giovedì 24 aprile 2008

Gasparri, l'uomo senza antenne

Ieri sera all'Infedele di Gad Lerner, su La7, si parlava del V2-Day. In studio, special guest Maurizio Gasparri. Questo signore, a vederlo in strada, lo scambiereste per un uomo qualunque, con l'aria un po' confusa. A sentirlo parlare, invece, rimarreste già più turbati.

Se fosse davvero un uomo della strada, potremmo ignorarlo felicemente. Ma siamo in Italia, e queste persone fanno carriera: dirigente MSI, sottosegretario all'interno, onorevole parlamentare dal 1992 ad oggi, Ministro (avete letto bene) delle Comunicazioni dal 2001 al 2005. Incuriosito, e spinto dall'invidia, ho cercato quali sono i ministri rispettivamente in Francia e Svezia: ho scoperto che sono due donne, con ottime competenze nel proprio campo di lavoro. Il curriculum di Gasparri, invece, è molto vagheggiante e pare si fermi al liceo: "Si forma attraverso studi classici e presto è assorbito da due forti passioni: il giornalismo e la politica". Mah.

Di Gasparri ho il ricordo delle geniali imitazioni di Neri Marcoré, che esasperano i suoi caratteri: incompetenza e ignoranza nel suo lavoro, aria tonta, linguaggio ripetitivo e basato sulla ripetizione di concetti e slogan senza fondamento.








Nel dibattito di ieri sera Gasparri ha purtroppo mostrato ancora una volta che la satira di Marcorè è tutt'altro che lontana dalla realtà. L'ex Ministro ha ripetuto, praticamente in ogni intervento, che "gli italiani ci hanno premiato" e quindi ora abbiamo ragione noi su tutto. La capacità di ragionare e argomentare è completamente inesistente. Le risposte di Gasparri a domande sulla sua Legge, sulla bocciatura della UE, sulle elezioni, e quant'altro, si basavano sempre e solo su quello slogan: noi abbiamo vinto, punto.
Un solo esempio: Gasparri stava rispondendo ad un ragazzo del Meetup di Grillo di Novara in studio:

Gasparri: "[Grillo] E' stato un fallimento, ha votato l'80% in questo paese.
In studio: "Ma Grillo non si è candidato"

Gasparri: "Ma come non si è candidato, è andato in giro a fare i comizi. Ha detto non votate e ha votato l'80%. Ma si è votato, lei lo sa? Ha visto chi ha vinto? Quelli erano dei cittadini veri che sono andati alle urne, ne prenda atto"
In studio: "Ma prenda anche atto che la Rai non ha dato lo spazio dovuto al v-day, nè al primo nè al secondo"
Gasparri: "Ma c'erano candidati che hanno preso lo 0,1 e hanno avuto ore intere in trasmissione per la parcondicio, su dai..."

Riepiloghiamo i concetti ripetuti da Gasparri per tutta la trasmissione: nessuno segue quello che dice Grillo, perchè la partecipazione alle elezioni è stata alta nonostante il suo appello a non votare e nonostante la par condicio abbia permesso a tutti di avere spazio in TV. Un'argomentazione completamente fuori dal mondo; sarebbe bastato fargli notare due cose, ma nessuno l'ha fatto:

a) Grillo non si è candidato in nessuna lista, e di conseguenza la par condicio non c'entra assolutamente niente. La legge garantisce solo un'equa distribuzione dei tempi televisivi per i candidati politici. Il ragazzo faceva notare un dato di fatto, cioè un silenzio totale di Rai e Mediaset sui due V-Day promossi da Grillo. Gasparri non ci è arrivato.

b) Se davvero Grillo si fosse candidato (come ha affermato più volte Gasparri), perchè mai avrebbe dovuto farsi del male invitanto a non andare a votare?

c) Grillo non è mai stato nemmeno 1 minuto in Tv per spiegare le sue ragioni, a differenza di tutti gli altri candidati.
Non è difficile, un Ministro delle Comunicazioni dovrebbe capirle al volo queste cose, e trovare argomenti più solidi. Ma senza un'informazione che metta in difficoltà questi personaggi, il cervello non si sforza più di tanto. Caro Gasparri, forse futuro ministro, un consiglio: sintonizzi le antenne sulla realtà.

P.S: So che ne avete abbastanza, ma ad ulteriore prova di quanto detto, vi invito a guardare questa breve intervista e notare le risposte di Gasparri. Non credo servano ulteriori commenti.





P.P.S. Domani 25 aprile, oltre a partecipare alle manifestazioni ufficiali per la liberazione, cerchiamo i banchetti del referendum popolare per migliorare lo stato dell'informazione. Sono in tutta italia: http://www.beppegrillo.it/v2day/mappa/. Non è antipolitica, non è demagogia, ma buonsenso: «L'informazione è il cuore della democrazia. Se l'informazione diventa strumento di interessi privati e dei partiti non c'è democrazia».

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