domenica 30 aprile 2006

Balle alimentari

“Ma senza le proteine della carne non si può stare”. E' questa l'obiezione più utilizzata quando dico che sono vegan: questa strana parola indica che nella mia alimentazione non esistono carne, pesce, latticini e uova (mentre un vegetariano invece consuma quest’ultimi due). Questa frase si sente di continuo in tv, alla radio, nei libri, riviste e quotidiani, ma ciò che la rende così particolare è la sua completa infondatezza, è una “cazzata” per voler usare un termine introdotto coraggiosamente in tv da Celentano col suo “125 milioni di cazzate” nel lontano 2001.[1]
“Eppur si muove”, vive, sopravvive e fiorisce in un mondo alla rovescia, dove l'informazione “ufficiale”, leggasi tv e media, è falsa (non sempre) e l'informazione non ufficiale, leggasi internet e poche altre isole semi-felici, è vera (non sempre). Ma è possibile che gran parte delle informazioni che riceviamo siano balle? E come è possibile?

Evidentemente, quando un'idea fa comodo a qualcuno e soprattutto frutta parecchio, si fa di tutto per tenerla in vita, promuovendola ad ogni buona occasione. Se poi si impugna l'arma del ricatto economico e pubblicitario, condizionando i contenuti dell'informazione, i conti iniziano a tornare, e la risposta alla domanda “perchè accade ciò?” inizia a trovare una risposta più chiara.

Non è un segreto di Stato il fatto che i media, soprattutto quelli che raggiungono milioni di persone, sono a tutti gli effetti delle aziende. I proventi pubblicitari non sono un surplus, ma sono soldi necessari alla vita stessa dell'azienda. E' così negli Stati Uniti, la patria dell'informazione “libera” e “svincolata” dai poteri, ed è così anche nella nostra piccola Italia.

Tornando al discorso iniziale, vi immaginate i nutrizionisti in tv che da un giorno all'altro iniziano a dire che le proteine animali non sono indispensabili, e che anzi il loro consumo è associato a tutte le maggiori malattie oggi diffuse, tra cui il cancro?
Se 2+2 fa ancora 4 ed il nostro mondo non è ancora del tutto orwelliano [2][3], dovrebbe essere chiaro, a questo punto, il meccanismo per cui certe informazioni (vere) non raggiungono il grande pubblico.
Si potrebbero portare migliaia di esempi per dimostrare che questa analisi non è fantasia, o complottismo, ma d'altronde questo lavoro è già stato fatto: uno per tutti il saggio di Chomsky e Herman, recensito qualche mese fa nella sezione letture consigliate, che ci permette di capire ad un livello più profondo cosa dobbiamo aspettarci dall'informazione proveniente dai mass-media.

Per chiarire ancora le idee, andiamo ad analizzare in che modo ci vengono proposte le informazioni che riguardano l'alimentazione e la nostra salute, e perchè ciò che dico non è una follia come può sembrare.
Notiamo innanzitutto che tra i nutrizionisti che hanno maggior spazio in tv, vi sono sicuramente Eugenio del Toma e Carlo Cannela, che ci “illuminano” continuamente da rubriche importanti come Tg2 Salute, Elisir, Superquark, ed hanno titoli di tutto rispetto: Del Toma, presidente onorario dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, è docente di Scienza dell'Alimentazione all’Università “Campus Biomedico” di Roma e all’Università degli Studi di Siena, mentre Cannella è professore ordinario di Scienza dell'Alimentazione nella Ia Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università "La Sapienza" di Roma, etc.[4]
Questi due dotti hanno anche altri titoli, ad esempio quello di collaboratori di Assolatte. Cos'è? Nientemeno che L'Associazione Italiana Lattiero Casearia[5], di cui curano alcune sezioni. Del Toma cura dei begli opuscoli per medici in cui illustra le sue conclusioni in fatto di calcio, dieta e osteoporosi, mentre Cannela risponde alle domande all'esperto, nel simpatico campus “milk university”[6]. Da notare che nessuna delle loro affermazioni tiene conto dei progressi fatti nel campo della ricerca medica sulla nutrizione, ma rappresenta conoscenze ormai obsolete e senza fondamento. Chi si interessa dell’argomento ed ha un minimo di conoscenza dell’inglese, può trovare conferma direttamente nell’archivio internazionale delle ricerche scientifiche pubblicate finora.[7]

Non aggiungo altro, lascio a voi trarre le conclusioni sull'attendibilità e l'imparzialità dei loro giudizi in campo alimentare che, seppur con qualche timida apertura al vegetarianesimo (non si può negare l'evidenza troppo a lungo), continuano a condannare l'alimentazione vegan.

Il discorso si deve e si può allargare a tutte le cose che acquisiamo “perchè è così” e che diamo per buone senza approfondire ulteriormente. Costantemente, nella vita, dovremo chiederci se ciò che sappiamo è vero o valido, ed essere sempre pronti a recepire nuove idee, venire a conoscenza di fatti nuovi e modificare le nostre credenze.
Mi piace ricordare sempre che la cultura è curiosità, e la curiosità è infinita. Dobbiamo solo volerlo.

Termino proponendo un mio articolo del giugno 2005 [8] sull'argomento proteine, in cui si chiarisce come è nato il mito delle proteine animali superiori a quelle vegetali, e perchè è una nozione obsoleta, che andrebbe una volta per tutte cancellata da tutti i canali mediatici. L'articolo è stato pubblicato sul sito della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. E' abbastanza lungo, richiede almeno 5 minuti di attenta lettura, ma penso ne valga la pena, visto che riguarda la nostra salute prima di tutto. Ne invierò una copia ai professori da me citati sopra e pubblicherò, se ci saranno, le eventuali repliche.
Buona lettura.

[1]http://www.archivio.raiuno.rai.it/schede/0062/006296.htm
[2]http://it.wikipedia.org/wiki/George_Orwell
[3]http://it.wikipedia.org/wiki/1984_(romanzo)
[4]http://www.raiuno.rai.it/biografiaR1/1,10974,211,00.html
[5]http://www.assolatte.it/
[6]http://www.mu-edu.it/cultura%20della%20salute/RisposteEsperto/rispostesperto.html
[7]http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?DB=pubmed
[8]http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/prot_retroscena.html

lunedì 24 aprile 2006

L’antropologia: relativismo culturale o estetica razziale?

L’antropologia come scienza trae spunto dal naturale senso di curiosità per i popoli remoti andando ad analizzarne gli aspetti più indicativi: cultura, linguaggio e religione. Come vengono evolvendosi? Seguiamo la classificazione dei popoli e delle razze.
È l’ambiente ad influenzare le caratteristiche di una razza modificandole in maniera adattiva ad esso oppure queste costituiscono la prova inconfutabile di un’eredità lineare? Fino al 18° secolo i popoli esotici (il mito del selvaggio) venivano considerati come tassello mancante all’interno della sacra disposizione biblica uomo – scimmia. Dal 18° secolo in poi lo studio della razza è prerogativa laica e viene spiegata in base a criteri empirici mossi da intenti che di scientifico avevano davvero poco.

Lo scienziato francese Lamarck sosteneva il carattere peculiare dell’adattamento all’ambiente come vera e propria discriminante nell’evoluzione della specie e al suo interno fra le varie razze.
Questa concezione figlia delle conquiste rivoluzionarie (liberté egualité fraternité) e del materialismo critico proprio dell’Illuminismo aveva portato anche all’eliminazione del concetto di anima tradizionalmente inteso: ora esso viene concepito come un fluire di energia nervosa che si materializza in termini di intelligenza e di attitudine a determinati comportamenti, lasciando aperta, però, la possibilità al mutamento di queste qualità.
Con Buffon si passa dalle teorie ambientali all’Estetismo.
Piano piano prende piede la vena spirituale e soggettiva del pietismo che rileva la dimensione riflessiva ed empirica dell’illuminismo dando vita ad un approccio spiccatamente sentimentale.

Lineo (Von Lineè) sottopone la descrizione a giudizi soggettivi dei requisiti, diventando così il pioniere della classificazione razziale tendente al soggettivismo (la direzione del futuro)
Prende piede la contrapposizione fra bianchi (inventiva e ingenuità e rettitudine) e negri (pigrizia inettitudine e indisciplina). In questa suddivisione i bianchi rispecchiavano i valori della borghesia mentre i neri quelli delle classi sociali più infime come i sanculotti.
Opinioni che avendo perso le connotazioni scientifiche andarono diffondendosi proprio all’interno della classe media con valore discriminatorio in base al quale si procedeva alla suddivisione della società (l'apparenza esteriore si tramuta in ordine e valori). Perdura comunque la caratterizzazione ambientale e priva di riferimenti all’ereditarietà. Accanto alle considerazioni socio-estetiche.


Blumenbach fondatore dell’antropologia moderna fu il primo a sottomettere le considerazioni di tipo scientifico al giudizio estetico. A suo avviso il modello al quale equipararsi era quello greco: la perfezioni nei lineamenti del volto ed il senso di proporzione e simmetria evincibile dalle parti anatomiche rappresentava bene i canoni di moderazione e ordine a cui aspirava la classe media europea.
Anno 1789 data del suo definitivo passo verso la classificazione umana in base a criteri estetici; sebbene questa stessa posizione non privilegiasse ancora una specifica razza.
Influenzato dalle opere di Camper egli sostenne la purezza razziale del ceppo indoeuropeo. In tale accezione egli includeva anche gli abitanti dell’Africa settentrionale dell’India oltre all’Europa (nella fattispecie il georgiano) nobilitati da una notevole proporzione nel raffronto fra misurazioni craniche e facciali.
L’escalation finale verso la pura speculazione estetica si ha con Lavater il quale riduceva le competenze dello scienziato/ antropologo all’intuizione visiva avente come obiettivo di base il riconoscere i vari livelli di grazia del volto e del corpo. In seguito furono messe appunto varie teorie speculative aventi come obiettivo quello di definire anzitutto dei criteri in base ai quali definire il tipo ideale di razza.
In questa fase non avendo ancora chiaro il concetto, si tende a sovrapporne il significato a quello di nazionalità creando un’identità che ben si adatterà allo spirito romantico e idealistico tedesco.
Il concetto di bello ideale, quello greco, verrà definito attraverso la teoria dell’angolo facciale di Camper prima, passando per le valutazioni fisiognomiche di Lavater e Della Porta (paralleli con gli animali) e quelle frenologiche (studiò la forma del cranio) di Gall, fino a giungere in ultima analisi, con il tedesco Carl Gustav Canus, al riconoscimento, nella pelle chiara, nel colorito biondo e nella purezza degli occhi celesti, della razza europea come quella diurna o “baciata dal sole” e pertanto superiore alle razze notturne o crepuscolari (neri e asiatici).


Un capitolo a parte meritano gli ebrei, a lungo esentati da una difficile classificazione, data la somiglianza eccessiva con la razza bianca: essi risentirono delle teorie fisiognomiche secondo le quali ai lineamenti del volto seguono delle precise inclinazioni caratteriali.
In tal modo gli ebrei vennero tacciati di poca moderatezza e di avidità, nonché di slealtà e disaffezione al valore della persona umana così come veniva concepito dalla cultura europea.
Questi pregiudizi venivano perfettamente incarnati a livello fisico dai nasi adunchi e dalle orecchie appuntite con cui essi venivano frequentemente rappresentati

Di lì a poco sarebbe avvenuta l’esplosione di tutte queste teorie più o meno scientifiche che avrebbero trovato terreno fertile all’interno del disegno di sterminio della cosiddetta razza ebrea, ben pianificato dal regime nazionalsocialista in Germania.

sabato 15 aprile 2006

Il vero incubo italiano

Erano ormai le 3 di una delle notti più lunghe degli ultimi mesi, trascorsa immerso nei dati, nei numeri e nelle percentuali del sito del ministero e del corriere, che non volevano saperne di aggiornarsi per bene, assediati com'erano da milioni di navigatori insonni. Alla stanchezza e all'attenzione richiesta si aggiungeva il fastidio per la lentezza della mia connessione analogica (scrissi al ministro Gasparri 4 anni fa, ricevendo rassicuranti ma inattuate promesse...forse in questi anni è stato troppo impegnato a salvare Rete4 per potersi occupare del digital-divide?[1])


Nonostante la connessione, son capace di spazientirmi di fronte al computer piuttosto che (cavare un'idea originale dalla testa di Sandro Bondi pur di non) esser costretto a passare 6 ore della mia vita davanti alla scatola nera, occupato dal “bruneo” volto di Vespa che si sfrega le mani compiaciuto per l'occupazione forzata di RaiUno, sempre in pole position nei momenti importanti (e non) affiancato dai vari BertinottiAngiusMimunSchifani. D'altra parte Emilio Fede non attirava certo la mia curiosità, con i suoi vagheggiamenti ridicoli, e mi è bastato intravedere il ghignante Ignazio “The Devil” La Russa nel suo salottino per convincermi a metter fine a quelle breve incursione nel mondo della televisione, dopo mesi di beata astinenza.

Il pomeriggio ho preferito evitare accuratamente i prevedibili dibattiti - totalmente inutili - sugli exit-pool, su cui si son gettati a capofitto tutte le radio e le televisioni, magari per sopperire ad una mancanza di alternative interessanti. Abbondanti le prevedibili dichiarazioni dei politici dei vari schieramenti, con eccezioni lodevoli come il serio Fini ("Aspettiamo le prime proiezioni, non scappo", "Aspettiamo i dati ufficiali del Viminale, poi parleremo") che sembra essere l'unico a capire qualcosa di statistica.

Ah, la statistica...penso che un corso approfondito di statistica debba diventare un obbligo per ogni politico. Magari alle prossime elezioni staranno tutti in silenzio, nessuna dichiarazione, nessuna conferenza stampa, nessuna telefonata, nessuna apparizione televisiva...fino a quando il Viminale non annuncerà i risultati reali definitivi. Sarebbe un sogno, no? Io nel cassetto ce lo metto...non si sa mai.

Dalle 21 in poi la situazione si è fatta sempre più tesa, per me che seguivo ad ogni aggiornamento, uno ogni pochi minuti, le percentuali conquistate dai due schieramenti a Camera e Senato. Partire da un distacco di 4-5 punti percentuali, e degenerare fino ad un quasi sostanziale equilibro, con un misero 0,1% di distacco, ha sicuramente esposto me e tanti altri elettori ad una sfiancante attesa.

Se dovessi descrivere ciò che provavo in quei momenti, direi solo che la mia mente era vuota, sgombra da pensieri, incapace di formulare ipotesi e idee.
Ero in collegamento diretto su internet col mio collega T3nd3rSurr3nd3r, quando ad un certo punto mi ha convinto ad accendere la tv per sentire le prime dichiarazioni. Lo spettacolo ha finito per aumentare quel senso di surrealità che mi aveva preso, specialmente quando Fassino, con aria di lutto, ha annunciato mortuariamente ai giornalisti che “Il vantaggio di 25 mila voti consente di dire che il centrosinistra ha vinto le elezioni e avrà dunque i 340 parlamentari alla Camera per poter governare l'Italia”. Non ho mai visto un uomo tanto infelice di aver vinto, o tanto combattuto nel dire di aver vinto, quasi costretto, mentre dal suo volto traspariva la più completa indecisione. E Prodi? Dal palco di piazza Santi Apostoli, con una tiepida folla che applaudiva, poco convinta, alle dichiarazioni del professore: “Da oggi si volta pagina. Alla fine la vittoria è arrivata. Avevano fatto una legge per farci perdere ma abbiamo vinto lo stesso”

Guardate che il voto è già stato espresso, non potete fare più nulla. Non serve profondersi in dichiarazioni di vittoria per nulla convinti, per infondere nella gente i senso di vittoria. Non ci siete affatto riusciti, almeno con me.

Per voler prendere in prestito una frase del Cavaliere, peraltro usata in modo improprio dallo stesso, stavo assistendo ad una “adulterazione della realtà”. E' come se cercassero di creare qualcosa che non c'era ancora, e di cui erano poco convinti loro stessi, dimenticando forse che la prima dote di un oratore deve essere quella di esser convinti di ciò che si vuole esporre al pubblico. Non sapevo se "stropicciarmi gli occhi o le orecchie"... (Grazie Silvio, fonte inesauribile di comicità).

In ogni caso, è finita con la vittoria del centrosinistra, che deve in parte ringraziare il centrodestra di questa “splendida” legge elettorale. Che almeno ora abbia la decenza di non lamentarsi, visto che i comunisti c'entrano poco. O forse il ministro leghista Calderoli è un comunista infiltrato tra le file della Cdl?

Riassumiamo, per dovere di cronaca, ciò che i giornali e le tv ci hanno detto fino allo svenimento in questi giorni. Alla Camera, nonostante un distacco di solo 0,1%, l'Unione ha la maggioranza assoluta, con 348 deputati contro 281, grazie al “premio di maggioranza”, che premia appunto chi ha anche un solo voto in più. Scelta più o meno condivisibile, ma che è scritta nella legge. Quindi la maggioranza c'è ed è indiscutibile.
Al Senato invece, l'Italia assegna 158 seggi all'Unione contro i 156 alla Casa delle Libertà (Cdl), mettendo dunque in crisi il sistema del bicameralismo perfetto vigente in Italia. Sui giornali leggiamo che la Cdl conquista 50,2, e l'Unione il 48,9. Nonostante ciò, i seggi sono 156 per la Cdl e 158 per l'Unione, che va dunque in vantaggio. Perchè?[2][3]

“E arrivò la cavalleria”. I nostri connazionali che hanno vissuto più o meno serenamente all'estero questi 5 anni, hanno premiato con 4 seggi l'Unione e con 1 seggio la Cdl, con percentuali quasi tosco-emiliane. Forse questa è la prova più limpida di ciò che tanti professionisti e persone semplici come noi continuano a denunciare da anni in questo paese, e cioè il linciaggio della libertà di espressione e opinione nell'Italia monopolizzata dalle tv e dalla pseudo-cultura del Cavaliere, e che forse ha costituito il danno più grave a questo paese, di cui ci libereremo con molta difficoltà, se ci libereremo.
Come scriveva qualche giorno fa sulle pagine de “Il manifesto” Alessandro Portelli, “come fa un italiano che vive e lavora in Gran Bretagna, in Francia, in Spagna a votare Berlusconi, dopo le copertine dellìEconomist, i paginoni del Paìs o persino gli editoriali di un giornale conservatore come Le Figaro“?
Già, come fa? E si chiederanno loro, come fa un italiano a votarlo pur vivendo proprio nel paese direttamente interessato, e toccando con mano ogni giorno la realtà in cui vive?
Gli risponderei invitandolo in Italia a guardare un tg a scelta per una settimana o a leggere i principali quotidiani, prestando attenzione alle notizie e ai modi in cui “non” vengono date. Gli sarebbe tutto più chiaro, e capirebbe che gli italiani votano Berlusconi perchè non sono informati come dovrebbero, perchè non esistono riviste, giornali o peggio giornalisti televisivi che osano mettere in dubbio l'operato e l'incolumità morale, etica e giudiziaria del presidente del consiglio. Neanche nel momento in cui il suo ispiratore e consigliere di sempre, Marcello Dell'Utri, viene condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. [4]

Non credo dunque che 9.045.384 italiani abbiano scelto Berlusconi perchè se ne fregano della libertà di informazione, della pluralità di voci e idee in televisione, della presenza di giornalisti e direttori indipendenti e slegati dai partiti politici, tanto per dirne qualcuna. 9.045.384 milioni di italiani hanno purtroppo, involontariamente o no, coronato il successo di 5 anni di tv commerciale, che ha conquistato i palinsesti uniche 7 reti nazionali, con la Clerici ai fornelli, i grandi fratelli, ridicole fattorie ottocentesche, Amici, piccoli campioni in erba, selvagge isole tropicali rovinate dagli schiamazzi di contessine e idioti vari, rari esempi di fauna locale.
Come dire, esportiamo i migliori rappresentanti dell'Italia all'estero. Promuoviamo i giornalisti più accondiscendenti a direttori dei vari tg nazionali, unica fonte di informazione per gran parte degli italiani; riempiamo i palinsesti di immagini dell'Italia felice, che fa il giro del mondo in 80giorni con la Colò, che si sbizzarisce in cucina, che frequenta i negozi di alta moda, che è costantemente aggiornata in fatto di nuove tecnologie ed è dotata sempre dei cellulari più aggiornati.

La vittoria del centrosinistra dunque può far più o meno piacere, ma non ci libera dall'incubo tutto made-in-Italy, costituito da Berlusconi e il suo partito dei balocchi, che ha pur perso 1.883.899 voti rispetto al 2001. Pochi troppo pochi.
Mi auguravo un forte spostamento di voti da Forza Italia a partiti come AN e UDC, per dare un forte segnale, “la destra in Italia c'è, vuole esistere e vuole combattere, ma deve liberarsi di quell'uomo che non ha fatto altro che rovinarla”, che purtroppo non c'è stato.

Non l'hanno fatto gli italiani, non l'ha fatto il popolo della destra. Il potere di farlo è ora in mano a Prodi e la sua coalizione di marinaretti, travestiti che offrono spinelli, gente con passamontagna e bulloni, protestanti con striscioni “aboliamo il concordato” e “Vaticano Talebano”, un fiume di bandiere di Fidel Castro, che ha gli strumenti e i numeri, se vuole, di mettere la parola fine a questa "Vera storia italiana"[5], che è ormai diventata un incubo. Noi daremo il nostro contributo, vero?

Note

[1]http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide
[2]http://politiche.interno.it/
[3]http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/
index_scrutini.shtml
[4]http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/politica/dellutri/concoest/concoest.html
[5]http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/03_Marzo/10/galluzzo.shtml

venerdì 7 aprile 2006

Merendoni e scrutinoni

Il 3 Gennaio 2006, mentre tutti si lamentavano di aver aumentato il proprio peso a causa dei cenoni, pranzoni e merendoni di natale, e il Tg1 già parlava di befane, carbone e nuovi regali dell'Italia felice, (cultura e società!) il governo varava l'ennesimo decreto legge, numero 1.

Il decreto legge, previsto all'art. 71 della Costituzione Italiana, è un provvedimento che “in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità”, che ha validità di 60 giorni, e che può essere confermato e convertito in una legge vera e propria dal Parlamento. Chi è interessato, può leggere il testo della legge 23 agosto 1988, n.400[1], in cui si disciplina questa materia.
Il decreto in questione è stato convertito il 27 gennaio 2006 nella legge numero 22, che è possibile leggere integralmente.[2]

Il provvedimento “d'urgenza”, tra le varie cose, come si legge nell'art. 2 del testo, riguarda l'introduzione dello scrutinio elettronico in 4 regioni: Sardegna, Liguria, Lazio e Puglia. Scrutinio? Elettronico?? Ecco l'occasione per revitalizzare questa campagna elettorale della sinistra ormai a corto di idee e contenuti, se mai ne ha davvero avute, con un nuovo slogan: pericolo di brogli elettorali. A volte se penso al comportamento dei vari rappresentati dell'Unione mi vien in mente un fiume, in cui appena getti un pezzo di cibo avanzato si materializzano dal nulla una massa di piranha che si accalcano per accaparrarsene un pezzo. E intanto il paniere di cibo di prima qualità passa al loro fianco, senza che se ne accorgano. Ma questo non succede ai piranha, che sono di gran lunga più svegli.

E invece giù una marea di dichiarazioni, frasi, che salvo poche eccezioni, vertevano solo sulla paura di brogli elettorali. Chi guarda i telegiornali del giorno non capisce di cosa si stanno lamentando, in cosa consiste il decreto governativo, e anche leggendo su internet c'è il rischio di incappare in articoli o commenti che parlano di “voto elettronico”, e non scrutinio, che è completamente diverso.

Signori della sinistra, calmatevi, prendete fiato e iniziate a fare una cosa semplice: leggete la legge. Innanzitutto, siete politici, avete il compito per il momento, di opporvi alle scelte del governo, se non le reputate un bene per la cittadinanza. Potete usufruire di giornali, televisioni,comizi, piazze, potete far conoscere la verità alla gente, potete mobilitarla. Sinistra - piazze mobilitate, vi ricorda niente?
E invece niente, tutti a sparare sul fatto meno significativo dell'intera faccenda, cioè il pericolo che la casa delle illibertà possa truccare i risultati delle elezioni.

Un articolo di Enrico Deaglio[3], scaricabile integralmente dal blog di beppe Grillo in un suo recente commento[4], ci spiega in cosa consiste questo decreto, cosa che possiamo fare anche noi leggendo direttamente il testo d legge, senza ulteriori mediazioni.
In breve, in occasione delle elezioni politiche 2006 in ogni seggio i componenti eseguiranno le solite procedure manuali di scrutinio, contando a mano le schede; la novità sarà costituita da un tecnico che inserirà i dati nel suo computer, operazione parallela allo scrutinio manuale dunque. Lo scrutinio elettronico è infatti una sperimentazione, come recita il testo:

Art. 2.
Rilevazione informatizzata dello scrutinio delle elezioni politiche del 2006 [...] e' avviato un progetto di sperimentazione della trasmissione informalizzata dei risultati dello scrutinio [...] Tale trasmissione informatizzata, avente carattere esclusivamente sperimentale, non ha alcuna incidenza sul procedimento ufficiale di proclamazione dei risultati e di convalida degli eletti. [...]

La validità dello scrutinio effettuato con i metodi tradizionali resta indiscussa, e sembra anche abbastanza chiaro:

[...] In caso di discordanza tra i risultati, il presidente, senza per questo procedere ad ulteriori verifiche, provvede agli adempimenti previsti dalla legge, tenendo conto dei risultati riportati sulle tabelle di scrutinio cartacee.[...]

A questo punto mi chiedo: perchè chi accusa questa iniziativa non lascia perdere lo sterile spauracchio di brogli elettorali, e punta invece su altri aspetti legati a questo provvedimento, che meritano molta più attenzione? Possibile che gli attacchi a Berlusconi debbano sempre vertere su sciocchezze?
Il materiale c'è, eccome, per criticare questo decreto, vediamone i punti principali:

1) Il decreto è invocato in base a “disposizioni urgenti [...] in occasione delle prossime elezioni politiche”. Perchè c'è questa urgenza? Mistero.

2) Per questo esperimento, “e' autorizzata la spesa complessiva di euro 34.620.722 per l'anno 2006”. 34 milioni di euro, con tutti i problemi che ci sono in Italia, non era meglio impiegarli in modi più costruttivi e utili? Sbizzaritevi voi a scegliere il settore più appropriato in cui collocare questi soldi.

3) Sul sito del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie[5] si leggono 4 presunti benefici di questa manovra d'”urgenza”:
L'iniziativa, una volta a regime, consentirà di produrre importanti benefici:
- semplificare e accelerare le operazioni di scrutinio
- facilitare i conteggi ed eliminare gli eventuali errori di trascrizione
- rendere più veloce e sicura la trasmissione dei risultati elettorali
- migliorare l'efficienza delle consultazioni elettorali.


Se fossi un politico dell'opposizione, chiederei:
- che senso ha spendere 34 milioni di euro per avere i risultati qualche ora prima del metodo tradizionale? Ci cambia la vita?
- visto che è anche questa un operazione manuale, in quanto il tecnico trascrive i voti sul pc, che miglioramento ci sarebbe per quanto riguarda l'incidenza di errori?
- in che modo la trasmissione è garantita come più sicura? Direi che la sicurezza informatica è un campo decisamente complesso, e in base alle attuali conoscenze non mi sembra adeguato affidare i risultati elettorali interamente al sistema informatizzato.
- in che modo si migliora l'efficienza?

4) Sempre sul sito del ministero dell'innovazione, leggiamo che:

A conclusione delle operazioni di spoglio delle schede, i dati acquisiti vengono stampati e il Presidente dell'Ufficio Elettorale di Sezione attesta la conformità degli esiti della rilevazione informatizzata dello scrutinio rispetto a quelli risultanti dall'annotazione sulle tabelle di scrutinio cartacee. In caso di discordanza i risultati provenienti dall'elaborazione manuale vengono comunicati all'operatore che li inserisce nel computer in qualità di dati ufficiali.

Ricapitoliamo un attimo i vari passaggi, affinchè il ridicolo risulti più chiaro:
- gli scrutinatori fanno il loro dovere e contano le schede, il tecnico parallelamente segna i risultati sul computer.
- gli scrutinatori a mano ottengono un certo numero. Il tecnico un altro, che presumibilmente dovrebbe essere uguale se tutto è andato bene.
- se il numero del tecnico non è conforme a quello ottenuto dagli scrutinatori a mano, annulla la sua operazione e il suo risultato e inserisce il numero ottenuto dal conteggio manuale delle schede. (Attenzione al non-senso di questa operazione!!)
- il tecnico invierà il suo risultato, uguale a quello ottenuto contando a mano le schede, al ministero.

Domanda, anzi, domande: Chi riesce a spiegarmi il senso di questa operazione? Come si fa a valutare quanto è efficace questo sistema di scrutinio elettronico, se i due risultati finali saranno uguali in ogni caso? Qualcuno come me si rende conto che è una cosa illogica, o sono l'unico pazzo?
L'unica cosa sensata a cui poter pensare è che in questo modo, visto che il Ministero otterrà gli stessi risultati degli scrutinatori manuali, potrà complimentarsi con se stesso del risultato ottenuto, dimostrando e convincendo politici avversi ed elettori che questo meccanismo funziona alla perfezione.
Il risultato in realtà sarà completamente falsato, per come è impostata tutta questa assurda procedura.

5) Avendo seguito il dibattito politico degli ultimi anni, direi che se fosse stato il centro-sinistra a proporre un meccanismo del genere, Berlusconi&Co avrebbero immediatamente inneggiato all'ennesima storia degli sprechi rossi, delle iniziative votate solo al sistemare e dar lavoro a comunisti. Farei dunque notare che tale iniziativa impiegherà 18.500 persone, che saranno scelte su trattativa privata tra Governo e la società Ajilon del gruppo Adecco. Perchè trattativa privata? Secondo il ministro Stanca, per la ristrettezza dei tempi. Perchè i tempi sono stati così ristretti? Perchè il decreto è stato dichiarato “d'urgenza”? Mistero.

6) Il punto forse su cui si poteva battere maggiormente, per screditare questo provvedimento. Ancora una volta lui, il conflitto di interessi; chiariamo, esisterà sempre finchè i politici non diventeranno robot totalmente indifferenti alle pressioni economiche di ogni tipo, ma mai come in questi anni ha raggiunto tali livelli di indecenza. Cosa c'entra in questo caso? Leggendo l'articolo-inchiesta di Deaglio, veniamo a conoscenza del fatto che la procedura è stata completamente privatizzata, abbiamo già visto che la selezione degli operatori informatici è stata affidata alla Adecco; la Telecom invece si occuperà della trasmissione dei dati, e due multinazionali americane, la Eds e la Accenture, rispettivamente di hardware e di consulenza. Al di là di queste scelte poco trasparenti e che lasciano con l'amaro in bocca, va fatto notare che Gianmario Pisanu, figlio del ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, partner proprio dell'azienda Accenture. E' un caso? Mistero.

Non voglio essere troppo cattivo con gli esponenti del centro-sinistra, mi accontento del paragone dei piranha un po' fessi...ma di motivi per criticare quest'ennesima manovra sospetta dell'attuale governo ce n'erano, senza impantanarsi nelle solite dichiarazione televisive banali e prive di contenuti. E invece di nuovo sembravano cadere dalle nuvole...Tutti gli aspetti legati a questa legge forse sarebbero dovuti trasparire maggiormente dai mezzi di comunicazione, e invece, ancora una volta, la realtà è un po' più nascosta, e va cercata. I telegiornali non indagano, quelli che presentano non sono servizi d' inchiesta, sono solo delle marmellate di dichiarazioni e commenti, e non vanno per niente a fondo nelle cose.

Anche se lo scrutinio elettronico dei voti non avrà influenza sul risultato finale, il dubbio che sia l'ennesima spartizione e spreco di soldi pubblici è ben dimostrato, e sicuramente più che legittimo per ogni cittadino informato.

Note

[1] http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l0400017_88.html
[2] http://www.parlamento.it/parlam/leggi/06022l.htm
[3] http://www.beppegrillo.it/2006/03/ce_uno_strano_o.html#trackbacks
[4] http://www.beppegrillo.it/immagini/elezioni_elettroniche_diario_.pdf
[5] http://www.innovazione.gov.it