieri, fotografie, lettere, commenti, a siti come Facebook, ma non pensiamo mai a come preservare nel tempo questi ricordi digitali. In pochi si rendono conto che stiamo affidando una parte della nostra vita ad una compagnia privata. Se domani Zuckeberg, fondatore di Facebook, impazzisse e decidesse di chiudere tutto, non avremmo nessuno a cui rivolgerci per recuperare i nostri dati (salvo aver fatto un backup, che comunque sarebbe limitato).

Per questo motivo accolgo con favore e promuovo tutti i tentativi, da parte di Stati ed enti pubblici, di preservare l'eredità storica e culturale dell'Umanità.

La più antica istituzione federale degli Stati Uniti è la Library of Congress (Biblioteca del Congresso), fondata nel 1800. Questo ente in pratica tenta di conservare parte della conoscenza umana, attraverso la conservazione di libri, manoscritti, film e oggetti da tutto il mondo. La collezione è visibile online.

Molti film sono perduti per sempre. In America, quasi la metà dei film prodotti prima del 1950, e quasi il 90% di quelli prodotti prima del 1920, hanno pellicole che si deteriorano a causa dell'invecchiamento e di processi chimici.

Dal 2007, la mitica trilogia di Ritorno al Futuro è conservata con cura, insieme ad altre opere, dalla National Film Registry statunitense, "non solo per onorare questi film, ma per assicurarsi che siano preservati affinchè le generazioni future possano goderseli".

Vi saluto con un'immancabile citazione, in perfetto tema:

Doc: Marty trovo giusto che noi si sia testimoni di tutto questo.
Marty: Peccato che non ho portato la mia macchina fotografica.
Fotografo: Pronti, signori?
Doc: L'unico problema è che non potremo mai farla vedere a nessuno.
Marty: Sorridi Doc!

Copyright: Universal Studios 

La news sul sito della Library of Congress: http://www.loc.gov/today/pr/2007/07-254.html