sabato 6 giugno 2009

Alla scoperta del Parlamento Europeo (2° parte)

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Per essere eletti nel parlamento europeo, i partiti italiani devono raggiungere almeno il 4% dei voti totali. L'Italia, in totale, invierà 72 candidati in Europa, una somma molto elevata e proporzionale al numero di elettori.
I partiti eletti si inseriscono, solitamente, in più ampi partiti europei che raggruppano diversi partiti nazionali, ad esempio tutti i partiti comunisti o social-democratici. In Italia non è chiaro dove siano collocati, tanto per capire quanto si è parlato di Europa durante la campagna elettorale. Vediamo alcuni dei principali gruppi europei e, se possibile, quali partiti italiani vi aderiscono. Segnalatemi eventuali errori.
- Partito Popolare Europeo e dei democratici europei (PPE-DE), basato su valori democristiani, una sorta di centro-destra europeo.
- Partito Socialista Europeo (PSE), che unisce le principali forze social-democratiche.
- Gruppo verdi/Alleanza libera europea, unisce i Verdi e i partiti di minoranze e autonomie regionali.
- Sinistra unitaria europea/Gruppo della sinistra verde Nordica (GUE/NGL), che si concentra su tematiche sociale e ambientali.
- Vi sono poi alcuni gruppi minori "euro-scettici", cioè contrari all'integrazione europea, come i conservatori.
- Gruppo degli indipendenti, formato da tutti i parlamentari non iscritti ad alcun partito.

Ricordo nuovamente che è importante votare per dare legittimità all'unico organo elettivo dell'Unione. L'Europa non è una cosa distante e inutile, la maggior parte delle leggi italiane derivano direttamente da direttive e regolamenti europei ed è dunque importante che a Bruxelles siedano persone competenti.
Mai come questa volta ho difficoltà a decidere. Il principale motivo è che in questa campagna elettorale non si riesce a capire quale partito ha deciso di candidare persone competenti che possano apportare un contributo positivo al progetto di Unione Europea. Come al solito, la campagna si è soffermata su candidati italiani che vanno al parlamento per difendere degli interessi italiani o temi italiani. Ci sono candidati eccezionali, che non esiterei a votare se si trattasse delle elezioni nazionali...ma non penso sia la giusta motivaizone. Io voglio mandare in Europa una forza politica che serve all'Europa, e quindi anche all'Italia ma indirettamente.

Se esistesse in Italia, voterei un partito socialdemocratico, una forza politica che, tanto per dirne una, ha costruito da zero il sistema scandinavo di welfare, e ha contribuito alla costituzione di quell'Europa sociale che tutto il mondo ci invidia, ma che è costantemente sotto attacco da parte dell'ideologia liberista: meno tasse, meno spesa pubblica, servizi solo privati, chi ha si soldi se li paga, chi non ha i soldi si arrangia e si accontenta di servizi minimi carenti. Il sistema americano, per intenderci. E' un sistema che non punta alla solidarietà e alla giustizia sociale, a qualcuno può andare bene, a me non piace.

Per questo, ma anche per altri ovvi motivi, escludo innanzitutto di dare il mio voto al Popolo della Libertà. Idem per la Lega Nord, che in tema interno ha qualcosa da dire e sa amministrare bene i comuni, ma è un partito euro-scettico che non crede nel progetto europeo ed è considerato un partito xenofobo ovunque tranne in Italia.
L'UDC di Casini non la voterei mai perché sono ateo, considero l'ingerenza della Chiesa una cosa vergognosa, e perché è un partito che accoglie pregiudicati di ogni tipo.
La Destra? Molte idee della destra sociale mi piacciono, e la scelta di dividersi dal calderone di Berlusconi mi è piaciuta, a differenza di Alleanza Nazionale che ha rinunciato alla sua dignità. Ma l'alleanza con il Movimento per le Autonomie (Lombardo, amico di Totò Cuffaro e presidente della regione sicilia) non potrò mai digerirlo.
Cambiamo schieramento.
Il Partito Democratico? Apprezzo molto la scelta di Franceschini di non candidarsi per rispettare gli elettori: altri partiti infatti hanno candidato i leaders solo come portabandiera, ma non appena verrano eletti dovranno dimettersi e lasciare il posto ai successori. Insomma, una manovra per prendere voti. Lo ha fatto Berlusconi, Di Pietro, Casini, e qualcun altro. Le liste, punte di eccellenza (una per tutti, Rosaria capacchione) ma grandi scivoloni, è pur sempre l'eredità di DS e Margherita, purtroppo. Ancora lontani dalla nuova sinistra, ma forse sulla buona strada.
Italia dei Valori? Dei buoni candidati per un partito che credo sia indispensabile in questa Italia alla deriva, ma ho difficoltà a capire quale possa essere il loro apporto a livello europeo.
Radicali? Indispensabili in Italia, dovrebbero avere molti più voti. Lotte sulla laicità, i diritti civili, l'informazione, la trasparenza e contro la partitocrazia. Sacrosanti, ma problemi che ha praticamente solo l'Italia, arretrata su questi temi. Le loro idee economiche, inoltre, mi lasciano spesso perplesso.
Passiamo alle due file comuniste, a cui ho dedicato gli ultimi due articoli del blog riguardo l'acume politico. Notiamo che entrambe le liste, divise, alla fine convergeranno negli stessi gruppi parlamentari europei. geniale.
Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani? A parte alcuni candidati come Margherita Hack, non mi convince fino in fondo.
Sinistra e Libertà? Ha tra le file alcuni dei migliori (così giudicati) parlamentari europei , come Claudio Fava e Monica Frassoni. Raggruppa anche i Verdi, una forza importante in Europa.

Insomma...a vedere i partiti italiani mi è difficile scegliere. Volendo sostenere il PSE voterei il PD, se non avesse deciso, sotto la pressione dei cattolici, di non farne parte. Mi piace buona parte del programma, e mi faceva piacere premiare la scelta di coerenza di Franceschini, ma non sono del tutto convinto perchè è ancora troppo legato alla struttura e persone dei vecchi partiti (vedi il caso Campania- Bassolino).
Penso sia utile anche supportare il gruppo della  Sinistra unitaria europea/Gruppo della sinistra verde Nordica (GUE/NGL), e forse alla fine darò il mio voto a Sinistra e Libertà, non molto convinto, sperando che superi il 4%. Voto per i Verdi e alcuni candidati come la Frassoni.
Ma chissa...magari la notte porterà consiglio. Mai come ora il mio voto è oscillante, ma sono sicuro di una sola cosa: in Europa c'è bisogno di sinistra, e di ripristinare quei valori sociali e ambientali di cui l'Europa è portavoce. Nonchè di contrastare una visione liberista che rischia di farci diventare come dei nuovi Stati Uniti...d'Europa.
E voi, che idee avete?

Vi lascio con alcuni link utili, abbiamo ancora un po' di ore per farci un'idea.
Tutti i candidati per le elezioni europee: http://www.corriere.it/Speciali/Politica/2009/elezioni09/SEAS/europee/index.shtml
Come si vota: http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/europee_29bdaec6-45f6-11de-8c01-00144f02aabc.shtml
La pagina del Corriere dedicata alle elezioni, con news, info, guide, indicazioni, e i risultati: http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/

4 commenti:

  1. Credo che nella tua analisi ti sia concentrato totalmente sul problema welfare tralasciando problematiche importanti quali l'estensione dei confini dell'UE, l'immigrazione e soprattutto, sopra ogni altra cosa, il trattato di Lisbona. L'annessione della Turchia nell'UE, oltre ad avere una storia e una cultura scarsamente collegata all'Europa stessa, comporterebbe l'acquisizione di vasti territori che ridurrebbero esponenzialmente i finanziamenti, sarebbe economicamente una manovra pericolosa, oltre all'impatto sociale che 90 milioni di turchi potrebbe provocare. Questo aspetto si collega al problema dell'immigrazione, qualcuno mi dovrebbe spiegare perchè l'Italia dovrebbe farsi carico da sola (o quasi) di un problema che alla fin fine riguarda l'Europa intera. A questo proposito va accennato il problema dei 3 milioni di moldavi a cui la Romania ha concesso la cittadinanza i quali potranno ora affluire principalmente in Italia. Infine il trattato di Lisbona la porcata che, ovunque è stata messa sotto referendum, è stata rispedita al mittente. Il trattato pone un limite di proporzioni immani alla sovranità dello stato nazionale. Con esso il diritto di veto non esiste più, se una direttiva dell'UE andrà contro agli interessi nazionali ora L'Italia dovrà subirla senza se e senza ma. A questo livello di integrazione l'Europa non è ancora pronta: troppa eterogeneità nei problemi sociali ed economici. Quasi dimenticavo la tematica della BCE, la quale è di fatto una banca privata in mano a privati che però possono decidere di fatto la politica finanziaria pubblica: una vergogna.

    Per questa serie di tematiche ho votato La Destra, senza rimpianti per il risultato disastroso probabilmente dovuto alle discutibili alleanze... d'altronde meglio MPA che un Romagnoli che pone dubbi sull'olocausto e un Fiore patetico nostalgico del ventennio che fù. A questo punto la sola La Destra è la via giusta.

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  2. Hai ragione, infatti sull'immigrazione penso che le forze della Sinistra Europa sbaglino, così come sull'annessione alla Turchia a cui sono totalmente contrario.

    Che fare allora? Votare per priorità, e io preferisco votare il PSE e difendere le conquiste sociali europee, piuttosto che votare il PPE unicamente per il problema immigrazione, sapendo che tenderà a distruggere tutto e a costruire l'Europa sul (disastroso come sappiamo) modello statunitense, e dare ancora più potere agli organismi privati, come giustamente osservi, tra cui la BCE.



    E poi....siamo davvero sicuro che il centro-destra sappia gestire meglio l'immigrazione?

    Penso che in queste riflessioni sull'immigrazione risentiamo dell'esperienza italiana, in cui la sinistra radicale è disastrosa e filosofeggia sul multiculturalismo senza rendersi conto che se non vi è capacità di assorbimento economico degli immigrati l'integrazione non esisterà mai. Il centro-sinistra a parole è sulla stessa linea, ma nei fatti qualcosa, pochissimo, ha fatto (vedi i respingimenti di Prodi). Il centro-destra non ha combinato nulla nella scorsa legislatura, ora sta agendo almeno sull'immigrazione via mare, e menomale. La Destra radicale sappiamo cosa pensa.


    In realtà, negli altri paesi europei la parola centro-sinistra non è sinonimo di lasciapassare, e centro-destra di rigore. In altri paesi le forze di sinistra o di qualsiasi schieramento hanno avuto il buonsenso di capire che l'irregolarità non è assolutamente tollerabile, che l'immigrazione deve essere proporzionata alla capacità di assorbimento, e che non va creata una fascia di lavoratori di serie B.


    Io non so la Destra dove si collochi in ambito europeo, ma continuo a pensare che sia più utile, all'Europa, una forza di sinistra seria, come i Verdi o la socialdemocrazia. In Italia non esiste, lì si. ed è per questo che cerco di votare in prospettiva unicamente europea, al di là dei partitini italiani.

    Ovviamente penso che sia mille volte meglio votare la Destra (che è pur sempre una forza sociale con molte idee in comune con la sinistra radicale) che PDL e altre forze del genere che inviano candidati come Mastella a far danni. Vergogna.

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  3. Beh nel PPE non ho sinceramente alcuna fiducia. La Destra in Europa, prima del disastro delle elezioni, aveva il progetto di creare "un'alleanza delle patrie" con l'obiettivo di riunire in un unico gruppo i rappresentanti che condividevano le loro idee (difesa della sovranità nazionale, limitazione dell'espansione dell'unione, problema bce). Un progetto che sarebbe stato importante ma purtroppo inattuabile.

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  4. Ah dimenticavo, La Destra ama definirsi "sociale" non a caso, i socialdemocratici non sono gli unici a promuovere walfare!

    Poi magari ne parleremo del motivo per il quale una forza con queste idee è incapace di affermarsi!

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