mercoledì 12 luglio 2006

Influenza spagnola


Dalle mie parti i ferventi credenti, o gli anziani, lo avrebbero definito “un animale”, in linea col pensiero tradizionale, tipico soprattuto del sud Italia, che associa poco simpaticamente gli atei ai nostri amici animali. Si sarebbero levati mormorii diffusi, “Addirittura un presidente che non va alla messa del papa?”, si sarebbe previsto l'avvento di tempi bui di inciviltà e barbarie morali.
Quale presidente ha osato disertare la Santa Messa?

Naturalmente stiamo parlando di lui, ancora lui, di nuovo lui: José Luis Rodríguez Zapatero, il premier socialista spagnolo, “l'Anticristo” come lo hanno ironicamente definito al Manifesto, prevedendo la marea di polemiche che si sarebbe levata nella nostra “cattolicissima” Italia (ma non era la Spagna?).
E infatti, il flagello Zapatero se ne è prese di tutti i colori: “un gesto stupido”, “un atto di maleducazione”, ha detto Massimo Caciari, sindaco di Venezia esponente della Margherita. Chiara Moroni invece, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, ha detto “Zapatero ha dato un esempio di laicità, coerenza e onestà intellettuale”. Ma che è potuto succedere perchè un esponente di Forza Italia possa aver difeso la scelta di Zapatero?

E' un altro segno di questa Italia alla rovescia, in cui un importante, ahimè, leader del centro-sinistra, Rutelli, ha sentito addirittura l'impellente bisogno di accompagnare il Papa all'aeroporto per la partenza verso Madrid, e in cui la stragrande maggioranza dei politici di destra e sinistra non si sognerebbe mai di non presiedere ad una messa del papa.
Siamo talmente abituati al servilismo dei nostri politici nei confronti di cardinali e vescovi che le notizie che ci giungono dalla vicina Spagna destano stupore, polemiche e perfino ira, che traspare in certi editoriali della stampa italiana, naturalmente “comunista”.

Non voglio ora riflettere sulla adeguatezza o meno dei vari provvedimenti in materia di diritti civili che, con il coraggio che gli va riconosciuto, il premier spagnolo ha adottato inimicandosi preti, vescovi e il clero di mezza Europa. Ma le reazioni più o meno ufficiali non possono essere ignorate, perchè sono un importante indice che ci permette di capire un po' meglio il sistema politico e soprattutto culturale in cui viviamo.

Come lui nemmeno il peggiore dei comunisti. Questo in sintesi è il messaggio di...tranquilli, non è l'ex-premier Cavalier Berlusconi o qualcuno della sua corte, in uno dei suoi soliti impeti da maniaco anti-comunista. L'intelligente osservazione proviene dalla bocca del portavoce Vaticano Navarro Valls, e merita una citazione integrale: “Anche quando con Giovanni Paolo II siamo andati in Nicaragua, Daniel Ortega venne alla messa, a Varsavia durante il periodo comunista Wojciech Jaruzelsky fece altrettanto. E quando andammo a Cuba nemmeno Fidel Castro disertò la messa”. Ecco, il peggiore tra i peggiori, l'unico nella storia che ha osato “disertare”, termine solitamente dedicato ai traditori e ai disobbedienti. La prossima mossa sarà di vietare la vista di Zapatero in Tv durante le fasce protette?

Perchè dovrebbe meritarsi tanto accanimento? A pochi viene in mente che il gesto di Zapatero è perfettamente in linea con la sua personalità, il suo impegno politico e la sua posizione nei confronti della fede? E' l'unico presidente al mondo che rispetta nei fatti il principio di laicità dello Stato e che alla visita del capo della Chiesa Cattolica si limita agli obblighi istituzionali, decidendo in linea col suo ateismo di non parteciperà alla cerimonia religiosa. Non sto dicendo che tutti i politici debbano seguire il suo esempio, ma che dovrebbero agire liberamente e non considerare un “dovere” la presenza ad un rito religioso di qualsiasi tipo. E soprattuto in quel momento la scelta deve essere personale, e non da rappresentante di uno Stato.

Il suo problema, forse, è di essere un capo di un governo, nonché giovane colosso della politica, che ha il “difetto” di avere un modo di fare estraneo ai nostri politici: parla poco e agisce molto. Un esempio pericoloso, che potrebbe screditare l'immagine dei nostri matusalemme della politica, abituati a rilasciare dichiarazioni quotidianamente ad una stampa in ginocchio, e ad agire poco e male nei fatti. Zapatero è considerato un virus, un'anomalia del sistema, un “giovincello” che si diverte a fare bravate, un'estremista della politica. Certo, se questi sono gli estremisti, ben vengano.
E anzi, spero che questo virus insidioso possa un giorno contaminare tutti nostri politici pii e immacolati, e portare una ventata di serietà e un po' meno servilismo. Ce n'è davvero bisogno.

4 commenti:

  1. Segnalo che non solo Zapatero, ma anche Kirchner, presidente argentino, non entra in chiesa.

    Non ha partecipato al tedeum per il 190° anniversario di indipendenza.


    M.

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  2. ottima segnalazione ;) non ero nè potevo essere ovviamente sicuro che fosse l'unico a difendere la laicità dello stato e il proprio ateismo sfidando un colosso come la chiesa.


    Ti conosco M? ^^

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  3. Sì che ci conosciamo, ti ho anche portato a Torino in auto, l'anno scorso...


    :-)


    M.


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  4. eheh, ora ho capito! In effetti mi bastava vedere il link al tuo sito per capire, ma non ci avevo fatto caso! ^^

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