lunedì 31 luglio 2006

I furbetti dell'indultino

“Questa minaccia [della sinistra comunista, Nda], che incombeva in modo drammatico nel 1994 può riemergere più forte ancora oggi qualora, se alle elezioni politiche del 2006 la sinistra conquistasse il potere statale dopo aver conquistato quello regionale: ci troveremmo allora di fronte al rischio di un futuro illiberale e autoritario” (Silvio Berlusconi, luglio 2005)[1]
Cos'ha da temere Berlusconi da questa sinistra? Poco e niente, ma in realtà sappiamo che non ha mai dovuto temere nulla. Il suo impero aziendale non è stato mai messo in pericolo dagli ultimi governi dei ”comunisti” (ma voi ci credete ancora a questa storia?), che anzi è stato aiutato a crescere, tra un inciucio e un dibattito tv. La sua è la fissazione di un povero (per modo di dire...) uomo, e soprattutto un ottimo stratagemma propagandistico, un ritornello che suona ridicolo ma che lui e la sua combriccola ripetono ossessivamente da quando il "partito delle libertà" è sceso in campo.
Cos'è successo ancora nel paese dei Balocchi? In questi giorni il Parlamento Italiano, l'organo che ci dovrebbe rappresentare, ha votato a grande maggioranza (alla Camera 460 sì, 94 no e 18 astenuti,[2] al Senato 245 favorevoli, 56 contrari[3]) il disegno di legge sull'Indulto[4], che prevede la riduzione della pena per 3 anni, applicabile ad una serie di reati e che ne esclude, giustamente, altri considerati dal legislatore più gravi, come i reati di terrorismo, strage, banda armata, prostituzione minorile, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, etc. Il testo della legge è disponibile a questo indirizzo, è molto breve ed è costituita da un unico articolo.[5]

Il provvedimento è stato sbandierato ufficialmente come una soluzione al problema del sovraffollamento delle carceri (per la serie “dacci oggi la nostra buona azione quotidiana”...); in realtà la favola del parlamento caritatevole non se l'è bevuta nessuno, e infatti si è subito scoperto un'incredibile retroscena.
Il ministro Antonio Di Pietro ha poi immediatamente denunciato la disdicevole ma volontaria "dimenticanza" da parte di chi ha presentato la legge, e cioè il collega Mastella, ahi-noi ministro della Giustizia. Secondo il testo, l'indulto infatti si applica anche a reati contro la pubblica amministrazione (corruzione, concussione, peculato, abuso, etc.), reati finanziari (falso in bilancio, frode fiscale, appropriamento indebito, aggiotaggio, etc.) e societari (fallimento etc.).

Certo, chi conosce il nostro parlamento, i nostri partiti e i deputati che ci rappresentano non si scomporrà più di tanto. L'Italia, si sa, è sempre prima nelle classifiche negative, e nel campo della giustizia non facciamo eccezione; nel nostro parlamento siedono 25 condannati definitivi, 10 prescritti, 8 condannati in primo grado, 17 imputati in primo grado, 19 indagati, 1 imputato in udienza preliminare, 1 prosciolto per immunità parlamentare, 1 colpevole assolto per legge. La documentazione dettagliata relativa alla situazione giudiziaria di chi ci rappresenta è stata raccolta da Marco Travaglio e Peter Gomez nel loro ultimo libro, “Onorevoli Wanted”.[6] Ora risulta quindi tutto più chiaro, capiamo perchè i partiti, ad eccezione di Italia dei Valori, Lega Nord e parte di Alleanza Nazionale, abbiano votato per questa vergognosa proposta di legge. Possiamo capirlo certo, ma personalmente non posso affatto condividere che questa situzione continui a restare sconosciuta e impunita. Se i furfanti continuano a farsi le leggi è finita.
E' indicativo che sia stato il solo Di Pietro a protestare vivamente e scendere in piazza, scrivendo lettere inascoltate ai colleghi del governo, o pubblicando sul suo blog l'elenco dei votanti a favore.[7] Bertinotti ha definito questa scelta “deplorevole”, forse non sa che le liste dei votanti sono pubbliche e accessibili a tutti, si trovano sul sito della Camera. Caro Fausto, la poltrona ti ha dato alla testa, o forse anche Rifondazione ha i suoi pregiudicati nell'armadio? Enrico Buemi, Rosa nel pugno, relatore del provvedimento, ha detto in un'intervista: “Di Pietro è ministro di un governo che noi sosteniamo e ci accusa di essere collusi con la mafia, oltre che di favorire i corrotti... Ma come si fa?”. Caro Buemi, regalare 3 anni di pena in meno non significa forse favorire i corrotti?

Un plauso personale va a Di Pietro sia per l'opposizione che ha mantenuto sia per l'utilizzo che fa, già da tempo, di internet tramite il suo ottimo blog. Qualche giorno fa chiedeva consiglio ai suoi lettori sulla scelta di dimettersi o no. Il mio invito è a restare e lavorare al suo ministero, e continuare a combattere per cercare di cambiare le cose, dall'interno. Perlomeno avremo un ministero che lavora in modo serio e trasparente[8], nei limiti delle sue possibilità, (vedi caso Anas) il che è una rarità a cui non sarebbe giusto rinunciare.

Si parla di migliorare l'Italia, abbiamo votato un programma di governo che si chiama “Per il bene dell'Italia”, e non “Per il bene di chi corrompe”. Non si potrà mai migliorare nulla se prima non ci si dà una regola semplice, elementare e che qualsiasi paese civile dovrebbe far propria: chi ha problemi con la giustizia non deve sedere in parlamento. Tutto il resto viene dopo.

Il grande Travaglio ha fatto una bella osservazione, con cui vorrei concludere: “il nostro Parlamento ha una lunga tradizione che lo porta a negare regolarmente l’autorizzazione all’arresto dei suoi membri, di qualunque reato siano accusati e qualunque faccia portino. È come i conventi del Medioevo, dove i furfanti si rifugiavano sicuri dell’intoccabilità.”

Note

[1] http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/politica/nuovacdl3/nuovacdl3/nuovacdl3.html
[2] http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/politica/indulto-di-pietro/mastella-camera/mastella-camera.html?ref=hpsez
[3] http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/politica/indulto2/senato-approva/senato-approva.html
[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Indulto
[5] http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=43715&idCat=120
[6] http://www.marcotravaglio.it/libri/onorevoliwanted.htm
[7] http://www.antoniodipietro.com/2006/07/chi_ha_votato_a_favore_dellind/index.html
[8] http://www.antoniodipietro.com/2006/07/ministeri_trasparenti.html

1 commento:


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