martedì 16 novembre 2010

Il mio elenco per "Vieni via con me"


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"Vieni via con me", il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano, ha chiesto ai telespettatori di inviare elenchi che raccontino di un pezzo di vita italiana. Io ho inviato il mio.
Si tratta di cifre che ho cercato di mettere a confronto in modo da far emergere più chiaramente i responsabili, tra gli altri, dello sfascio di questo paese. Penso sia importante farlo perchè quella dei numeri, dei volumi, è una dimensione che sfugge totalmente all'opinione pubblica, e che i TG e i talk-show certo non aiutano a chiarire, fornendo cifre in modo sparso, isolato e confuso.
Sono numeri che messi vicino appaiono paradossali, incredibili, surreali. Ho cercato il più possibile le fonti ufficiali, ho creato un documento con tutti riferimenti per chi volesse approfondire, verificare o proporre correzioni (sempre ben accette). Le fonti le trovate a questo indirizzo.




Nella prima parte dell'elenco, "le cause", la maggior parte delle cifre si riferiscono all'ultimo anno di rilevazione, il 2009.
Nella seconda parte, invece, ho riassunto alcuni dei tagli più significativi previsti per i prossimi anni, ma essendo riferiti anche a misure in via di discussione parlamentare, bisognerà vedere se alcune di esse subiranno modifiche nelle prossime settimane.
Tra legge di stabilità (che è il nuovo nome della legge finanziaria...) e maxi-emendamenti correttivo (una cosa abominevole) si crea davvero una confusione notevole, sicuramente voluta, che rendere difficile, se non impossibile, comprendere la vera direzione delle manovre in atto.
Spero che questo breve elenco possa dare un primo, minimo contributo a chiarire le idee.

Le cause

Stima minima dellevasione fiscale: 125 miliardi di euro

Un italiano ufficialmente paga il 43,2% di tasse.

Un italiano onesto, a causa dell'evasione, paga il 51,4% di tasse

Il danno economico causato dalla corruzione: 60 miliardi

Gli Interessi pagati sul debito pubblico: 70 miliardi

Stima dell'evasione doganale per sottofatturazione: 30 miliardi.

Presunta evasione delle società concessionarie delle slot machine: 98 miliardi

Fatturato delle mafie: 90 miliardi, il 7% del PIl

Costo di evasione, corruzione e interessi sul debito per ogni cittadino italiano: oltre 6000 euro all'anno.

Totale evasione e corruzione annuale: 380 miliardi di euro




Le conseguenze (qualcosa è ancora riparabile...)

Finanziaria 2010: 11 miliardi

Finanziaria 2011: 25 miliardi

Pacchetto per lo sviluppo: mancano i fondi, si passa da 7 a 5,7 miliardi.

Taglio al Ministero per l'ambiente: 680 milioni

Taglio al fondo per interventi sul rischio idrogeologico: 143 milioni

Fondi per le scuole private: aumentati da 150 a 245 milioni

Taglio alla ricerca pubblica: 95 milioni

Fondi per il diritto allo studio: circa 100 milioni...mentre Francia e Germania spendono 1,4 miliardi.

Taglio delle risorse per le università: 276 milioni

Rifinanziamento delle missioni dell'esercito per altri 6 mesi: 750 milioni

Lombardia, "Dimezzate le risorse per la spesa sociale: Sfogo di Formigoni"

Taglio previsto sui fondi dedicati a Politiche sociali, famiglia, pari opportunità e non autosufficienza: circa 3 miliardi nel periodo 2011-2013

Azzeramento del Fondo Nazionale per le non autosufficienze

Fondo famiglia: da 100 milioni nel 2010 a 31 milioni nel 2013.

domenica 7 novembre 2010

Santa Costituzione

Costituzione della repubblica Italiana. Articolo 7.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.


I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.


Programmazione TV di Rai e Mediaset, Domenica 7 novembre 2010, Italia.
 



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Non può bastarne una sola? E perchè non occupare questi spazi, a rendita minima perchè senza pubblicità, con quegli interessanti documentari che vengono trasmessi all'1 di notte? (Ultimo esempio ieri sera Tg3, documentario sulla situazione di Baghdad in Iraq). Andate in pace. Amen.

lunedì 1 novembre 2010

Elezioni USA di metà mandato - Il giorno dopo

Ho deciso di tradurre e condividere questo articolo di Robert Jensen, professore di giornalismo all'Università del texas, dal titolo "Elections, the day after", pubblicato sul portale Znet. Buona lettura.


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Il 2 novembre sta per diventare un grande giorno per la nostra vita politica.

Ma il 3 novembre sarà ancora più importante.

Nel giorno delle elezioni di medio-termine, gli elettori sceglieranno tra candidati con differenti posizioni sul tema dell'assicurazione sanitaria, il ritiro dall'Afghanistan, i livelli di CO2 che causano il riscaldamento globale. I politici che mandiamo negli uffici del potere esecutivo e legislativo prenderanno - o eviteranno di prendere - decisioni importanti. Il nostro voto conta.

Ma il giorno delle elezioni non si può considerare il momento più importante del nostro impegno politico. I cambiamenti radicali necessari a produrre una società giusta e sostenibile non sono sul tavolo dei politici del Partito Repubblicano o Democratico; ciò significa che i cittadini devono impegnarsi in un attività politica radicale che continui dopo le elezioni.

Uso il termine "radicale" - che ad alcuni potrebbe sembrare estremo o addirittura anti-americano - per sottolineare l'importanza di parlare chiaramente dei problemi. In un'arena politica dove il "Partito del Te" (Nda: Tea Party, un movimento conservatore nato nel 2009 negli USA per chiedere il taglio delle tasse) afferma di difendere la libertà, e dove i centristi Democratici sono considerati socialisti, i concetti importanti degenerano in slogan e insulti che confondono invece che chiarire. Col termine radicale dunque io intendo innanzitutto una politica che va alla radice e critica quei sistemi di potere che creano l'ingiustizia nel mondo, in secondo luogo un'agenda politica che offre delle proposte intese a cambiare tali sistemi.

In precedenti saggi che riguardavano l'economia, l'impero e l'energia[1], ho affermato che i dibattiti politici elettorali sono solo dei diversivi rispetto ai problemi reali, perché nell'informazione di massa non è possibile parlare delle vere cause di questi problemi e cioè: il capitalismo, che produce un'oscena ineguaglianza; i tentativi degli Stati Uniti di dominare il globo violando i più profondi principi morali; l'assenza di fonti energetiche accessibili e sicure in grado di sostenere l'opulento stile di vita del Primo Mondo.

Perché i politici non si impegnano a risolvere tali problemi? Parte della risposta è nel fatto che le campagne elettorali e i partiti politici sono finanziati principalmente da chi possiede la ricchezza e ha dunque interesse a mantenere quel sistema che gli ha permesso di arricchirsi. [2]
Un altro fattore cruciale è l'ideologia che pervade la società; persone che sono state soggette per decenni ad un'intensa propaganda che ha cercato di far sembrare il capitalismo predatorio, e la dominazione imperialista degli USA, come un fenomeno naturale e inevitabile.

I risultati di questi sistemi economici e politici sono che il 20% della popolazione degli Stati Uniti controlla l'85% della ricchezza nazionale (Nda: in Italia il 25% della popolazione detiene il 71% della ricchezza)[3]
 e che metà della popolazione mondiale vive in completa povertà. Nulla di tutto ciò è naturale o inevitabile. Questa diseguaglianza è il prodotto di scelte umane che portano benefici ad una ristretta elite di persone e distribuiscono le briciole di questa ricchezza alle classi medie e lavoratrici. Questa situazione è il prodotto di politiche che sono state scelte consapevolmente, e che possono essere scelte in modo diverso.

Poiché queste questioni cruciali non rientrano nell'agenda politica dei due partiti dominanti che si sfideranno il 2 novembre, dobbiamo tutti impegnarci per un'agenda politica radicale il 3 novembre. Il primo passo è di costruire e rafforzare sia le istituzioni locali che nascono dal basso e che possono lavorare in modo indipendente dal potere, sia le reti di solidarietà sociale che saranno necessarie per sopravvivere al logorio dei sistemi in cui viviamo oggi.

Per questo lavoro, non rivolgetevi ai capi aziendali che assumono e pagano i politici. Guardate, piuttosto, alla persona che è seduta al vostro fianco.



Note (mie)

[1] I saggi, in lingua inglese, sono disponibili ai seguenti indirizzi:
http://www.utexas.edu/know/2010/10/07/jensen1/
http://www.utexas.edu/know/2010/10/14/jensen2/
http://www.utexas.edu/know/2010/10/21/jensen3/

[2] Per informazioni complete sui finanziamenti dei partiti e delle campagne elettorali statunitensi, consultate il sito: http://www.opensecrets.org/index.php

[3] Per approfondire l'argomento:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/temidi/td04/td501_04/td501
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=87359
Secondo l'OCSE la diseguaglianza nel nostro paese è inferiore solo a Messico, Turchia, Portogallo, Stati Uniti e Polonia.