giovedì 16 luglio 2009

Tg1: da Riotta alla brace




In pochi mesi può cambiare un paese? Forse non può cambiare, ma si può definitivamente consolidare  e istituzionalizzare un modo di fare che è coltivato accuratamente da tempo. Cose prima inaccettabili diventano pian piano normali nella coscienza della gente, spesso distratta da altri problemi.
Oggi qui dalla Norvegia ho guardato il TG1 delle 13:30. Chi è informato sa che il Tg1 è un telegiornale politico che riflette molto chiaramente la maggioranza di governo, nonostante il fatto che si consideri come il Tg più imparziale. Sciocchezze.
Una volta era più difficile, più sottile, cogliere la parzialità delle notizie, il taglio dato all'intero TG. Oggi è talmente evidente che mi ha fatto davvero sobbalzare. Il paese che appare allo spettatore, durante tutti i 27 minuti di durata, sembra un paese guidato da un governo forte, deciso, con un percorso costellato di successi, che ha eliminato ogni piaga, dal'immigrazione alla crisi economica, dai problemi che tutti gli italiani conoscono da anni.

Maroni da Stoccolma assicura che il decreto sicurezza verrà applicato immediatamente, le ronde attivate, i respingimenti continueranno, il Governo è con voi, cittadini.
Napolitano ha confermato il decreto ma ha scritto una lettera, probabilmente contiene delle critiche e osservazioni, ma ai telespetattori non è dato percepire l'opposizione. Una manciata di secondi a Italia dei Valori e al PD, che poi spariscono per tutto il resto del telegiornale.

Berlusconi fa un sopralluogo all'Aquila, stiamo battendo tutti i record di velocità, stiamo costruendo case vere, eterne. Immagini del cantiere, stranamente manca il bagno di folla, chissà perchè? Cosa ne pensano gli aquilani della gestione del governo? Nessuna intervista, nessuna immagine...agli spettatori del Tg1 basta sapere che Silvio è entusiasta e contento.

Sacconi, ministro del welfare, presenta la riforma delle pensioni. Il Governo Italiano obbedisce alla sentenza della Corte di Giustizia europea, e aumenterà l'età pensionabile delle donne nel settore pubblico entro il 2018, evitando aumenti della spesa per le pensioni. Curioso che il governo italiani ignori le sentenze che non gli vanno a genio, come quella del 31 gennaio 2008 che dichiara il sistema televisivo italiano no nconforme alle normative europee, confermando l'illegalità di rete 4 che dovrebbe liberare la frequenza ad Europa 7. Ma si sa, Silvio-Mediaset ha la priorità sulla Corte di Giustizia.

Decreto anti-anticrisi. Ieri il TG1 ha riportato la notizia sui conti pubblici italiani: PIL meno 5,2%,deficit al 5,3%, debito a 115,4%. Un pezzo esemplare per ogni scuola di giornalismo: come far percepire al pubblico che il paese sta andando bene, nonostante i numeri siano terribili.
Dovrebbero imparare anche i giornalisti dell'altra parte politica, che durante il governo Prodi, che diminuì il debito pubblico, diminuì il deficit, non riuscirono nell'impresa. Gli italiani ogni giorno sentivano malumori, e le cifre della ripresa venivano completamente oscurate. Nessuno ricorderà Padoa Schioppa per i suoi meriti oggettivi nel migliorare i conti pubblici.
Nel Tg1 di oggi Italo Bocchino, impresentabile megafono del governo, difendeva lo scudo fiscale con una capriola linguistica incredibile. Lo Scudo fiscale è una misura che permette a chi ha capitali nei paradisi fiscali, di dichiararli e farli rientrare in Italia SENZA subire processi per i reati finanziari commessi (evasione fiscale, falso in bilancio, etc...).
Bene, quest'uomo è riuscito a dire che lo Scudo "non c'è alcuna sanatoria" ma un "sistema per portare denari freschi nelle casse dello Stato e far rientrare i capitali italiani che sono a creare ricchezza all'estero". Chiaro italiani? Imbrogliate, truffate, evadete, fregate gli altri italiani fessi, che prima o poi Tremonti vi aiuterà a farla franca senza pericolo.

Tornaimo all'Aquila. Il Ministro delle politiche Agricole, Zaia, promette di anticipare i fondi europei per aiutare gli agricoltori danneggiati dalle pioggie.

Voliamo per l'ultima notizia a Milano. L'ex ministro Moratti e il presidente della regione Formigoni parlano di Expo, Berlusconi ha promesso i fondi, si creeranno nuovi posti di lavoro. Nessun cenno ai problemi, alle proteste e ai rischi connessi alle infiltrazioni mafiose. Anche se si è a favore dell'Expo, non sarebbe compito di un Tg dare voce anche a chi è contrario?

Ovviamente l'informazione non deve essere per definizione contro il governo, ci mancherebbe. Riportare nel modo più oggettivo possibile dati e fatti è l'unico faro da seguire. Se ci sono meriti, evidenziarli. Il Tg1 però più che un telegiornale sembra uno strumento di propaganda, costruito per lasciare nello spettatore una precisa percezione. Lo era anche sotto Riotta, ma con il nuovo direttore Minzolini è diventato talmente evidente che ci fa rimpiangere la passata gestione e la sua propaganda morbida. Opposizione scomparse, che comunque si occupano di altro nella loro sterilità. Silenzio assordante sulle vere questioni della politica. Propaganda efficace e molto esplicita. La conclusione di un lungo percorso iniziato nel 1994?

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