domenica 8 giugno 2008

La verità variabile

Non avrei mai immaginato, un giorno, di dover riconoscere alcuni meriti al liberalizzatore Bersani, Ministro dello Sviluppo Economico durante il governo Prodi. Il suo operato è nella memoria collettiva per aver fatto incazzare un po' tutti, e principalmente i tassisti. Ma questa è propaganda, chiacchiera politica, che ha accompagnato anche altri provvedimenti presi dal passato esecutivo.

E' il Sole 24 Ore, quotidiano che quando dà i numeri di solito li dà bene, a riportare la stima di 2.7 miliardi di euro risparmiati dagli italiani grazie al pacchetto di provvedimenti preso da Bersani. Non ho mai sentito un TG parlare di questo; abbiamo dovuto aspettare Crozza, con di fronte un Bersani che quasi si vergognava.

Ma veniamo all'attualità. Sembra che Tremonti abbia già compiuto il primo miracolo su delega di Silvio: salvare gli italiani che hanno un mutuo a tasso variabile. "Boccata d'ossigeno", sono giorni che ci informano che finalmente avremo uno strumento per opporci allo strapotere bancario. Senza dirci che grazie a Bersani avevamo già non uno, ma due strumenti, e anche più efficaci.

Incredibile, ma vero, stanotte a Tg2 Punto di Vista mi è sembrato di vedere un pezzo di BBC. Non era l'ora tarda, nè i fumi dell'alcol (non bevo), ma c'è stato davvero un quarto d'ora di informazione all'inglese, con un Maurizio Martinelli nelle vesti del giornalista che fa domande precise e pretende risposte, e due ospiti finalmente non politici: un rappresentante del gruppo Unicredit, e il presidente dell'associazione di consumatori Cittadinanzattiva.

Si è spiegato, in un breve servizio, i contenuti del decreto di Tremonti. Situazione tipica: ho un mutuo a tasso variabile, che mi sta strangolando perchè il tasso (che dipende dalle istituzioni monetarie) sta aumentando ogni anno. Grazie al decreto, posso scegliere di pagare le rate fino alla fine del mio mutuo utilizzando un tasso fisso, cioè quello del 2006. A fine mutuo, se il tasso del periodo sarà più alto di quello 2006, pagherò tutto quello che ho risparmiato. Se sarà più basso, la banca mi verserà la differenza.

Il servizio, e Martinelli in studio, ha anche ricordato che il decreto Bersani aveva già previsto alcune misure a favore del 3 milioni circa di famiglie italiane che hanno un mutuo.
a) La possibilità di trasferire qualsiasi finanziamento bancario (e non solo il mutuo quindi) dalla banca X alla banca Y a costo zero, manovra che avrebbe ovviamente aumentato la tanto acclamata concorrenza favorendo i consumatori.
b) La possibilità di rinegoziare il mutuo con la propria banca, cioè cambiare le condizioni del mutuo, a costo zero. Una famiglia ad esempio poteva rinegoziare il mutuo, cambiando direttamente tasso da variabile a fisso.

In pratica, col decreto Bersani si faceva, meglio, quello che vuole provare a fare Tremonti. Agendo sulla leva della concorrenza, e non con una legge centralistica. Il comunista (Bersani) che applica le regole del libero mercato, e Tremonti che agisce da statalista. Ma dove stiamo andando a finire?
La verità, anche se con molto ritardo, non meriterebbe l'orario notturno.

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