sabato 15 aprile 2006

Il vero incubo italiano

Erano ormai le 3 di una delle notti più lunghe degli ultimi mesi, trascorsa immerso nei dati, nei numeri e nelle percentuali del sito del ministero e del corriere, che non volevano saperne di aggiornarsi per bene, assediati com'erano da milioni di navigatori insonni. Alla stanchezza e all'attenzione richiesta si aggiungeva il fastidio per la lentezza della mia connessione analogica (scrissi al ministro Gasparri 4 anni fa, ricevendo rassicuranti ma inattuate promesse...forse in questi anni è stato troppo impegnato a salvare Rete4 per potersi occupare del digital-divide?[1])


Nonostante la connessione, son capace di spazientirmi di fronte al computer piuttosto che (cavare un'idea originale dalla testa di Sandro Bondi pur di non) esser costretto a passare 6 ore della mia vita davanti alla scatola nera, occupato dal “bruneo” volto di Vespa che si sfrega le mani compiaciuto per l'occupazione forzata di RaiUno, sempre in pole position nei momenti importanti (e non) affiancato dai vari BertinottiAngiusMimunSchifani. D'altra parte Emilio Fede non attirava certo la mia curiosità, con i suoi vagheggiamenti ridicoli, e mi è bastato intravedere il ghignante Ignazio “The Devil” La Russa nel suo salottino per convincermi a metter fine a quelle breve incursione nel mondo della televisione, dopo mesi di beata astinenza.

Il pomeriggio ho preferito evitare accuratamente i prevedibili dibattiti - totalmente inutili - sugli exit-pool, su cui si son gettati a capofitto tutte le radio e le televisioni, magari per sopperire ad una mancanza di alternative interessanti. Abbondanti le prevedibili dichiarazioni dei politici dei vari schieramenti, con eccezioni lodevoli come il serio Fini ("Aspettiamo le prime proiezioni, non scappo", "Aspettiamo i dati ufficiali del Viminale, poi parleremo") che sembra essere l'unico a capire qualcosa di statistica.

Ah, la statistica...penso che un corso approfondito di statistica debba diventare un obbligo per ogni politico. Magari alle prossime elezioni staranno tutti in silenzio, nessuna dichiarazione, nessuna conferenza stampa, nessuna telefonata, nessuna apparizione televisiva...fino a quando il Viminale non annuncerà i risultati reali definitivi. Sarebbe un sogno, no? Io nel cassetto ce lo metto...non si sa mai.

Dalle 21 in poi la situazione si è fatta sempre più tesa, per me che seguivo ad ogni aggiornamento, uno ogni pochi minuti, le percentuali conquistate dai due schieramenti a Camera e Senato. Partire da un distacco di 4-5 punti percentuali, e degenerare fino ad un quasi sostanziale equilibro, con un misero 0,1% di distacco, ha sicuramente esposto me e tanti altri elettori ad una sfiancante attesa.

Se dovessi descrivere ciò che provavo in quei momenti, direi solo che la mia mente era vuota, sgombra da pensieri, incapace di formulare ipotesi e idee.
Ero in collegamento diretto su internet col mio collega T3nd3rSurr3nd3r, quando ad un certo punto mi ha convinto ad accendere la tv per sentire le prime dichiarazioni. Lo spettacolo ha finito per aumentare quel senso di surrealità che mi aveva preso, specialmente quando Fassino, con aria di lutto, ha annunciato mortuariamente ai giornalisti che “Il vantaggio di 25 mila voti consente di dire che il centrosinistra ha vinto le elezioni e avrà dunque i 340 parlamentari alla Camera per poter governare l'Italia”. Non ho mai visto un uomo tanto infelice di aver vinto, o tanto combattuto nel dire di aver vinto, quasi costretto, mentre dal suo volto traspariva la più completa indecisione. E Prodi? Dal palco di piazza Santi Apostoli, con una tiepida folla che applaudiva, poco convinta, alle dichiarazioni del professore: “Da oggi si volta pagina. Alla fine la vittoria è arrivata. Avevano fatto una legge per farci perdere ma abbiamo vinto lo stesso”

Guardate che il voto è già stato espresso, non potete fare più nulla. Non serve profondersi in dichiarazioni di vittoria per nulla convinti, per infondere nella gente i senso di vittoria. Non ci siete affatto riusciti, almeno con me.

Per voler prendere in prestito una frase del Cavaliere, peraltro usata in modo improprio dallo stesso, stavo assistendo ad una “adulterazione della realtà”. E' come se cercassero di creare qualcosa che non c'era ancora, e di cui erano poco convinti loro stessi, dimenticando forse che la prima dote di un oratore deve essere quella di esser convinti di ciò che si vuole esporre al pubblico. Non sapevo se "stropicciarmi gli occhi o le orecchie"... (Grazie Silvio, fonte inesauribile di comicità).

In ogni caso, è finita con la vittoria del centrosinistra, che deve in parte ringraziare il centrodestra di questa “splendida” legge elettorale. Che almeno ora abbia la decenza di non lamentarsi, visto che i comunisti c'entrano poco. O forse il ministro leghista Calderoli è un comunista infiltrato tra le file della Cdl?

Riassumiamo, per dovere di cronaca, ciò che i giornali e le tv ci hanno detto fino allo svenimento in questi giorni. Alla Camera, nonostante un distacco di solo 0,1%, l'Unione ha la maggioranza assoluta, con 348 deputati contro 281, grazie al “premio di maggioranza”, che premia appunto chi ha anche un solo voto in più. Scelta più o meno condivisibile, ma che è scritta nella legge. Quindi la maggioranza c'è ed è indiscutibile.
Al Senato invece, l'Italia assegna 158 seggi all'Unione contro i 156 alla Casa delle Libertà (Cdl), mettendo dunque in crisi il sistema del bicameralismo perfetto vigente in Italia. Sui giornali leggiamo che la Cdl conquista 50,2, e l'Unione il 48,9. Nonostante ciò, i seggi sono 156 per la Cdl e 158 per l'Unione, che va dunque in vantaggio. Perchè?[2][3]

“E arrivò la cavalleria”. I nostri connazionali che hanno vissuto più o meno serenamente all'estero questi 5 anni, hanno premiato con 4 seggi l'Unione e con 1 seggio la Cdl, con percentuali quasi tosco-emiliane. Forse questa è la prova più limpida di ciò che tanti professionisti e persone semplici come noi continuano a denunciare da anni in questo paese, e cioè il linciaggio della libertà di espressione e opinione nell'Italia monopolizzata dalle tv e dalla pseudo-cultura del Cavaliere, e che forse ha costituito il danno più grave a questo paese, di cui ci libereremo con molta difficoltà, se ci libereremo.
Come scriveva qualche giorno fa sulle pagine de “Il manifesto” Alessandro Portelli, “come fa un italiano che vive e lavora in Gran Bretagna, in Francia, in Spagna a votare Berlusconi, dopo le copertine dellìEconomist, i paginoni del Paìs o persino gli editoriali di un giornale conservatore come Le Figaro“?
Già, come fa? E si chiederanno loro, come fa un italiano a votarlo pur vivendo proprio nel paese direttamente interessato, e toccando con mano ogni giorno la realtà in cui vive?
Gli risponderei invitandolo in Italia a guardare un tg a scelta per una settimana o a leggere i principali quotidiani, prestando attenzione alle notizie e ai modi in cui “non” vengono date. Gli sarebbe tutto più chiaro, e capirebbe che gli italiani votano Berlusconi perchè non sono informati come dovrebbero, perchè non esistono riviste, giornali o peggio giornalisti televisivi che osano mettere in dubbio l'operato e l'incolumità morale, etica e giudiziaria del presidente del consiglio. Neanche nel momento in cui il suo ispiratore e consigliere di sempre, Marcello Dell'Utri, viene condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. [4]

Non credo dunque che 9.045.384 italiani abbiano scelto Berlusconi perchè se ne fregano della libertà di informazione, della pluralità di voci e idee in televisione, della presenza di giornalisti e direttori indipendenti e slegati dai partiti politici, tanto per dirne qualcuna. 9.045.384 milioni di italiani hanno purtroppo, involontariamente o no, coronato il successo di 5 anni di tv commerciale, che ha conquistato i palinsesti uniche 7 reti nazionali, con la Clerici ai fornelli, i grandi fratelli, ridicole fattorie ottocentesche, Amici, piccoli campioni in erba, selvagge isole tropicali rovinate dagli schiamazzi di contessine e idioti vari, rari esempi di fauna locale.
Come dire, esportiamo i migliori rappresentanti dell'Italia all'estero. Promuoviamo i giornalisti più accondiscendenti a direttori dei vari tg nazionali, unica fonte di informazione per gran parte degli italiani; riempiamo i palinsesti di immagini dell'Italia felice, che fa il giro del mondo in 80giorni con la Colò, che si sbizzarisce in cucina, che frequenta i negozi di alta moda, che è costantemente aggiornata in fatto di nuove tecnologie ed è dotata sempre dei cellulari più aggiornati.

La vittoria del centrosinistra dunque può far più o meno piacere, ma non ci libera dall'incubo tutto made-in-Italy, costituito da Berlusconi e il suo partito dei balocchi, che ha pur perso 1.883.899 voti rispetto al 2001. Pochi troppo pochi.
Mi auguravo un forte spostamento di voti da Forza Italia a partiti come AN e UDC, per dare un forte segnale, “la destra in Italia c'è, vuole esistere e vuole combattere, ma deve liberarsi di quell'uomo che non ha fatto altro che rovinarla”, che purtroppo non c'è stato.

Non l'hanno fatto gli italiani, non l'ha fatto il popolo della destra. Il potere di farlo è ora in mano a Prodi e la sua coalizione di marinaretti, travestiti che offrono spinelli, gente con passamontagna e bulloni, protestanti con striscioni “aboliamo il concordato” e “Vaticano Talebano”, un fiume di bandiere di Fidel Castro, che ha gli strumenti e i numeri, se vuole, di mettere la parola fine a questa "Vera storia italiana"[5], che è ormai diventata un incubo. Noi daremo il nostro contributo, vero?

Note

[1]http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide
[2]http://politiche.interno.it/
[3]http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/
index_scrutini.shtml
[4]http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/politica/dellutri/concoest/concoest.html
[5]http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/03_Marzo/10/galluzzo.shtml

2 commenti:

  1. COLLEGA IO CI SONO..

    GRANDE ARTICOLO !!!

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  2. GRANDE DOC, SONO TEND3RSURR3ND3R ,

    STO FUORI PER PASQUA..



    IL COMMENTO DI PRIMA è DI MIO CUGINO....

    STIMIAMO MOLTO CIò KE DICI.

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