domenica 5 agosto 2007

Auto accessoriate

L'automobile è un bene di consumo particolare, che il marketing è riuscito a diffondere in modo efficiente in quasi tutta la popolazione mondiale. La crescita nella vendita di auto in un paese di solito ne indica lo "sviluppo" economico secondo il modello liberista dell'economia: più imprese, più privati, sulla carta meno impedimenti statali ma nella realtà più sussidi pubblici all'economia, e così via. Una ricetta già sperimentata, che impone di crescere e crescere sempre e comunque, ad ogni costo, anche se gli effetti per la popolazione e l'ambiente sono spesso nulli o addirittura negativi.
L'auto in questo contesto è stata presentata come un bene indispensabile, unico, personale, col risultato che oggi nei nostri paesi ci sono milioni di automobili che ogni giorno si spostano, trasportando una sola persona invece che 4-5, inquinando e intasando le strade e i centri delle nostre città. E i mezzi pubblici spesso sono trascurati o vittime di traffico e ritardi. L'auto è spesso indispensabile, è vero, ma in moltissime occasioni se ne abusa, e moltiplicando i songoli abusi per milioni di persone si ha un effetto devastante.
Questa idea dell'auto è però forse giunta alla saturazione, e il marketing ha bisogno di nuove idee e nuovi stili per accattivarsi l'adorazione delle nuove generazioni di consumatori.

Qualche giorno fa la rubrica del Tg2 "Costume e società" ha trasmesso un servizio sulle ultime tendenze in fatto di automobili. Un misto tra lusso e divertimento, auto accessoriate negli interni fino all'inverosimile, con impianti stereo esagerati, televisori al plasma un po' ovunque, joystick di playstation che sbucano dal cruscotto, lettori mp3, navigatori satellitari che, ovviamente, nella mente dei produttori devono avere molte altre funzioni come quella di riprodurre film in dvd. Musica ad alto volume, film e videogames sono le novità con cui l'industria automobilistica cerca di lanciare la nuova idea di auto. Tutte cose essenziali per la guida. Con le velocità che si raggiungono oggi sulle autostrade basta una frazione di secondo per incorrere in un incidente, ed è richiesta sempre la massima concentrazione. Ma il mercato ha bisogno di vendere, e quindi ben vengano questi inutili quanto pericoloso accessori alla guida, ideati proprio per distrarre.

L'aspetto più macabro del servizio è che è stato immediatamente seguito da un breve commento sui morti sull'asfalto, che ogni giorno sono numerosi, specialmente nei weekend quando i giovani escono per divertirsi in tutti i locali e le discoteche d'Italia. Un messaggio di prudenza che sembra non raggiungere alcun risultato, forse proprio perchè sovrastato da centinana di pubblicità giornaliere di nuove auto, più veloci, e di accessori che distraggono sempre più dalla guida, come quelli prima presentati.
Due servizi che esprimono il contrasto tra interessi diversi: quello dell'informazione pubblica, civica, che invita alla prudenza sulle strade, e quella di chi produce auto e deve venderne sempre di più, sempre più veloci e accessoriate. Inutile dire che al primo viene riservato uno spazio infintesimale rispetto al secondo.

Sento sempre più persone che parlano della velocità, in auto o in moto, come di un fine, una realizzazione personale. Andare veloce significa vivere, chi va piano non si diverte ed è un povero stupido. Saranno concezioni diverse della vita, ma personalmente penso che vivere sia tutt'altra cosa. Troppe persone smettono di vivere proprio a causa della velocità, e penso che ci siano buoni motivi per considerare responsabili di questo chi produce auto sempre più veloci e invita a distrarsi al volante.
La responsabilità va ricercata anche nella società, che evidentemente non riesce a contrastare la prepotenza della propaganda pubblicitaria, e fallisce nel diffondere un senso della vita più pieno, che consideri importanti valori diversi da quelli dell'apparenza e del possedere beni, siano essi vestiti firmati o auto veloci.

2 commenti:

  1. Ho trovato il link a qst blog dal forum di Lello

    A presto

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  2. che dire, a presto ;) spero ti sia piaciuto.

    Shaikailash

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