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sabato 16 maggio 2009

Una nuova corsa

carl_lewisIsola di Krino riapre. In realtà non ha mai chiuso, ma procedeva con molto relax. E' vero che bisogna sempre riflettere sulle cose, documentarsi; personalmente trovo molto difficile scrivere qualcosa senza aver fatto ricerche approfondite, ma bisogna essere realisti: giornalisti non siamo, anche se possiamo fare lavori mille volte più seri di tanti giornalisti italiani; non viviamo di giornalismo, i nostri impegni quotidiani sono altri, nel mio caso lo studio universitario e l'impegno civico.
Il tempo di leggere è sempre poco, figuriamoci di leggere cose lunghe al computer. E non posso certo pretenderlo dagli altri, visto che siamo tutti presi da impegni; è quello che ci impone la società moderna, e si ci augura soltanto che tutti questi impegni possano essere soddisfacenti, contribuire alla nostra crescita personale e alla nostra realizzazione. Almeno in parte.
Carl Lewis, "il figlio del vento", nella foto, rappresenta un po' la freneticità e la velocità della nostra vita. Uno dei più grandi atleti di ogni tempo, 9 medaglie olimpiche, un vegano convinto. Ho voluto inserirlo perchè sembra quasi dirci che si può correre, si deve correre, ma si ci può anche fermare e prendere decisioni "controcorrente".
Torniamo a noi. Date le premesse, ho pensato che il blog Isola di Krino, tenendo ferme le sue finalità originali, potrà ospitare d'ora in avanti prevalentemente idee, riflessioni, opinioni, ragionamenti o semplici segnalazioni di altri articoli o video dalla immensa rete. E, of course, non assicurando un articolo ogni giorno, anche perchè penso che ci sia bisogno di riflettere un po'. Ovviamente non saranno opinioni campate in aria o basate su idee e convizioni, ma in linea con la filosofia del blog, saranno comunque basate il più possibile su fatti oggettivi e da una, seppur limitata, esperienza nel campo dell'attualità e della politica/economia/società.
In questo modo però ho bisogno della vostra partecipazione. Vi invito a partecipare in modo attivo commentando, corregendo, obiettando, in modo da sviluppare idee e ragionamenti insieme.

P.S. Ultima comunicazione. A partire dal prossimo articolo, utilizzerò i tag in modo molto preciso, in modo da avere un lungo elenco di nomi nella colonna a destra (che sposterò in fondo alla pagina) , e rendere la ricerca più semplice.

giovedì 16 aprile 2009

Le potenzialità delle IPAB italiane (la mia tesi di laurea...)

Sono finalmente riuscito a pubblicare la mia tesi online, mantenendo i diritti d'autore ma rendendola disponibile e condivisibile. In fondo a questo post trovate i link per scaricarla o sfogliare il testo online.

Di cosa parla? Di IPAB, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Enti pubblici, misteriosi e sconosciuti, costituiti in gran parte da edifici, conservatori, complessi monumentali, fondi agricolti, beni di vario tipo, donati dai nobili di un tempo col fine di assistenza e beneficenza per i bisognosi. Nel 1888 se ne censirono 21.819, nel 1999 il numero è sceso a 4200. Che fine hanno fatto? 

Svendute, regalate a privati, inutilizzate....le IPAB sono state oggetto di affari d'oro, collusioni e imbrogli, proprio sfruttando il silenzio che li circonda ancora oggi. Pensate solamente che Tangentopoli è iniziata con l'arresto di Mario Chiesa, presidente di una ricca IPAB milanese. I loro patrimoni, secondo una stima minima, ammontano a 53 miliardi di euro.

Nel 2000 la legge 328 inserisce le IPAB nella rete di servizi sociali regionali, e il decreto del 2001 n.207 prevede che ogni regione emani una propria legge per disciplinare la trasformazione delle IPAB in ASP, Aziende di Servizi alla Persona. In tal modo restano enti pubblici, con una gestione autonoma e più efficiente, e collaborano con le ASL nel fornire assistenza e servizi sociali ad anziani, bambini e categorie svantaggiate. L'Emilia Romagna, regione all'avanguardia nel welfare, ha emanato la sua legge nel 2004: nella tesi ho scelto di raccontare l'esempio della ASP di Imola e dei suoi servizi utili alla cittadinanza e anche innovativi, come il condominio solidale per anziani.


La Campania, invece, è una delle poche regioni, forse l'unica attualmente, a non avere la legge sulle IPAB, che restano ancora soggette alla legge Crispi del 1890. Il caso approfondito nella tesi riguarda l'IPAB del comune di Massa Lubrense (NA), che conta ben 3 Conservatori (non di musica...nascono come scuole per orfani) e un notevolissimo patrimonio. L'assistenza si è fatta fino al 1940 circa, periodo in cui amministratori accondiscendenti hanno iniziato a rinunciare ad ogni loro potere a favore di 3 congregazioni religiose diverse che hanno occupato i 3 edifici. Gli Statuti, che prevedevano l'obbligo di assistenza e beneficenza, sono stati ignorati e calpestati. E' così che enti pubblici sono diventati Conventi, spazi chiusi, inutilizzabili tuttora perchè occupati abusivamente, spariti dalle menti dei cittadini massesi che vivono in un territorio privo di servizi sociali. Nel 1997, con la nomina di un nuovo Presidente dell'IPAB, è iniziata una fase di risanamento, durata 8 anni, di riscoperta della storia, dei documenti, dei tanti vergognosi fatti accaduti, che ricostruisco nel modo più chiaro e documentato possibile nel testo. Attualmente, con una nuova amministrazione, il risanamento sembra essere sparito dal programma, e anzi recentemente sono state anche azzerate le voci di spesa per l'assistenza ai bambini: si corre il rischio, in tal modo, che l'IPAB cessi di esistere come ente, e che vada a far parte di quelle migliaia di IPAB sparite nel nulla in questi decenni.

Come cittadino non posso tollerare una situazione del genere, aggravata dal fatto che Massa Lubrense ha urgente bisogno di spazi e servizi. Ho deciso di scrivere questa tesi partendo dal risvolto economico delle IPAB, che secondo me possono costituire, se ben utilizzate, un mezzo virtuoso per aumentare i servizi sociali ai cittadini di tutta l'Italia, senza gravare sulla spesa dello Stato e sulla precaria situazione finanziaria di alto debito pubblico.

Per il capitolo dedicato all'IPAB massese ringrazio con affetto l'aiuto e il supporto insostituibile della dott.ssa Morvillo, ex-Presidente dell'IPAB e instancabile ricercatrice, protagonista del risanamento e di un'opera decisa e onesta per restituire ai bambini quello che gli spetta di diritto.

Per concludere, comunico che questa settimana è nato un Comitato di cittadini che si dedicherà all'IPAB, facendo pressione per continuare il risanamento e monitorando la situazione denunciando gli eventuali problemi agli organi di controllo, in primis la Corte dei Conti. Vi terrò aggiornati sugli sviluppi della nostra azione.

Per scaricare la tesi "Le potenzialità delle IPAB italiane: due casi a confronto":
1. Parte 1 (testo)
2. Parte 2 (appendice documentale) - 57MB

Per sfogliare online, in modo interattivo, la tesi,:
1. Parte 1 (testo)
2. Parte 2 (appendice documentale)

Creative Commons License
Le potenzialità delle IPAB italiane by Stefano Esposito is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License

domenica 4 gennaio 2009

Mal d'aria

Inizio il 2009 con dei brevissimi auguri per tutti! Se il 2009 deve essere davvero un anno migliore del precedente, come si legge in tutti i messaggini ed email ricevute in questi giorni, allora dobbiamo impegnarci noi nel nostro piccolo.
In questo paese c'è bisogno di più responsabilità individuale, l'azione collettiva è composta da ogni singola azione individuale. Se siamo tutti più cortesi, più gentili, più disponibili verso il nostro vicino...forse anche gli altri ci tratteranno meglio. Se saremo tutti più inclini a rispettare le regole, forse ci sarà meno corruzione, meno scempi, meno abusi, meno disparità tra potenti e gente comune. Se lasceremo attraversare i pedoni a bordo strada, forse saremo un paese più civile e simile a tutti gli altri paesi europei. Se faremo attenzione ai particolari, avremo città più vivibili e a misura d'uomo.
Per il 2009 auguro che tutti noi possiamo impegnarci un po' di più in questo, per poterne trarre un beneficio comune. Non è mica poco.



Veniamo al titolo del post. Mal d'aria è il nome di un sito web molto particolare che raccoglie un altrettanto originale collezione: ho voluto intervistare Nicola, mio ex-collega di università a Pisa nonchè caro amico, e il suo webmaster di fiducia a cui dobbiamo l'idea del sito.

Nicola Carmignani, laureato in Fisica all'Università di Pisa. Quando è scoccata la scintilla che ti ha portato ad afferrare e portare a casa il tuo primo sacchetto?
Mi è venuta voglia di collezionare sacchetti per il mal d'aria nel 2002, quando ho trovato per caso su internet il sito di un collezionista americano: www.airsicknessbags.com. Da quel giorno ho sempre preso i sacchetti degli aerei su cui ho viaggiato. Su quale volo volavi, per quale destinazione?
Volavo su un volo meridiana da Pisa a Cagliari. Il sacchetto è questo: http://maldaria.altervista.org/collezione.php?nome=Meridiana1

Giura che questo video (http://it.youtube.com/watch?v=iOceP6w-hrQ&feature=related) non ha niente a che fare con la tua passione.
Non conoscevo questo video. È divertente, ma non ha nulla a che fare con la mia collezione.

La tua passione è collegata a qualche aspetto particolare, e rivelabile, della tua vita?
No.

Francobolli, modellini, monete, depliant delle pizzerie a domicilio: troppo classici, poco originali?
Colleziono anche le monete, ma trovo la collezione dei sacchetti molto più bella.

Affermi che "I sacchetti per il mal d’aria rappresentano una forma d’arte moderna." C'è qualche critico d'arte che ha confermato questa idea?
Non conosco nessun critico d'arte che abbia confermato questa idea, ma sono certo che prima o poi anche i sacchetti per il mal d'aria troveranno il loro spazio nei musei di arte moderna, insieme agli iPod, alle macchine da scrivere e ai poster pubblicitari.

Che ne pensi di una galleria che esponga tutti i sacchetti? Io non la trovo un'idea da scartare...
Probabilmente qualche galleria di arte moderna esporrà dei sacchetti nel prossimo futuro, ma non credo che nasceranno musei dedicati solo a questa forma d'arte.

Rune Tapper, svedese, pioniere di questa collezione, che attualmente conta oltre 1200 sacchetti: concorrente da invidiare o fonte di ispirazione? hai mai avuto contatti con lui?
Sicuramente è una fonde di ispirazione. La sua collezione è molto più grande della mia, ma le descrizioni dei sacchetti non sono all'altezza delle mie. Ho avuto dei contatti con lui, gli ho chiesto di mettere il link al sito "Mal d'aria" nel suo.

Esistono tanti collezionisti come te? formate una qualche rete segreta e vi incontrate in clandestinità?

Sì, esistono tanti collezionisti. In Italia non siamo moltissimi, ma nel mondo ci sono molti siti internet dedicati a questo tipo di collezione. Non ci incontriamo fisicamente, ma esiste un gruppo yahoo dedicato al collezionismo di sacchetti per il mal d'aria, con ben 80 iscritti. Su facebook ci sono due gruppi dedicati ai sacchetti per il mal d'aria: uno in inglese con 26 iscritti e uno in francese con 15 iscritti. Attraverso questi gruppi organizziamo gli scambi dei sacchetti doppioni.

Con che frequenza le compagnie aeree aggiornano i propri sacchetti d'aria? c'è qualche statistica?
Ci sono compagnie che cambiano spesso i sacchetti, anche se in piccoli dettagli, e compagnie che mantengono lo stesso sacchetto per molti anni. La meridiana per esempio cambia il sacchetto circa ogni anno e mezzo.

Sbilanciati: qual è il tuo sacchetto preferito in assoluto della tua collezione, quale in generale che non possiedi e che vorresti assolutamente avere.
Uno dei sacchetti tecnicamente migliori della collezione è il sacchetto Iberia2 (http://maldaria.altervista.org/collezione.php?nome=Iberia2). Questo sacchetto è del 2008 e è stato progettato per correggere i difetti del precedente Iberia1, che il sito Mal d'aria aveva denunciato qualche mese prima. Probabilmente un dirigente della compagnia spagnola, dopo aver letto il commento al sacchetto, ha deciso di correggere tutti i difetti. Esteticamente uno dei migliori sacchetti della collezione è il sacchetto della compagnia birmana Yangon Airways (http://maldaria.altervista.org/collezione.php?nome=YangonAirways). Ci sono molti sacchetti che mi piacerebbe avere, per esempio quello della Finnaviation (http://www.sicksack.com/bags/bag-0485.jpg), su cui è disegnata una renna che ha problemi di stomaco.

Per scegliere le frasi che chiudono ogni newsletter vai a caso o segui una logica precisa?
Concludiamo le newsletter con una formula di matematica o di fisica e con una barzelletta. Cerchiamo di trovare barzellette sul tema della formula.

Francesco Michienzi, laureato in fisica all'università di Pisa. Quando Nicola ti ha proposto l'idea e la collaborazione, cosa hai pensato? sii sincero...
In realtà (se non ricordo male) sono stato io a proporre a Nicola di mettere in un sito internet la sua collezione. Mi piace fare siti e quando Nicola mi ha fatto conoscere questa sua passione la collaborazione è nata quasi spontaneamente.

Nella presentazione del vostro sito si legge: "Durante il prossimo viaggio aereo osservate il sacchetto che si trova di fronte a voi!". Io l'ho fatto, ho raccolto due sacchetti del mio recente volo dalla Germania, e lo farò in futuro, e ti porterò i sacchetti. Una cosa è certa: nessun viaggio aereo sarà più lo stesso dopo aver scoperto maldaria.altervista.org.
Buon lavoro!

mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri di riflessione

Ciao a tutti!
A questi mesi di completa inattività sul blog, di cui mi scuso, è corrisposto un periodo di piena attività nella vita reale; periodo conclutosi pochi giorni fa con la finalmente attesa laurea triennale in Scienze Politiche. Attesa si, ma non troppo dal momento che non si è fatta attendere troppo e giunge dopo 3 anni come da programma. Gli studi da ottobre proseguono, dopo il trasferimento alla facoltà di Scienze Politiche "R. Ruffilli" di Forlì, sede distaccata dell'Università di Bologna, che gode di una meritata fama in questo tipo di studi, ed è puntualmente prima nelle classifiche di qualità nazionali. Il corso che ho scelto è quello di Scienze internazionali e diplomatiche - studi europei, molto interessante, e che ha risvegliato il mio latente interesse per il progetto di integrazione Europea, nato nel 1957 e che prosegue tuttora. La stampa nazionale purtroppo  dedica poca attenzione a questo aspetto, spesso commette errori, e non è da escludere che io decida di dedicare maggiore spazio a questo tema qui sul blog!
Per Natale, come prevedibile, non ho nessun messaggio di felicitazioni o auguri, essendo ateo. Un mio augurio però c'è, e mi sembra più concreto di tanti messaggi riferiti a nascite avvenute, probabilmente nemmeno il 24 dicembre, oltre 2000 anni fa.
Innanzitutto auguro buone vacanze a tutti, con il mio personalissimo consiglio di dedicarsi a quelle cose che durante l'anno ci sembrano impossibili: passeggiare, visitare la propria città o i paesi vicini riscoprendosi turista per un giorno (ci sono cose stupende in ogni paesino d'Italia, che spesso ignoriamo) , farsi un giro in un museo,  organizzarsi per una serata al teatro (spesso costa meno di una pizza fuori con gli amici), leggersi un bel libro rilassandosi in casa...etc. E' importante fermarsi a riflettere un po' sulle tante idiozie che ci bombardano quotidianamente, silenziando il mondo esterno e riappropriandosi di quella facoltà spesso sopita, che è il ragionamento autonomo, che ci rende davvero definibili intelligenti (in fondo è questa l'intelligenza, mica l'IQ o la cultura enciclopedica!)
L'altro augurio passa attraverso questo brevissimo video, per ricordare a tutti che le vacanze sono un'ottima occasione per riflettere nche sulla nostra impronta ecologica, sul nostro individuale impatto sul mondo. Questo si può aumentare o ridurre, e le contingenze ci impongono di ridurlo, con vantaggi per tutti e per noi stessi innanzitutto. Al di là della questione ambientale, più egoisticamente in tempi di crisi va fatta qualche riflessione sul nostro modo di vivere, consumare. Guardiamoci intorno, e anche nel piatto, perchè scegliendo cosa mangiare scegliamo sia il futuro del pianeta sia delle nostre singole vite.

P.S. Nei prossimi giorni pubblicherò una divertente intervista su una collezzione davvero originale e particolare....non svelo altri particolari.

venerdì 8 agosto 2008

Chiusi per ferie

Cari amici, mi scuso per l'assenza e la mancanza di aggiornamenti degli ultimi mesi. Col nuovo governo Berlusconi e la triste opposizione veltroniana ci sarebbe stato molto da dire, tante analisi da fare. Per fortuna c'è chi lo ha fatto, sui giornali, sui blog, sulle riviste. L'appuntamento del lunedi con Marco Travaglio è un ottimo punto di partenza per restare aggiornati.
Per quanto mi riguarda, fino al 20 luglio ho avuto ben altre priorità, e ho preferito concentrarmi al 100% sugli ultimi esami rimasti. Un tour de force, per fortuna riuscito, ma che ancora continua fino a settembre.
All'inizio è stata dura non riuscire a tenere il passo degli eventi e restare aggiornato sui fatti di cronaca politica e sui tanti provvedimenti che hanno interessato il nostro paese. Ma confesso che dopo un po' il silenzio politico è piacevole, tanta è la delusione e la noia nel sentire i solidi discorsi, i soliti trucchi di propaganda, e leggere le solte analisi della nostra debole stampa semi-libera. E' interessante distaccarsi un attimo e vedere, dall'esterno, che la nostra Italia continua come ipnotizzata a fidarsi di persone che hanno già contribuito abbondantemente allo sfacio di questo paese. Sfascio che, soprattutto qui al sud, è sotto i nostri occhi tutti i giorni.
Il silenzio mediatico non ha significato però assenza di impegno civico, che per me è prioritario. da qualche tempo mi sono dedicato ad un progetto extra-virtuale, concreto, di un Comitato Civico che ho proposto e aiutato a fondare nel mio piccolo comune del Sud. Sul sito web www.massalubrensenews.it potete trovare le nostre prime attività, magari prendere spunto per fare qualcosa di simile nel vostro paese. E' importante, perchè si ci rende conto che seguire solo la politica nazionale fa male, distrae. E' nel locale infatti che si decide la vita di tutti i giorni, che si può fare una buona amministrazione, ed è dal locale che deve e può partire una rinascita dell'Italia, anche a livello centrale. Insomma, ogni tanto abbassare un po' il tiro fa bene. Se volete riprodurre la nostra iniziativa, non esitate a scrivermi e farmi domande.

Per quanto riguarda agosto, mi concederò 20 giorni di meritata vacanza, in un avventuroso tour in treno e tenda nella fantastica Scandinavia, terra all'avanguardia nei diritti civili, sociali, politici, ambientali. Sarebbe stata dura passare bruscamente da Berlusconi alla Svezia, ed è anche per questo che sono contento del mio distacco momentaneo dalla vita politica italiana. Sarà difficile tornare alla nostra realtà.

Conto di trasformare, per un mese, questo blog in un diario di viaggio, a patto di avere tempo per trovare un internet point. Quindi, se volete, ogni tanto riaprite queste pagine, e chissà che non vi capiti di trovare un messaggio dalle lontane terre vichinghe, e qualche bella foto dei fiordi norvegesi.
A presto

venerdì 2 maggio 2008

Augurio ai veri lavoratori

Non sono solito fare auguri per le festività, mi limito ai soli compleanni e occasioni particolari. Il 1 maggio secondo me si fa tutto tranne che riflettere seriamente sul concetto di lavoro. lancio il mio breve messaggio di augurio.

Penso che oggi si debbano fare gli auguri (e i complimenti) a tutti quelli che fanno il loro lavoro in modo onesto, cercando di eseguirlo al meglio.
Al funzionario pubblico che non fa favori, all'insegnante che si impegna per istruire i ragazzi, al genitore che sta dietro i figli e non li lascia crescere per strada, al ragazzo che studia a scuola pensando al proprio futuro, al dipendente di un azienda che lavora e non evade e anche all'imprenditore di quell'azienda che distribuisce ricchezza e non evade le tasse.

Il mio augurio va a queste persone, mentre chi lavora per fregare il prossimo non merita niente, perchè truffare il prossimo non lo considero un lavoro degno di essere riconosciuto tale.

venerdì 15 febbraio 2008

Riprendiamo le trasmissioni dopo problemi tecnici...

Ciao a tutti, dopo un po' di assenza sono di nuovo qui. In questo mese è successo un po' di tutto, come al solito. I nostri governanti, nostri intrattenitori di fiducia, ci hanno deliziato con la caduta del governo Prodi, e con scene da stadio, o peggio, al senato, dove alcuni "onorevoli" hanno festeggiato con champagne, mortadella e insulti da rissa.
Dall'altra parte dell'oceano continua la sfida tormentone tra Barack Obama e Hillary Clinton, i due candidati del partito democratico, che si stanno rincorrendo a suon di delegati. Una donna e un nero rappresentano sicuramente due grandi novità negli USA, noi dobbiamo acvcontentarci di Veltroni come elemento di novità: sarà all'altezza? E cosa dire del neo-Berlusconi col nuovo partito e nuovo look?

In ambito finanziario qualche buona notizia per tutti noi, di destra e di sinistra, con l'Europa che ritirerà la procedura iniziata nel 2005 per il nostro eccessivo deficit di bilancio, che ora sembra sotto controllo. Una goccia nel mare, visto che il paese continua ad affondare: la giustizia non funziona perchè non si vuole che funzioni,  in Campania è esploso il problema rifiuti ma si sta già sbagliando il modo di risolvere la crisi, recenti pubblicazioni hanno rilevato che i salari dei lavoratori dipendenti italiani sono fermi da anni mentre le imprese si arricchiscono: insomma, un paese che non sembra non aver capito nulla, e sta puntando sul modello cinese invece che competere sulla ricerca, sui cervelli e sui prodotti ad alta qualità tecnologica e di conoscenza.
In questo quadro il dibattito politico sembra su un altro pianeta, monopolizzato da questioni sì importanti, come il sistema elettorale e partitico migliore per il paese, ma che non giustificano tale centralità.

In questo periodo mi sarebbe piaciuto approfondire e riflettere su qualcuno di questi temi, ma come emerge dal titolo ho avuto seri problemi tecnici: il mio portatile, unico mezzo per connettermi col mondo, mi ha abbandonato senza lasciarmi la possibilità nè di fare ricerche nè di scrivere. Per fortuna mi è arrivato da poco il nuovo gioiellino (di cui farò una recensione per i nostri appassionati di tecnologia), e quindi conto di rimettermi in moto quanto prima.
Scusate dunque per l'assenza, come sapete sono solo a scrivere; ma ormai dovreste essere abituati. Grazie della pazienza.

sabato 29 settembre 2007

Per una Birmania migliore

E' trascorso un lungo periodo di pausa. Me ne scuso, ma periodi di riflessione sono sempre necessari, soprattutto quando si ha la possibilità di farlo dal momento che questo non è un lavoro. Negli ultimi periodi prima della sospensione, le visite al blog sono state molto basse, e questo non ha certo aiutato. In diverse occasioni ho invitato a scrivere al nostro indirizzo di posta (isoladikrino@gmail.com), inviando commenti e consigli per migliorare il blog, ma purtroppo non ho mai ricevuto un email. Colgo l'occasione per invitare a scrivere, a dire cosa non piace, come migliorare, fare richieste su temi da affrontare, proporre una collaborazione, etc. Di blog pieni di chiacchiere, in cui ognuno esprime la propria opinione senza basarsi su fatti, ce ne sono fin troppi, e l'Isola di Krino vuole provare ad essere qualcosa di diverso e utile all'informazione, anche col vostro aiuto. Spero che questo fine venga apprezzato maggiormente.
Detto questo, ho deciso di riprendere l'attività parlando dei fatti in Birmania. Buona lettura. (L'Immagine è Copyright ANSA)





I fatti sono noti anche sulla stampa italiana. Nella ex-Birmania, ora Myanmar, nel sud est asiatico, è in corso una mobilitazione di monaci, studenti e gente comune, circa 50.000 secondo le stime, contro il regime militare al potere chiamato in modo piuttosto grottesco "Consiglio statale per la pace e lo sviluppo" (SPDC).

Le proteste sono iniziate da circa 10 giorni, ma nella sola giornata di ieri sono state uccise 9 persone dai militari che stanno tentando di reprimere duramente la rivolta. Secondo fonti locali, ormai i militari sparano ad altezza d'uomo, e negli ultimi giorni hanno sgomberato 6 monasteri, arrestando circa 850 monaci che si vanno ad aggiungere ai più dei 1000 detenuti politici rinchiusi nelle carceri del regime.[1] Possiamo immaginare il trattamento riservatogli, visto che nell'ultimo rapporto di Amnesty si parla di torture e maltrattamenti sistematici durante processi e interrogatori, e di precarie condizioni carcerarie, senza assistenza medica e un'alimentazione carente.[2]

Star dietro i numeri di questo scontro è però molto difficile, dal momento che le fonti primarie sono gli organi di informazione controllati dal regime militare, e quindi molto parziali. E contare su fonti indipendenti è sempre più impensabile. Uno degli aspetti più gravi di tutta la vicenda riguarda proprio il diritto all'informazione, negato brutalmente in questo paese. Certo, anche nei nostri paesi democratici siamo abituati al controllo dell'informazione, ai filtri, e alla propaganda. ma leggere che il regime militare Birmano sta uccidendo e scacciando tutti i giornalisti stranieri (ultimi morti un tedesco e un giapponese), oscurando blog, impedendo l'accesso ad internet, controllando le linee di cellulari, è qualcosa di troppo grave e, ritengo, sconcertante.

Nonostante questi fatti, un diplomatico anonimo del SPDC ha anche il coraggio di affermare che 'Il governo si sta impegnando a mostrarsi moderato nel rispondere alle provocazioni'. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se si fossero mostrati decisi nella risposta.[3]

La Birmania è sotto dittatura militare dal 1962, e l'attuale capo è il Generale Than Shwe. Nel 1990 la giunta militare concesse una sorta di elezioni fantocce, che furono stravinte dal Fronte di Aung San Suu Kyi con l'80% dei consensi, nonostante le minacce e i rastrellamenti da parte dell'esercito. Suu Kyi fu ricompensata con gli arresti domiciliari, che continuano ormai da 12 anni, e con l'assoluto isolamento dal resto del mondo.

E' lecito chiedersi come è possibile che il mondo che si definisce "democratico", USA in testa, tolleri regimi militari del genere ancora oggi nel 2007. Ed è anche lecito pensare che ci siano interessi troppo forti che spiegano la situazione e l'immobilità internazionale, e vanno ricercati negli scambi economici che buona parte del mondo intrattiene con questo paese. Anche l'Europa partecipa specialmente nel settore petrolifero e del gas, come possiamo leggere in una risoluzione del 2002 del Parlamento europeo.[4] Ma questo è un argomento da approfondire prossimamente.

Cosa possiamo fare per supportare questa popolazione nella loro battaglia per un Myanmar migliore?
Innanzitutto, chi ha attività in Birmania dovrebbe ritirarsi al più presto, e fermare ogni forma di finanziamento, diretto e indiretto, del regime militare. Ma anche noi semplici cittadini possiamo fare qualcosa anche a distanza, firmando gli appelli che in questi giorni sono stati promossi da varie associazioni. Voglio segnalarne due che ritengo più importanti e incisivi.

Il primo è ovviamente di Amnesty International, la più impegnata e seria organizzazione al mondo sui diritti umani.
http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar?page=azioni_urgenti

Il secondo è di una organizzazione nata di recente, chiamata Avaaz, formata da più di un milione di cittadini di tutto il mondo che agiscono attraverso petizioni e altre forme di pressione via internet, su temi come l'ambiente, i diritti umani, la politica mondiale, etc. La Petizione è rivolta a tutti i membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, alla stampa
http://www.avaaz.org/en/stand_with_burma/

Agire via internet con una firma è un gesto ma che può essere molto incisivo, ed è una cosa, come abbiamo visto, che non è scontata in tutti i paesi del mondo. Approfittiamone, e continuiamo a tenerci aggiornati leggendo, ad esempio, i siti di Amnesty International italiana e internazionale[5], o semplicemente un agenzia come l'ANSA[6].

Note

[1] Agenzie di stampa e giornali italiani online (Corriere, Repubblica, Ansa, etc)
[2] http://www.amnesty.it/pressroom/ra2007/myanmar.html?page=ra2007
[3] http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_ticker/2007-09-27_127130994.html
[4] http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P5-TA-2002-0186+0+DOC+XML+V0//IT
[5] http://www.amnesty.it/home/index.html
[6] http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/mondo.html

mercoledì 23 maggio 2007

Ninna oh, ninna oh, il tesoretto a chi lo dò?

Oggi ho deciso di scrivere una lettera al presidente del consiglio e ai ministri, che in questi giorni discutono animatamente di come utilizzare le maggiori entrare fiscali, il cosiddetto "tesoretto".

Se l'idea vi sembra una buona alternativa, vi chiedo di sottoscrivere la lettera firmando la petizione inserendo il nome e i dati richiesti (non saranno tutti visibili).

NB: Se non visualizzate il riquadro (richiede javascript) potete firmare direttamente al sito:
http://www.thepetitionsite.com/takeaction/890267517



Chi vuole contribuire inserendo il banner sul proprio sito/blog e diffondere questa iniziativa, può inviarmi una email all'indirizzo isoladikrino@gmail.com e io invierò il codice html da inserire molto facilmente.







Ovviamente tutte le critiche e proposte di miglioramento sono molto benvenuti, e cercherò di implementarle prima di spedirla. Grazie


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Egregio Presidente del Consiglio Romano Prodi, egregi Ministri della Repubblica Italiana.


In questi giorni si dibatte per scegliere le destinazioni e i modi in cui spendere il "tesoretto".


La storia e l'esperienza ci insegna che le misure palliative, che tappano una falla temporaneamente, non portano a nessun miglioramento. Tutti i politici dicono a parole che devono occuparsi di riforme strutturali, che quindi portino vantaggi non solo nell'immediato ma che siano durature nel tempo. E uno dei temi su cui bisogna investire subito, nel presente, per migliorare il nostro futuro, è l'energia.


Nella Finanziaria 2007 è previsto uno sgravio fiscale sull'IRPEF per chi attua misure di coibentazione degli edifici; Sono provvedimenti importanti ma poco diretti e che scoraggiano soprattutto a causa della lentezza e difficoltà burocratica; Inoltre tante famiglie non possono permettersi le spese di ristrutturazione in attesa di un parziale e futuro rimborso.


Qual è dunque la nostra proposta per il "tesoretto"?
Distribuire i fondi direttamente agli italiani che, sotto una certa fascia di reddito che si calcolerà sulla base delle risorse disponibili, vivono in edifici vecchi ed energeticamente insostenibili.


L'amministrazione pubblica dovrà erogare i fondi e assicurarsi che i destinatari attuino i più elementari provvedimenti per migliorare la resa energetica della propria casa. Ad esempio, l'intervento più importante e fattibile sempre, che non richiede ristrutturazioni e costosi lavori in muratura, è la sostituzione dei vecchi infissi con finestre e vetri ben isolanti.


Brevemente qualche dato.
La maggior parte del calore prodotto dai nostri riscaldamenti fuoriesce dai vetri e dagli infissi. Una casa normale, mal costruita come la maggioranza di quelle italiane, richiede circa 20 litri di gasolio per metro quadro di superficie.
Con le tecnologie oggi esistenti, e con un costo nell'ordine del solo 2% maggiore, è possibile costruire edifici che richiedono da 5 litri al metro quadro nei casi "peggiori" fino a 1 litro al metro cubo, per un risparmio annuale notevole.[1]


Ovviamente sostituendo i soli infissi è difficile raggiungere queste efficienze, ma si può già notevolmente migliorare la resa energetica anche di edifici vecchi e costituirebbe una prima misura a favore del protocollo di Kyoto, che se non rispettato porterà l'Italia a pagare le ingenti multe. Ancora una volta, investire oggi pensando al futuro.


Si può e si deve iniziare a fare, in previsione del prossimo inverno si ha tutto il tempo a disposizione.


Qualcuno storcerà il naso, pensando che di fronte a milioni di persone che non arrivano a fine mese, questo possa essere l'ultimo dei problemi.
Il fatto è che la spesa per riscaldamento è una delle principali voci nei costi energetici di una famiglia italiana (circa il 70%)[2], ancora peggio se si è in affitto. Basti pensare che esistono già prestiti a rate specifici per permettere alle famiglie di pagare le bollette del gas, ovviamente indebitandosi ancora di più. Questa non è la soluzione, perchè impoverisce ancora di più chi è povero e arricchisce chi presta soldi con tassi di interesse da usura (nell'ordine del 15-20%).


Dare il tesoretto in modo diretto agi italiani e permettergli di avere un risparmio consistente e duraturo, è un modo efficace di aiutare chi d'inverno non riesce a pagarsi la bolletta del gas e non disperdere questi soldi in riforme inefficaci o misure a colabrodo tipiche del nostro paese.


Dichiaro di non avere ovviamente conflitto di interesse con chi produce infissi e vetri, nè di conoscere alcun produttore. Sono solo uno studente aspirante giornalista, ma di questi tempi meglio essere chiari.


Distinti saluti,
Stefano Esposito.


[1] http://www.agenziacasaclima.it/it/casaclima/casaclima/categorie-casaclima.html
[2] http://www.legacoop.coop/energia/docs/rapp_ceis.pdf

lunedì 12 marzo 2007

Per una politica etica


Politica ed etica sono due parole che non riescono ad andare d'accordo, e la situazione in Italia su questo fronte è davvero tra le peggiori al mondo. Il nostro parlamento sembra un istituto di recupero, con 1 deputato su 10 che ha guai con la giustizia, il 10% dell'intero parlamento. Sembra una favola, ma è la realtà.
La soluzione a questa vergogna non potrà mai venire dal parlamento, nè da nessuna maggioranza di destra o di sinistra. Tutti i maggiori partiti hanno i loro rappresentanti "diversamente onesti", da Forza Italia che guida la classifica ai Democratici di Sinistra, passando per il "grande centro" di pregiudicati vari. Questa classe politica non farà mai leggi per abolire i propri privilegi e la propria impunità, quindi non ci resta che agire.

Nessuna persona di buonsenso può tollerare che al parlamento ci siano persone condannate per i più vari reati, che continuano a percepire stipendi astronomici senza lavorare per il paese. E che hanno diritto ad una altissima pensione garantita a vita dopo soli 30 mesi, MESI, di legislatura! Mentre le persone che portano avanti davvero il paese, dagli insegnanti agli operai, devono lavorare per 40 anni e chissà se avranno mai una pensione decente. Privilegi che non esistono in altri paesi europei, che sappiamo chiamare in causa solo quando dobbiamo giustificare le nostre cose peggiori.

Comincia L'Italia è un quotidiano online con una redazione formata da liberi cittadini, professionisti e non, a cui partecipo da alcuni mesi pubblicando gli articoli che appaiono anche su questo blog.
E' stata lanciata una importante petizione rivolta al parlamento italiano che chiede:

- che gli stipendi vengano adeguati ai parametri dei parlamentari europei
- che gli aumenti futuri siano collegati agli aumenti delle più rappresentative categorie del Paese, secondo le norme vigenti del C.C.N.L.
- che al termine del mandato tornino ad essere cittadini normali e si attui il medesimo trattamento di fine rapporto che si ha per qualsiasi altro cittadino.
- che siano abolite quelle forme di diarie forfettarie che si prestano ad innumerevoli abusi. Le spese sostenute verranno rimborsate a fronte della presentazione di documenti di spesa
- che sia abolito il GETTONE DI PRESENZA (o sua estensione a TUTTI i lavoratori), sostituito da una PENALE in caso di mancata partecipazione alle seduta senza giustificato motivo. Dopo un tot di assenza ingiustificate, il mandato decade
- LE CONDIZIONI PER ANDARE IN PENSIONE e le possibilità di cumuli di stipendi, DEVONO ESSERE UGUALI A QUELLE DEI CITTADINI ITALIANI
- le buste paga devono essere dichiarate pubblicamente affinché qualunque cittadino che lo desideri possa controllarle

Richieste normalissime, basiliari per dare una svolta alla nostra democrazia decadente. In pochi giorni ha raggiunto quota 1200 firme, ma come sempre più sono meglio è. La petizione è perfino arrivata al presidente della Camera Fausto Bertinotti, che ha risposto alla segnalazione di un autore del quotidiano facendo notare i recenti tagli alla spesa del parlamento.
Ma non vogliamo chiedere soltanto un taglio ai privilegi parlamentari, il messaggio è più completo: noi cittaini siamo stufi di una classe politica strapagata che lavora poco e male. Vogliamo rispetto e maggiore partecipazione.

Voglio perciò segnalare l'iniziativa e invitare tutti voi a firmare e a diffondere questo appello.

Politica vuol dire "scienza e arte di governare". Etica è quella branca della filosofia che studia i fondamenti di ciò che viene vissuto come buono, giusto, moralmente corretto.
Impegniamoci tutti affinchè queste due splendide parole, che hanno impegnato pensatori di tutte le epoche, possano finalmente andare d'accordo per il bene comune.

Note

[1] http://www.comincialitalia.net/default.asp
[2] http://www.comincialitalia.net/petizioni.asp?id_petizione=3
[3] http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=2&id_articolo=2157

mercoledì 26 luglio 2006

Il tassista Bersani

Prima di passare all'articolo, una breve nota di redazione.

Dopo mesi di esami universitari, anche i membri della redazione vanno in vacanza per qualche mese. Come avete già potuto constatare nei giorni scorsi, non assicuriamo un "servizio" regolare, dipende come sempre da impegni, relax ed ispirazione! Un po' di tregua per ricaricarsi e tornare con nuovi articoli (ci auguriamo anche interessanti) non guasta mai. Insomma, continuate a seguirci per avere un punto di vista diverso e un po' più approfondito su quello che succede in Italia e nel mondo. Un compito tutt'altro che facile, ma che cerchiamo di portare avanti. Grazie.


***


I tassisti si stanno mostrando comunisti, statalisti, e altri attributi di categorie solitamente odiate da Berlusconi e la sua coalizione. Ma la maggioranza di loro sembra votare da sempre la destra. Il decreto sulle “liberalizzazioni”, che in realtà tali non sono, si inquadra secondo quasi tutti i commentatori in un provvedimento tipicamente di destra. Ma è stato varato dal Ministro delle Attività Produttive, Pierluigi Bersani, del partito dei Democratici di Sinistra, appartenente al governo Prodi.
Che succede dunque?

A me non interessa se il decreto varato è da destra o da sinistra, se è comunista o liberale. A me interessa conoscerne i contenuti e gli effetti, e sapere che le disposizioni introdotte siano eque e favoriscano i molti e non i pochi, e soprattuto non chi già vive al di sopra della soglia media di ricchezza. Come sempre accade, i media hanno alzato un polverone sulle proteste delle categorie “colpite” e ci hanno inondati di dichiarazioni dei politici di ogni schieramento. Peccato che in mezzo a questa grande confusione si sia capito poco e male di cosa si stava parlando.

La cosa che di sicuro tutti gli italiani sanno è che ai tassisti il decreto non è piaciuto. Non è trascorso un giorno senza che i tg ci mostrassero file di taxi in sciopero, città bloccate sotto il sole, folle di uomini assediare i palazzi del governo, cartelli di protesta contro il ministro e il governo. Pochi sanno che queste giornate di sciopero e disagi sono illegali, non rispettano né le normative della legge sugli scioperi[1] né il codice penale e comportano il blocco di un servizio pubblico. Se altre categorie di lavoratori avessero fatto scioperi senza regole probabilmente si sarebbe levato un coro di accuse, contro i “comunisti che pensano solo a scioperare”, mentre con i tassisti regna il silenzio e poche lamentele. Privilegi di categoria? Forse...

La cosa migliore da fare è affidarsi alla propria testa, impiegare 10 minuti del proprio tempo e andarsi a leggere il testo del decreto, evitando di impantanarci in commenti e polemiche infinite. Il decreto di cui stiamo parlando è il numero 223 del 4 luglio 2006, ed il testo completo diviso in articoli è disponibile sul sito della Gazzetta Ufficiale.[2]
Il testo naturalmente non riguarda solo i tassisti, ma introduce molte semplici regole che a mio parere rappresentano una manovra positiva e intelligente, che vuole migliorare le condizioni di chi consuma, cioè tutti noi, e non comporta molte spese. E soprattutto coraggiosa. Le accuse mosse a Bersani sono del tipo “non hai toccato i privilegi delle categorie di sinistra, di chi vi ha votato”. Accuse senza molto senso, perchè un decreto non può scombussolare mezza Italia in un colpo solo, ma agisce per gradi. Prima o poi toccherà anche alle categorie “di sinistra”, che anzi verranno probabilmente colpite molto più pesantemente con la Finanziaria del ministro Padoa Schioppa. Riporto infine a risposta di Bersani, molto concludente: “Quanto all’accusa di difendere i nostri interessi, di non essere intervenuti su settori tradizionalmente vicini a noi, voglio osservare due cose. La prima: cerchiamo di non dire che c’è una sinistra che mantiene garanzie e privilegi di chi la vota. Sennò sembra che, poveri i notai, mentre gli operai stanno bene!”

Lasciamo le polemiche, e vediamo molto in breve alcuni articoli del decreto, a mio parere positivi:
- art.3: è possibile negoziare il compenso dovuto ad un libero professionista, in base al risultato della prestazione.
- art.5: i farmaci da banco saranno venduti nei supermercati, ma è comunque richiesta la presenza di un laureato in farmacia.
- art.6: il tanto discusso articolo sui tassisti. Innanzitutto, lascia spazio al Comune che può quindi organizzarsi a seconda delle esigenze e aumentare il numero di licenze vendibili.[3] Il danno che i tassisti hanno denunciato (acquistare una licenza è costato molto ai tassisti attualmente in servizio e l'introduzione di nuove diminuisce il valore delle licenze attuali) è ammortizzato fatto che il ricavato delle nuove licenze viene redistribuito tra tutti i tassisti.
Dopo le proteste si è giunti ad un accordo, quindi probabilmente subirà modifiche prima dell'approvazione.
- art.7: il passaggio di proprietà non richiede più l'atto di un notaio (a pagamento), e si può effettuare gratuitamente nel proprio Comune.
- art.9: introdotto un nuovo sistema di rilevazione dei prezzi per frutta e verdura, per combattere la speculazione sui prezzi e monitorarne le variazioni.
- art.10: le Banche devono comunicare al cliente eventuali modifiche alle condizioni del contratto, e il cliente può decidere di chiudere il proprio conto senza nessuna spesa aggiuntiva. Si mette fine ad un assurdo strapotere delle banche a danno del consumatore.
-art. 14: introdotte nuove misure per rafforzare gli organismi di controllo antitrust.
Altre modifiche riguardano un primo passo verso la lotta all'evasione fiscale, punto importante contenuto nel programma del governo e che spero venga affrontato con decisione e non come al solito con le chiacchiere.

Il ministro Bersani ha secondo me espresso dei pensieri molto corretti riguardo alcuni questioni di “principio”, in un intervista al Foglio[4] di cui riporto il pezzo più significativo: “E’ un po’ di anni che, rispetto al centrodestra, osservo un fatto paradossale. Per ragioni storiche la destra italiana è più legata al corporativismo, allo statalismo e al monopolio. Per altrettante ragioni storiche la sinistra, a dispetto di tanto statalismo d’importazione che ci arrivò dall’Unione Sovietica, ha delle origini profonde che sono più nel radicamento sociale di mercato.[..] Quando io dico che liberalizzare è di sinistra intendo questo. Mentre quell’atteggiamento da ‘vorrei ma non posso’ che un po’ si osserva in questa fase è di destra, e dipende naturalmente anche dal legame con Silvio Berlusconi e con il conflitto d’interessi. Dove sono i liberali in Italia? In Spagna c’è stato, con Aznar e le sue liberalizzazioni, un centrodestra riformatore. [..] se noi superiamo questa battaglia entriamo in un clima nuovo e facciamo passare il principio che cambiare si può. Da questa cosa può derivare la consapevolezza anche a sinistra che sia possibile farsi guidare da un governo che non è conservatore in nessun campo.”
In un più recente comunicato ha inoltre manifestato una chiara volontà di andare avanti, e cavalcare l'onda delle “liberalizzazioni”, agendo su settori come l'energia. Su questi aspetti non sono d'accordo, perchè credo che servizi come questi debbano essere garantiti dallo Stato nel modo più efficiente possibile, e non entrare nel gioco della corsa al profitto del mercato. Comunque, attendiamo come sempre di poter toccare con mano i documenti, prima di giudicare.

Tra scandali calcistici, vittorie ai mondiali e ben più importanti crisi mediorientali, forse il nostro paese sta per conoscere (se il decreto verrà convertito in legge dal Parlamento) una prima ma efficace forma di rispetto per una categoria che, trasversalmente da destra a sinistra, è stata fin troppo sfruttata: i clienti-consumatori. Finalmente?

Note

[1] http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00083l.htm
[2] http://www.gazzettaufficiale.it
[3] http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/cronaca/taxi-protesta1/accordo-roma/accordo-roma.html
[4] http://www.ilfoglio.it/articolo.php?idoggetto=28746

 

domenica 5 marzo 2006

La redazione - chi siamo

Dopo il lungo (ma speriamo interessante) editoriale, veniamo ad introdurre, molto brevemente, i membri della redazione, che porteranno avanti questo progetto.


ShaiKailash
(Da Shai, divinità primordiale egizia, e Kailash, monte sacro del Tibet) Gli amici solitamente mi definiscono un ragazzo strano, Io mi ritengo semplicemente una persona che prima di giungere a conclusioni riflette un po' più del normale, seguendo il famoso motto einsteniano " Non credo a nessuno finchè non ho capito tutto da me". Adoro leggere libri e articoli sui tanti argomenti che destano il mio interesse; soprattutto, utilizzo continuamente internet come strumento di ricerca, verifica e crescita personale, oltre che come strumento di discussione e condivisione delle idee. Credo che la piena realizzazione di un essere umano non possa prescindere da una solida e consapevole cultura personale e dall'uso continuo e attivo della nostra intelligenza. Sono fermamente convinto della possibilità di cambiare le regole che attualmente governano questo mondo, e credo che il primo passo è fornire le persone di strumenti adatti a filtrare e costruirsi autonomamente la propria cultura e personalità.
Se c'è un intellettuale che più ha influenzato il mio modo di osservare la società che ci circonda, questo è senza dubbio Noam Chomsky, da cui ho appreso il modo di argomentare in modo dettagliato le proprie interpretazioni.


Aerelin
Non ho la più pallida idea di cosa dire di me. Ho sempre odiato fare autodescrizioni, perché non so mai che dire, perché sono molto negativa nei miei confronti, perché ho la fortissima convinzione che tutta la sfilza di aggettivi che una persona si appiccica addosso sono una mera illusione (la modestia è dono di pochi). Nessuno si vede come lo vedono gli altri, e non tutti ti vedono allo stesso modo. Quindi perché ciarlare su come si è o come non si è? Chi vuole, può scoprirmi pian piano, sempre se riesce a vedere oltre il muro di cinta che mi son costruita. Non per cattiveria, senso di superiorità od altro, semplicemente perché più è morbido e debole il "cuore" che ci sta dentro, più devono essere spesse le difese che lo ricoprono. E così passo per un tipo taciturno, timido all'ennesima potenza, apparentemente distaccato e così via. Ma chi guarda solo superficialmente, chi etichetta alla prima occhiata e si ferma qui, non può certo dire di conoscere effettivamente qualcuno. Il che sinceramente, non è una grande perdita (anzi) né per loro, né per me. "Pochi ma buoni" è il mio motto preferito, non solo in questo campo. Concludendo, chi avrà il gran coraggio di scambiare qualche parolina con me, scoprirà ben altro di questa bizzarra personalità che nemmeno io oso descrivere.


Fake Plastic Tree
(canzone dei Radiohead, che altro sennò!)
So che sembrerà banale ma arrovellarmi il cervello non mi ha mai portato a grandi risultati. è per questo che scelgo di lasciarmi rappresentare da una canzone, per sua stessa natura, espressione di un cambiamento in chi per una vita intera ha scelto la complessità come traguardo e non valutando gli effetti collaterali che essa ha in termini di distanza dal mondo e da quei bisogni elementari che muovono ognuno di noi.
Spero che potremo avvalerci del reciproco apporto nel recupero di queste cose attraverso il blog l'isola di krino. I suoi membri ora come in passato si distinguono per profondità ed esaustività dedicate all'affrontare ciascuna tematica nel rispetto dell'individuo e della sua propria intelligenza e sensibilità. ce n'è per tutti i gusti: dalla vivace sobrietà di individui del calibro di TenderSurrender all' impeccabile moderatezza nei toni di LuthienTinuvie, per sconfinare nella luminosa saggezza di ShaiKailash. ne segue che per ogni reale esigenza c'è solo Aerelin come affidabile ancora a cui rivolgersi dal momento che io stesso sconsiglio le mie eventuali perle di filosofia o psicologia, affinate, ormai, dagli anni di militanza in queste discipline....
...but gravity always wins


T3nd3rSurr3nd3r
Salve ragazzi. Come avrete modo di capire sono un grande appassionato di musica, e il mio nick infatti è dedicato ad un pezzo di Steve Vai, il mio chitarrista preferito, che considero un concentrato di adrenalina pura. Studio Relazioni Internazionali a Napoli, e mi ritengo fortunato perché ciò mi permette di stare sempre in contatto con i miei cari e di non trascurare la rock band! Tra le mie altre passioni c'è quella dell'indagine, ma su cosa, direte voi?
Sulla realtà del mondo e le sue contraddizioni, sui suoi misteri, sulle sue bugie. Cercherò di analizzare soprattutto la realtà contemporanea, il mondo dei mass media e il mercato globale. Molti di questi temi, tra l'altro, sono collocabili entro un discorso generale, altri saranno più specifici e tratteranno di politica, spettacolo e musica.
Penso che avere la possibilità di comunicare sempre, in ogni momento, i nostri pensieri e punti di vista sulla realtà che ci circonda, su tutto ciò che riguarda il nostro mondo e soprattutto il nostro futuro, sia una grande cosa. E questo spazio web è creato appositamente per poterci confrontare e dibattere per l'appunto sui più disparati argomenti, dalla politica all' economia, dallo spettacolo al cinema e qualsiasi altro tema avrà il suo spazio e il suo approfondimento. Detto questo, non resta che darci appuntamento sul blog, sperando che apprezzerete i miei contributi.
“Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo” (Voltaire)


LuthienTinuvie
Beh che dire di me, sono semplicemente un ragazzo di poche parole e la comunicazione non è il mio forte...quindi sarò breve.
Credo che oggi l'informazione sui media praticamente non esista, o meglio, non quella che mi interessa e dovrebbe interessare la popolazione; ci sono cose leggermente più importanti da sapere rispetto a chi è uscito dalla casa del grande fratello, alle ultime tendenze della D&G o se Del Piero andrà o meno in nazionale.
Per questo motivo ho deciso di collaborare con tutti i limiti imposti dallo studio universitario, alla creazione di un posto dove la gente può dire la sua e parlare di ciò che gli interessa realmente...
Sono molto orgoglioso di poter stare al fianco di persone come T3nd3rSurr3nd3r, FakePlasticTree e ShaiKailash, con cui ho condiviso la mia adolescenza e gli anni di liceo...la mia presenza è fondamentale per portare un pò di scienza in mezzo a questi “grandi filosofi"
Studio Geologia all'università di Pisa, è un po' dura ma enormemente affascinante...inoltre questo tipo di studi mi ha permesso di vedere la natura da tutt'altro punto di vista, ed è mia intenzione proporlo anche a voi utenti; per vivere meglio sulla terra basta solo un po' più di riconoscenza nei suoi confronti!
“la terra è piu nobile del mondo che le abbiamo costruito sopra” (john Boynton Priestley)

Editoriale

L'Isola di Krino
...poi la strada la trovi da te, porta all'isola che non c'è...


L'informazione va costruita autonomamente. Non è vero che la verità non esiste, c'è e va cercata. Purtroppo ciò richiede un po' di lavoro in più rispetto ad accendere la TV od aprire un giornale e leggere le notizie pronte, ma inevitabilmente filtrate da qualcun altro per noi.
L'intera nostra vita, dall'infanzia alla vecchiaia, è quotidianamente influenzata da una massiccia dose di informazioni, proveniente dai più disparati mezzi di comunicazione. Il punto è che queste informazioni, quotidiane e continue,(non vanno semplicemente a far parte del nostro bagaglio culturale, o semplicemente dimenticate, ma in entrambi i casi) possono avere effetti affatto trascurabili sulla formazione della intera nostra personalità. A tal proposito si può citare un pensiero tratto da un intervista a Noam Chomsky:

  “Fin dall’infanzia sei raggiunto dalla propaganda che ti dice che la tua vita, i tuoi valori, il tuo stato sociale dipendono da quanti beni inutili consumi. Così hai una famiglia lavoratrice; come sai marito e moglie lavorano per portare il cibo sulla tavola e i loro figli vogliono comprare qualsiasi cosa ci sia sebbene non gli serva o non la desiderino neppure.”

E questa è soltanto una delle infinite sfaccettature della nostra personalità, delle nostre abitudini quotidiane e del nostro modo di vivere, su cui troppo spesso non ci soffermiamo abbastanza, o per niente. Trascorriamo così la nostra intera vita facendo cose che ci sembrano normali, soltanto perché “le fanno tutti” ed è in gran parte la televisione e decretare ciò che è normale e cioè che è anormale, epiteto spesso presentato nella sua accezione negativa.
Spesso invece dietro le cose “anormali”, non comuni o stravaganti, c'è semplicemente una maggiore attenzione e riflessione; dietro un differente modo di pensare non c'è una persona strana o da isolare, ma semplicemente qualcuno che ha deciso di fare un passo importante (che a nostro parere dovrebbero fare tutti): fermarsi e riflettere.

E' questo ciò che manca nella società odierna, permeata di superficialità e banalità, costruita su “idee” e opinioni che provengono da personaggi sterili e spesso insulsi, ma che hanno ampia visibilità sui media e influenzano direttamente le personalità di tutti noi.
E allora cari lettori, la nostra domanda è questa: si può permettere che la nostra vita, il bene più prezioso che abbiamo, sia predeterminata e inquadrata in certi canoni e modelli di comportamento e di pensiero definiti, da altri, come “normali”?
La nostra risposta è naturalmente no; non è giusto permettere che siano altri a prendere le decisioni per noi, non possiamo delegare il nostro pensiero ad altri, in nessun campo e per nessuna ragione. Oggi viviamo invece in un mondo dove tutto ciò accade, spesso senza che ce accorgiamo, e dove tutti noi siamo portati a credere che possiamo, appunto, delegare la nostra capacità di giudicare autonomamente ad altri, che giudichino e pensino al posto nostro.
Giudicare vuol dire sottoporre a giudizio, valutare. Possiamo e dobbiamo farlo tutti, è un imperativo da non poter ignorare, soprattuto perché, e lo ricordo nuovamente, riguarda la nostra vita, e merita attenzione e priorità sempre.

Noi abbiamo deciso di fermarci e riflettere; tutto ciò non si riduce ad una sterile critica della società che ci circonda, ma intende proporsi come strumento di rinnovamento.
E' la conoscenza che deve promuovere un cambiamento, più o meno radicale che esso voglia essere. E la conoscenza non può dipendere solo da altri, non ci può essere proposta, preconfezionata e superficiale, come un dogma da accettare per fede, e non si può, in nessun modo, delegare ad altri. Per questo noi riteniamo fondamentale, e base per qualsiasi miglioramento della attuale situazione della società in cui viviamo, iniziare proprio dall'informazione, e diffondere una nuova coscienza basata sulla critica all'informazione e non ad una forma di accettazione passiva. L'autonomia e l'indipendenza, che solo un'informazione costruita da noi stessi può dare,deve essere il primo strumento di difesa e di costruzione di una società davvero libera ed autonoma.

Vi chiederete, perché questo titolo?
“L'Isola di Krino” vuole essere l'invito ad immaginare un luogo dove le persone possano crearsi da sole le proprie credenze e abitudini, e controllare autonomamente il bene più prezioso che hanno, la conoscenza, vivendo al massimo delle loro potenzialità di pensiero e di realizzazione.
L'immaginazione però non deve sembrare un elemento utopico, di un qualcosa che non si potrà realizzare mai, e per cui non conviene impegnare le proprie energie. Il sottotitolo del nostro blog è tratto da un verso di una canzone scritta nel 1980, stupenda a nostro parere, di Edoardo Bennato, intitolata “L'Isola che non c'è”, che possiamo considerare un po l'Inno di questo nostro progetto.

Naturalmente su questo blog troverete opinioni su molti e argomenti di ogni tipo, tante riflessioni personali e anche articoli più analitici, quando ci sarà tempo per farli. Infatti uno dei nostri obiettivi è cercare di presentare le nostre posizioni in modo oggettivo, rendendo possibile al lettore di verificare da sé le fonti, anche se naturalmente far ciò richiederà un lavoro più impegnativo.
Siamo un gruppo di studenti, cercheremo di mantenere un'attività costante ma non vi garantiamo nulla, soprattuto se siamo tutti in periodi di esame, ma comunque non dovrebbe accadere visto che siamo in 5. Gli articoli che troverete su questo blog voglio essere un modo di fare informazione, secondo le modalità e le finalità discusse finora, esprimere le nostre idee e soprattutto spronare la curiosità dei lettori proponendo argomenti su cui fermarsi, e riflettere. Saremo sempre aperti ai dibattiti, tutti possono commentare gli articoli e creare una discussione, o proporre approfondimenti e opinioni personali, dati, e quant'altro possa contribuire a cercare la strada che porta all'”isola di Krino”. Come è giusto che sia, potremo avere opinioni discordanti, sia all'interno della nostra redazione, sia con voi lettori; ed è questa componente apparentemente negativa, la discordia, che dobbiamo utilizzare in modo costruttivo per migliorarci, tutti, e ampliare le nostre vedute e soprattuto acquisire nuovi strumenti critici per analizzare, autonomamente, ciò che ci circonda, e valorizzare al massimo la qualità culturale della nostra vita. E' questa “la strada” che bisogna trovare da sé.



Edoardo Bennato - L'Isola che non c'è

Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.

Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è

E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!....

Son d'accordo con voi
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri
se non c'è mai la guerra
forse è proprio l'isola
che non c'è. che non c'è

E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te

Son d'accordo con voi
niente ladri e gendarmi
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza
né soldati né armi
forse è proprio l'isola
che non c'è.... che non c'è

Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.

E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te