giovedì 18 gennaio 2007

La Triplice Alleanza e altre storie

Quando Silvio Berlusconi afferma che l'Italia "è ostaggio della Francia e nemica degli Usa" e parla di una misteriosa "alleanza euroaraba",[1] sembra che parli di favole, racconti di un tempo antico.
Purtroppo le sue sono affermazioni serie, dalla facile presa e senza nessun fondamento nella realtà, e per questo è interessante smentirlo nei fatti; queste recenti dichiarazioni ce ne offrono l'ennesima opportunità.

C'era una volta un governo (il suo) che aveva "una politica estera chiara e filo-occidentale" e ha ottenuto "un grande prestigio e una grande credibilità".
Chissà perchè ma questo non risulta dalla stampa estera, che al contrario e senza distizione politica, non è stata molto entusiasta del quinquiennio berlusconiano. Dal New York Times al Wall Street Journal, che riportavano i dati sul declino economico dell'Italia mentre in casa ci raccontavano che tutto andava bene, e che i conti pubblici erano in regola. Qualche altro esempio dalla lunga lista: "The Economist" ha dedicato varie copertine al Cavaliere, e ha commesso l'errore di aver raccontato un po' di fatti sul suo impero televisivo e i suoi processi.[2,3] Ovviamente Berlusconi replicò non smentendo i fatti, ma accusando il giornale di essere pilotato dalla sinistra italiana.[4]

In Svezia ci hanno presi in giro per mesi con uno spot della televisione pubblica che recitava: "In Italia, il 90 per cento dei mass media è in mano a Silvio Berlusconi. Noi siamo una televisione libera". [5] Quindi il Cavaliere ha ragione, il prestigio c'è stato, ma in negativo.

L'ex-premier ha anche parlato di un "asse con Parigi e Madrid", dipingendo l'Italia come "serva dell'ambizione francese di diventare un pilastro nell' equilibrio euro-arabico", con una politica basata "sull'esclusione degli Usa dall'influenza nel Mediterraneo".
Ora, sorvolando sulla curiosa teoria della Triplice Alleanza del ventunesimo secolo tra i 3 stati comunisti dell'Europa, l'ex-premier dà per scontato qualcosa che non è affatto scontato, e cioè che gli Usa debbano continuare a mantenere la propria influenza sul mediterraneo. Ma chi lo ha deciso? Eppure l'Europa dovrebbe essere abbastanza vecchia da saper badare a se stessa, se ne avesse la forza e la volontà.

Il cavaliere termina la sua analisi geopolitica con l'ultima chicca: "Questo governo strizza l'occhio ad Hezbollah e critica continuamente Israele che è l'unico avamposto di democrazia nel Medio Oriente".
Uno Stato nato dal nulla, che occupa militarmente un territorio, costruisce mura per delimitarsi i territori e ignora sistematicamente da decenni le risoluzioni ONU, direi che non rientra affatto nella definizione di Stato democratico e di rispetto del diritto internazionale.[6,7]
Riguardo Hezbollah, partito armato libanese, Berlusconi e i suoi mostrano di avere la memoria (volutamente?) corta, perchè dovrebbero ricordarsi che pochi mesi fa il Parlamento ha votato quasi all'unanimità la missione in Libano, (Legge n. 270 del 20-10-06) missione ONU che ricordo ha proprio il compito di proteggere Israele da ulteriori attacchi di Hezbollah![8] Altro che strizzatina d'occhio.

Insomma, l'ennesima dimostrazione che la propaganda di Berlusconi si basa sulle chiacchiere, e non sulla realtà. E soprattutto, può contare sull'appoggio di validi alleati, come giornali (in prima linea il Foglio, Libero e Il Giornale) e giornalisti pronti ad avallare le favole dell'ex-premier  cercando di darne un senso, risonanza e fornirne un'aura di serietà.

L'informazione ha un grave deficit. Si ci perde in chiacchiere perchè fanno vendere, ma quel che conta sono i fatti. E nei fatti l'Italia non è antiamericana, ma ha appoggiato e continua ad appoggiare gli interessi degli USA. Lo hanno dimostrato decenni di storia della Repubblica, e più recentemente il sì di Prodi all'ampliamento della base di Vicenza contro qualsiasi consenso popolare, e il viaggio di Emma Bonino negli States per convincere i magnati americani ad investire nel bel paese.[9]
Ma si sa, sui fatti si può discutere poco. Meglio le chiacchiere, altrimenti troppe persone non saprebbero di che vivere.

Note

[1] http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/governo-caserta/berlusconi/berlusconi.html
[2] http://www.beppegrillo.it/2006/04/basta.html
[3]http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/dossier_economist.html
[4] http://www.repubblica.it/online/politica/campagnastampa/francesoir/francesoir.html
[5] http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/politica/tvsvezia/tvsvezia/tvsvezia.htm
[6] http://www.zmag.org/italy/chomsy-israelelibanopalestina.htm
[7] http://www.zmag.org/italy/chomsky.htm
[8] http://www.un.org/depts/dpko/missions/unifil/
[9] Caccia ai superfondi di Wall Street. Bonino: faremo le riforme, investite. Corriere della Sera, 17 gennaio 2007

6 commenti:

  1. concordo in toto, e consiglio il libro di travaglio "La scomparsa dei fatti" che oltre a essere bello si addice con il post :)

    Ciao e complimenti per il lavoro, vi leggo sempre con piacere

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  2. collega questo è uno dei tuoi migliori articoli di sempre...


    quanto alle visioni geopolitiche di berlusconi, bè facciamo fare a ognuno il suo mestiere che è meglio..

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  3. grazie ad entrambi, apprezzo molto. ;)

    Rilancio il consiglio per il libro di Travaglio, che ho letto e sto recensendo in modo da inserirlo al più presto sul blog.

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  4. Bell'articolo. Berlusconi ha sicuramente peggiorato la già bassa reputazione dell'Italia all'estero, sebbene voglia far credere il contrario. I peggiori stereotipi sugli Italiani si riassumono nella sua figura: ruffiano, ammiccante, gaffeur, con affari mai chiariti alle spalle, istrionico nelle sedi sbagliate, antipolitico per posa...


    Ciao!





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  5. Grazie ad entrambi ;)

    Ho letto il tuo articolo sul TG5, altro esempio di "informazione" che giorno per giorno contribuisce a fare illaggio del cervello. come chiamarlo sennò?

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