giovedì 16 aprile 2009

Le potenzialità delle IPAB italiane (la mia tesi di laurea...)

Sono finalmente riuscito a pubblicare la mia tesi online, mantenendo i diritti d'autore ma rendendola disponibile e condivisibile. In fondo a questo post trovate i link per scaricarla o sfogliare il testo online.

Di cosa parla? Di IPAB, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Enti pubblici, misteriosi e sconosciuti, costituiti in gran parte da edifici, conservatori, complessi monumentali, fondi agricolti, beni di vario tipo, donati dai nobili di un tempo col fine di assistenza e beneficenza per i bisognosi. Nel 1888 se ne censirono 21.819, nel 1999 il numero è sceso a 4200. Che fine hanno fatto? 

Svendute, regalate a privati, inutilizzate....le IPAB sono state oggetto di affari d'oro, collusioni e imbrogli, proprio sfruttando il silenzio che li circonda ancora oggi. Pensate solamente che Tangentopoli è iniziata con l'arresto di Mario Chiesa, presidente di una ricca IPAB milanese. I loro patrimoni, secondo una stima minima, ammontano a 53 miliardi di euro.

Nel 2000 la legge 328 inserisce le IPAB nella rete di servizi sociali regionali, e il decreto del 2001 n.207 prevede che ogni regione emani una propria legge per disciplinare la trasformazione delle IPAB in ASP, Aziende di Servizi alla Persona. In tal modo restano enti pubblici, con una gestione autonoma e più efficiente, e collaborano con le ASL nel fornire assistenza e servizi sociali ad anziani, bambini e categorie svantaggiate. L'Emilia Romagna, regione all'avanguardia nel welfare, ha emanato la sua legge nel 2004: nella tesi ho scelto di raccontare l'esempio della ASP di Imola e dei suoi servizi utili alla cittadinanza e anche innovativi, come il condominio solidale per anziani.


La Campania, invece, è una delle poche regioni, forse l'unica attualmente, a non avere la legge sulle IPAB, che restano ancora soggette alla legge Crispi del 1890. Il caso approfondito nella tesi riguarda l'IPAB del comune di Massa Lubrense (NA), che conta ben 3 Conservatori (non di musica...nascono come scuole per orfani) e un notevolissimo patrimonio. L'assistenza si è fatta fino al 1940 circa, periodo in cui amministratori accondiscendenti hanno iniziato a rinunciare ad ogni loro potere a favore di 3 congregazioni religiose diverse che hanno occupato i 3 edifici. Gli Statuti, che prevedevano l'obbligo di assistenza e beneficenza, sono stati ignorati e calpestati. E' così che enti pubblici sono diventati Conventi, spazi chiusi, inutilizzabili tuttora perchè occupati abusivamente, spariti dalle menti dei cittadini massesi che vivono in un territorio privo di servizi sociali. Nel 1997, con la nomina di un nuovo Presidente dell'IPAB, è iniziata una fase di risanamento, durata 8 anni, di riscoperta della storia, dei documenti, dei tanti vergognosi fatti accaduti, che ricostruisco nel modo più chiaro e documentato possibile nel testo. Attualmente, con una nuova amministrazione, il risanamento sembra essere sparito dal programma, e anzi recentemente sono state anche azzerate le voci di spesa per l'assistenza ai bambini: si corre il rischio, in tal modo, che l'IPAB cessi di esistere come ente, e che vada a far parte di quelle migliaia di IPAB sparite nel nulla in questi decenni.

Come cittadino non posso tollerare una situazione del genere, aggravata dal fatto che Massa Lubrense ha urgente bisogno di spazi e servizi. Ho deciso di scrivere questa tesi partendo dal risvolto economico delle IPAB, che secondo me possono costituire, se ben utilizzate, un mezzo virtuoso per aumentare i servizi sociali ai cittadini di tutta l'Italia, senza gravare sulla spesa dello Stato e sulla precaria situazione finanziaria di alto debito pubblico.

Per il capitolo dedicato all'IPAB massese ringrazio con affetto l'aiuto e il supporto insostituibile della dott.ssa Morvillo, ex-Presidente dell'IPAB e instancabile ricercatrice, protagonista del risanamento e di un'opera decisa e onesta per restituire ai bambini quello che gli spetta di diritto.

Per concludere, comunico che questa settimana è nato un Comitato di cittadini che si dedicherà all'IPAB, facendo pressione per continuare il risanamento e monitorando la situazione denunciando gli eventuali problemi agli organi di controllo, in primis la Corte dei Conti. Vi terrò aggiornati sugli sviluppi della nostra azione.

Per scaricare la tesi "Le potenzialità delle IPAB italiane: due casi a confronto":
1. Parte 1 (testo)
2. Parte 2 (appendice documentale) - 57MB

Per sfogliare online, in modo interattivo, la tesi,:
1. Parte 1 (testo)
2. Parte 2 (appendice documentale)

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Le potenzialità delle IPAB italiane by Stefano Esposito is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License

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