giovedì 15 febbraio 2007

"Berlusconi sfascia le ferrovie"

Questo è il titolo che forse sarebbe apparso sui giornali del passato se la stampa cosiddetta "di sinistra" utilizzasse le stesse tecniche di propaganda de "Il Giornale" e degli altri fidati quotidiani filoberlusconiani. E invece, molti italiani ancora pensano che il governo precedente abbia lasciato tutto in ordine, i conti pubblici in positivo, deficit e debito pubblico sotto controllo, e tanti splendidi cantieri aperti e avviati in seguito alla famosa "Legge Obiettivo" n.443 del 2001,[1] pronti a trasformare il volto dell'Italia.

Che c'entrano le ferrovie con Berlusconi? Basta rispolverare alcuni fatti del passato, quando nel progetto di grandi opere e infrastutture del precedente governo qualcosa non andava come doveva: lo ha dimostrato il buco da 3,5 miliardi trovato dal ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro appena insediatosi al suo ministero. Un mio vecchio articolo racconta questo episodio in chiave fantastica: "Le avventure di Berlocchio: Lunardino e i grandi buchi" [2].

Quella però era solo la punta dell'iceberg; piano piano si sono scoperti altri buchi e sempre più persone hanno chiesto fondi per continuare i tanti cantieri avviati.
E venne il turno di Trenitalia. Lo scorso Novembre, durante un audizione al Senato, l'amministratore delegato Moretti spiegò che "ci siamo trovati di fronte con la precedente Finanziaria a un azzeramento dei trasferimenti di cassa per il 2006 e con un definanziamento degli investimenti di competenza. Ciò ha determinato uno squilibrio enorme. Credo non fosse mai successo prima".[3]
Risultato? Il 31 ottobre 2006 Trenitalia aveva un ammontare di debiti complessivo pari a 7 miliardi 979 milioni di euro. Nel solo anno 2006 le perdite sono state di circa 1,7 miliardi.

Dal Vertice del 9 febbraio scorso, tra governo e i vertici di Trenitalia, si è stimato che per continuare a lavorare nei cantieri aperti e progettati dal Cipe servono circa 5 miliardi, che mancavano. [4] Antonio Di Pietro, che ha il pregio della chiarezza, ha riassunto la situazione: "alle Ferrovie è accaduto quello che è successo all'Anas. Per le opere previste dalla legge Obiettivo i soldi erano solo sulla carta, si tratta di risorse che dicevano che c'erano ed invece non ci sono".

E ora? Moretti ha da poco presentato il Piano d'impresa 2007-2011, con cui prevede di rimettere in pareggio i conti entro 3 anni, tagliare gli sprechi e a quanto sembra anche posti di lavoro [4]. Nella finanziaria ci sono fondi per la ricapitalizzazione dell'azienda e la diminuzione del debito. Soldi pubblici, somme importanti per un azienda pubblica come è giusto che sia. Dal 1 Gennaio sono scattati aumenti tariffari su tutti i treni, compresi gli interregionali, come tutti ci siamo accorti. Secondo il piano questi soldi "serviranno a comprare nuovi treni e a fare la manutezione degli esistenti"[4],
Noi ce lo auguriamo, e speriamo di poter avere, in un futuro non troppo lontano, un servizio pubblico ferroviario più efficiente.

All'orizzonte però si profila l'ennesima manovra ai danni dei cittadini italiani. Il presidente di Fs, Innocenzo Cipolletta, ha anch'egli aderito al grande affare delle liberalizzazioni: "Quando avremo la quadruplicazione dei binari con l’Alta Velocità sono convinto che ci saranno molti operatori che vorranno far correre i loro treni su queste linee. Stiamo cercando entro il 2009 di avere tutta la linea Alta Velocità Torino-Napoli completa. A quel punto avremo la possibilità di liberalizzare molto".[5]

L'Alta velocità viene e verrà costruita con massicci finanziamenti pubblici, come abbiamo visto, e servirà a far entrare altre imprese nel mercato ferroviario che lucreranno grandi profitti privati che non andranno mai a ripagare la collettività, ma finiranno nelle tasche di poche persone. Un po' di tempo fa si lessero dichiarazioni di Montezemolo che stava ideando una sua azienda di treni di lusso. Siamo sicuri che il libero mercato porterà vantaggi alla maggioranza della popolazione, ai pendolari e agli studenti? O forse sarà l'ennesima liberalizzazione che permetterà a pochi benestanti un comodo viaggio nelle cabine di Montezemolo, mentre il resto dovrà accontentarsi dei treni pubblici, magari sempre più decadenti?

Certamente il titolo iniziale serve più che altro a mettere in luce il meccanismo propagandistico della stampa filoberlusconiana. Sappiamo infatti che di questo problema sono responsabili sia i governi di centrodestra che quelli di centrosinistra che negli anni hanno sempre più svilito il settore pubblico; non dimentichiamoci che Prodi è stato pur sempre l''uomo delle liberalizzazioni. L'Alta Velocità, più che un esigenza concreta, ha più l'aria di un pacchetto-regalo da parte della politica ad alcuni amici imprenditori. Un dono costoso, ovviamente pagato con i nostri soldi.

Note

[1] http://www.parlamento.it/leggi/01443l.htm
[2] http://isoladikrino.splinder.com/post/8594915/
[3] http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/11_Novembre/14/treni.shtml
[4] Corriere della Sera, 9 febbraio 2007 - Allarme Fs, 5 miliardi o chiudono i cantieri
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/02_Febbraio/09/cantieri.shtml
[5] http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/11_Novembre/17/ferrovie.shtml

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