giovedì 3 maggio 2007

1 Maggio a Sorrento: due morti

1 Maggio, festa dei lavoratori. A Sorrento, uno di quei "beautiful village" nominati da Rutelli nel suo famoso video, paese situato su una delle coste più belle della nostra penisola, sono morte 2 persone.

Un braccio elevatore, utilizzato da tre operai per montare l'illuminazione nei pressi della Chiesa, si è spezzato cadendo su Claudia Russo, 86 anni e Teresa Reale, 50, morte sul colpo. Avevano appena assistito alla messa e osservavano, come tanti, i preparativi annuali alla festa di paese. Feriti anche i tre operai, tra cui i due figli del titolare della ditta, e l'autista di un autobus.

L'impresa incaricata dei lavori si chiama Donnarumma, cognome di una ricca famiglia locale. In zona tutti la conoscono perchè da anni monta insegne luminose in occasione delle feste e sagre di paese. Una sorta di appalto a vita, nonostante il servizio piuttosto scadente: tante lampadine fulminate e illuminazione spesso non gradita dalla popolazione.

Chi vive in queste realtà del Sud, piccole oasi turistiche lontane dal caos dei quartieri devastati dalla mafia, sa come vanno le cose quando si parla di lavori pubblici. E non mi riferisco a questo caso, ma in generale. Molto spesso si tratta di favori tra politici e imprenditori: i primi chiudono un occhio quando si tratta di rispettare le regole sulla sicurezza o di impatto ambientale, e i secondo ripagano con voti o con altro. Di indagni giudiziarie sembrano essercene poche, e alla popolazione arrivano solo gli echi di arresti o denunce.

Non sono ancora chiare le responsabilità dell'incidente, e sarebbe sbagliato accusare qualcuno. Le ipotesi in campo per spiegare il cedimento del braccio meccanico sono due: usura della macchina o carico eccessivo.
In entrambi i casi si tratta di un errore che si poteva evitare perchè la zona in cui si trovavano il camion e la gru meccanica era evidentemente aperta e non delimitata al traffico pedonale, esponendo così i tanti passanti al prevedibile pericolo di caduta oggetti. Non solo le leggi, ma anche il buonsenso imporrebbe a chi lavora in alto di non mettere in pericolo chi si trova sotto.

Il magistrato richiamato sul luogo dell'incidente ha immediatamente disposto accertamenti per verificare se la zona era stata messa in sicurezza. Qualcuno ha parlato di ipotesi di omicidio colposo, ma bisogna attendere che la giustizia indaghi, raccolga prove ed emetta la sua sentenza.

La vita del paese continuerà ancora indisturbata? Senza che nulla cambi o qualcuno prenda coscienza dei problemi e si impegni a risolverli.
E' questo i principale problema dell'Italia, e non interessa solo il Sud: il tipico qualunquismo italiano della serie "tutti i potenti fanno imbrogli" unito ad una terribile rassegnazione di non poter cambiare nulla e di contare sempre meno.

I cittadini devono diventare osservatori diretti del territorio in cui vivono, e organizzarsi in gruppi civici per denunciare e segnalare tutti i problemi. Forse si può sopportare e sorvolare su tante piccole cose quotidiane, ma di fronte alla morte bisogna reagire con forza, per evitare tragedie future e risolvere tutti quelle situazioni pericolose prima che portino ad altri incidenti.

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