venerdì 17 novembre 2006

Viva l'esercito...di plastica!

Nel dibattito che accompagna questa finanziaria ascoltiamo solo le voci di chi si lamenta che vuole più soldi, cioè praticamente tutti: famiglie, imprenditori, artigiani, sindacati, enti locali, amministrazioni, ferrovie, ospedali, e cosi via...tutta l'Italia è molto sensibile ai soldi che gli vengono tolti, a ragione. E' inutile lamentarsi delle tasse, i soldi non piovono dal cielo: o si tagliano le spese pubbliche, o si aumentano le entrate fiscali.
Ma perchè nessuno prova a fare una critica costruttiva per agire lì dove i soldi ci sono, e anzi aumentano?

Il giornalista Manlio Dinucci sul Manifesto [1] ci fornisce un po' di numeri in dettaglio sul denaro che la Finanziaria mette a disposizione del Ministero della Difesa in totale sono circa 1,7 miliardi di euro per il 2007, che sommati ai 18 miliardi che la Difesa già utilizza, fanno ben 21 miliardi di euro, una cifra spaventosa se si pensa che l'attuale intera Finanziaria consiste di circa 40 miliardi di euro, e che per la ricerca e l'Università il ministro Mussi ha lottato per ottenere dei "miseri" 110 milioni di euro.[2] Di sicuro il ministro della difesa Parisi sarà uno dei pochi a non lamentarsi.

L'articolo 113 della legge Finanziaria [3] crea un fondo di investimento per la Difesa, cioè per il rinnovamento, la manutenzione dei mezzi e le attrezzature, oltre che per l'acquisto di nuovi aerei da guerra, che negli anni costeranno circa 20 miliardi. L'Italia diventa il settimo paese al mondo per spese militari, perchè? Non sarebbe più bello se fossimo al settimo posto (meglio al primo) per spesa sanitaria, educazione o tutela ambientale?

Chi ha bisogno di aerei da guerra? Noi comuni cittadini, o forse qualcuno che ha il potere di far spendere 21 miliardi ad uno Stato che ha un enorme debito che grava su tutti noi? 

E il movimento pacifista dov'è? Quel movimento che qualche anno fa è riuscito perlomeno a far sentire la propria voce, ma che oggi dorme, forse troppo politicizzato ed imploso in se stesso, come tanti altri progetti che nascono non per una vera vocazione di chi partecipa, ma per i soliti miseri interessi. Non lo sappiamo, ma possiamo purtroppo osservarne il fallimento almeno parziale. Chiedere la pace che senso ha? E' una richiesta astratta che si ferma ad una dichiarazione di principio e a qualche manifestazione, se si crede davvero nella pace bisogna fare proposte concrete, realistiche, a chi ci governa.

Smettiamola di comprare armi, veicoli e soldati da guerra. Se proprio si vuole, regaliamo buste di cari vecchi soldatini di plastica[4] per far giocare i bambini italiani, che di sicuro non per questo diventeranno tanti piccoli Rambo.

Smantelliamo l'esercito, diamo il buon esempio al mondo intero, sosteniamo iniziative come quella di Controlarms [5]. Magari invece di riparare un carroarmato, che provoca morti volontariamente ed è nato per distruggere, ripariamo un pezzo di autostrada, che involontariamente purtroppo provoca tanti morti tutti i giorni. Altrimenti avrà ragione La Padania [6] che scrive: "Pacifisti, ma armati fino ai denti".

Note

[1] http://www.difesa.it/files/rassegnastampa/061115/CLUIG.pdf
[2] http://www.repubblica.it/
[3] http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/finanziaria_2007
[4] http://www.soldatinionline.it/
[5] http://www.controlarms.it
[6] http://www.difesa.it/files/rassegnastampa/061115/CLTUN.pdf

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