lunedì 28 aprile 2008

Economia fai da te? Ahi ahi ahi...

In Italia l'informazione ha il forte potere di influenzare le opinioni e il carattere di ogni individuo. Certo, secondo le statistiche non tutta la popolazione guarda la TV (per fortuna), ma non si può non notare che le idee più diffuse provengono, in gran parte, proprio dalla scatola nera. La percentuale di coloro che legge i giornali è piuttosto bassa rispetto agli altri paesi europei, e anche il mondo della carta stampata non brilla certo per qualità e imparzialità. Per farsi un'idea verosimile del mondo oggi, insomma, bisogna consultare più fonti, confrontare, andare all'origine delle notizie, ai dati nudi, senza troppe chiacchiere appiccicateci sopra.
La rete in quest'ottica è uno strumento che permette in tempo reale di verificare se un'affermazione è realistica o no, ottenendo un enorme quantitativo di dati senza fare lunghe domande burocratiche o recarsi fisicamente in biblioteche o uffici.

In campo economico, ad esempio, permette di consultare banche dati di ogni tipo, da quelle dell'Istat al Fondo Monetario Internazionale. Nonostante questa relativa facilità, siamo abituati da anni a vedere politici lanciarsi in appassionati duelli televisivi basandosi su due Pil, due deficit, insomma, sulla macroeconomia "fai da te". Nessuno li smentisce in diretta, se non rare volte.
La percezione di ciò che succede ai conti pubblici del nostro paese risulta quindi diversa a seconda dell'appartenenza politica. L'esempio più lampante: il governo Berlusconi, durato 5 anni dal 2001 al 2006, ha lasciato una percezione piuttosto positiva dell'azione di governo, senza particolari ricordi nefasti. I 2 anni del governo Prodi invece sono apparsi come i più disastrosi secondo il punto di vista mediatico, tant'è che Silvio e i suoi hanno puntato la campagna elettorale anche su una fantomatica eredità negativa nei conti pubblici ed essere tranquillamente creduti. Questo è sicuramente l'esempio migliore di quali risultati possa avere la propaganda ripetuta, giorno per giorno, sull'opinione pubblica. E' indubbio che il tema ha aiutato il Pdl a vincere le elezioni, quindi merita un'analisi approfondita. Queste cose in TV non si fanno, si preferisce chiacchierare. Ci proviamo noi.

Ho cercato un po' di documenti e serie storiche riguardanti l'andamento dei principali indicatori macroeconomici in Italia, per vedere se tutto questo battage sia stato giustificato o meno. E' emerso un quadro che stride col senso comune, influenzato dalla propaganda, e in particolare due punti:

- il Governo Berlusconi non è assolutamente stato virtuoso in campo macroeconomico, come invece si è portati a pensare oggi. E che dunque le accuse lanciate in campagna elettorale sono basate sul nulla.
- il Governo Prodi lo si può accusare di tanti errori, tranne quello di non aver fatto nulla per risanare i conti pubblici.

Vediamo perchè. Premetto che le variabili economiche prese in considerazione non dipendono in tutto e per tutto dai governi, e risentono ovviamente anche di situazioni economiche globali. Inoltre l'Istat presenta delle stime e periodicamente rivede i suoi conti, e quindi potrebbe saltar fuori qualche variazione importante.
Paragonare i conti del periodo di crisi mondiale 2001-2002 al 2007 ovviamente non sarebbe corretto. Perciò teniamo maggiormente in considerazione gli anni 2004-05-06 per i risultati del governo Berlusconi, e l'anno 2007 per quelli del governo Prodi. Il 2006 è un anno a metà, ma risente per la maggior parte di misure prese nella ultima finanziaria del governo Berlusconi.

Deficit


L'indebitamento è il saldo annuale del conto economico delle Pubbliche Amministrazioni, cioè la differenza tra entrate e uscite. Se è negativo vuol dire che lo Stato ha speso più di quanto ha incassato, ed è in deficit. Vediamo la serie storica di questo indicatore, dal 1996 al 2007:

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L'Italia entra nel nuovo millennio con un ottimo rapporto deficiti/Pil (0,8), anche grazie alle pesanti manovre fatte dai governi in quegli anni per soddisfare i requisiti di Maastricht, che impongono di mantenersi su un valore inferiore al 3% [1]. Dopo lo shock del 2001, che ha colpito tutte le maggiori economie europee, l'Italia ha mantenuto sostanzialmente stabile il suo saldo su un valore superiore al 3%, peggiorando visibilmente nel 2005 (4,2%).
Mentre nel 2006 gli altri paesi hanno risanato il proprio deficit, il governo Berlusconi in vista delle elezioni ha preferito ignorare il risanamento dei conti per non scontentare il proprio elettorato, e scaricare la responsabilita di Maastricht sul successivo governo. Non ha alzato le tasse, costringendo Prodi a farlo al posto suo. Mossa geniale.
Il risultato è che il rapporto tra indebitamento netto e Pil dell'Italia, nel 2006, ultimo anno di governo Berlusconi, è di -3,4%, cioè più del doppio di quello della media dei paesi dell' Unione Europea. (-1,6%). Nel 2005 l'Unione Europea denuncia la situazione italiana e apre una procedura di infrazione per deficit eccessivo [2], un risultato molto negativo per il governo Berlusconi e che avrebbe portato l'Italia a dover pagare una sanzione pecunaria.
Se non fossero state effettuate forti misure correttive, secondo le stime Ocse, il deficit 2007 sarebbe arrivato al 5,1%. Da qui nasce la manovra finanziaria 2007 del Governo Prodi, fortemente osteggiata dai media e dall'opposizione per l'importanza della cifra e l'aumento della pressione fiscale. Si possono poi criticare tanti altri punti, ma un risultato resta: dopo 6 anni il deficit torna sotto il 3% soddisfando ampiamente le condizioni del Patto di Stabilità europeo.

Il Commissario europeo Joaquin Almunia ha affermato che "Quella sul deficit italiano nel 2007 è una notizia molto buona, soprattutto se si considera che la crescita economica nel 2007 è stata più bassa del previsto", e confermato che "alla fine di aprile sarà chiusa la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia".

Facciamo un piccolo sforzo di fantasia, e immaginiamo la situazione a ruoli invertiti; cosa sarebbe successo se un ipotetico governo Prodi nel 2005 avesse ricevuto la procedura di infrazione europea per deficit eccessivo, mentre un governo Berlusconi nel 2007 avesse riportato i conti in ordine con tanto di complimenti da parte dell'UE? A voi la risposta.

Nelle prossime "puntate" vedremo altri indicatori economici. Restate sintonizzati sull'Isola di Krino.

[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_stabilit%C3%A0_e_crescita
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Procedura_di_infrazione

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